Iannuccelli Paolo

I piemontesi a Ponza

Divise dell'esercito piemontese. Stampa

di Paolo Iannuccelli

 

Stefania Boido ha scoperto, visionando il sito internet di Ellis Island, la presenza di Romilda Boido, 3 anni, trasferitosi negli Stati Uniti nel 19o6, in compagnia della mamma Chiara Mazzella e del papà Romeo, emigrati nel West Virginia (leggi qui).
Probabilmente un piccolo presidio di truppe piemontesi fu creato dallo stato unitario per salvaguardare Ponza da eventuali incursioni o per prevenire proteste di lealisti, legati ai Borbone.
Nella seconda metà del 1800 un ampio fenomeno – misto di banditismo e ribellione politico-sociale nel Mezzogiorno – fece seguito all’unificazione, con dure proteste riguardo alle onerose misure imposte dal governo.
La propaganda filo-borbonica e clericale fu ostile allo stato liberale, incapace di una politica innovativa, facendosi notare solo per la repressione.
Un contingente di 5000 soldati piemontesi stazionò per diversi anni nei pressi di Fondi, all’Epitaffio, per combattere il fenomeno del brigantaggio.
In alcune vecchie canzoni popolari fondane si trovano parole dialettali piemontesi.

La presenza a Ponza di cognomi come Boido e Botto è probabilmente legata a questi fatti.

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