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L’Ascensione tra passato e presente

Ascens 2013 a [1]

di Luisa Guarino

 

Per la terza volta da quando è nato il nostro sito (febbraio 2011) mi piace ogni anno ricordare un’usanza ponzese delle nostre nonne legata a una ricorrenza religiosa, l’Ascensione, che quest’anno cade proprio oggi, domenica 12 maggio.
Non so quanti conoscono tale tradizione né quanti la mantengano ancora in vita. Io lo faccio, soprattutto nel ricordo di mia nonna e di mia madre. Chissà che a qualche figlia o nipote non venga la curiosità e il desiderio di perpetuarla, se fino ad ora non l’ha mai fatto.

La tradizione vuole che durante la notte che segna l’ascensione di Gesù Cristo al cielo venga lasciato all’aperto, su un davanzale, un balcone o un terrazzo, un catino colmo d’acqua in cui si lasciano cadere petali di fiori, possibilmente profumati (rose, gelsomini, ma qualunque fiore va bene, purché sia piccolo) insieme a foglioline di menta, cedratella, lavanda.
L’acqua si profuma naturalmente e con essa il mattino dell’Ascensione, cioè oggi, ci si ‘lava’ con delicatezza il viso.

Si tratta di un segno di religiosità, poiché quell’acqua durante la notte è stata benedetta dal ‘passaggio’ divino, nonché di un tocco di tonico naturale per il viso, data la presenza di soli ingredienti naturali.

Spero inoltre che in particolare in questo momento, in cui gli animi dei ponzesi e non solo sono tanto esacerbati, il tono della polemica così alto e spesso di cattivo gusto, questo richiamo alla tradizione attraverso una presenza piena di poesia come quella dei fiori serva quanto meno a far pensare a valori diversi.

Buona Ascensione a tutti.

 

Ascens 2013 b [2]