





|
|||
L’Appriezzo. Mala nuttata e figlia femmenadi Rita Bosso
’A figlia in fasce, ’a robba dint’a cascia: il corredo deve essere costituito per tempo, magari quando la bambina è appena nata. Ho ben tre figlie nel mio palazzo splendido, Crisotemi e Laodice e Ifianassa fra loro quella che voglia, si porti in casa di Peleo senza doni nuziali, come sua sposa Quindi Agamennone addirittura sovverte l’uso, concedendo ricca dote alla fanciulla, con una magnanimità che nulla ha da spartire con gli usi nuziali, ma dovrebbe placare l’ira funesta del Pelide Achille, a cui il re ha sottratto la schiava Briseide, con le note conseguenze: e io le darò beni dotali in numero immenso, quanti nessuno ne dette a sua figlia: sette città gli darò (Iliade, Libro IX) Il corredo della sposa. Museo Nazionale della Magna Grecia. Reggio Calabria Anche presso i popoli dell’Africa Settentrionale il padre della sposa riceve dal genero cammelli e altri capi di bestiame; dalle nostre parti invece vige l’usanza inversa, di origine remota, al punto che Cacciaguida, antenato di Dante, rimpiange i tempi belli di una volta, in cui: Non faceva, nascendo, ancor paura (Paradiso – Canto XV) La nascita di una bimba suscita nel padre preoccupazione, addirittura paura, perché implica la costituzione di una dote; il concetto, che Dante esprime in una terzina, equivale al nostrano “Mala nuttata e figlia femmena”, meno poetico ma altrettanto efficace. La formazione del corredo è operazione costosa, che va diluita nel tempo; e se anche non vi fossero problemi di budget, bisognerebbe ugualmente iniziare con largo anticipo perché l’esecuzione è rigorosamente artigianale, dunque richiede tempi lunghi. Le nostre mamme, probabilmente, hanno acquistato il tessuto in una delle botteghe del Porto – da “Esterina & zi’ Monaca” sopra i Galano, da Civitella a sant’Antonio, dalla Musella – poi hanno tagliato, cucito, ricamato… È quasi inevitabile partire dalla Monografia, quando si vuole recuperare e comprendere aspetti del passato della nostra isola, e poi procedere ricercando testimonianze, luoghi, oggetti che, a loro volta, portano ad altre testimonianze, altri luoghi, secondo un meccanismo che trova in Ponza racconta un mezzo di propagazione particolarmente elastico: basta gettare un sassolino e l’onda comincia a viaggiare, generando curiosità, entusiasmo e voglia di partecipare. È già accaduto altre volte e speriamo che accada anche adesso, per l’allestimento della Mostra sull’APPRIEZZO – il 9 giugno p.v.; sollecitiamo dunque i lettori di Ponza racconta a collaborare all’iniziativa, inviando foto, testimonianze, commenti. Asciugamani in lino di fine Ottocento La bella camera da letto delle foto che seguono si trova(va) in una casa di Chiaia di Luna che i lettori del sito hanno visitato ripetutamente, e di cui ben conoscono gli abitanti: il Nonno, saggio contadino ed erborista, la Nonna, la Piccola Peste e un bestiario affollato e fantastico. 1 commento per L’Appriezzo. Mala nuttata e figlia femmenaDevi essere collegato per poter inserire un commento. |
|||
Ponza Racconta © 2021 - Tutti i diritti riservati - Realizzato da Antonio Capone %d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: |
Lino Catello Pagano ha inviato le foto di questa bella camera da letto che si trova(va) in una casa di Chiaia di Luna, ripetutamente visitata dai lettori del sito, e di cui essi ben conoscono gli abitanti: il Nonno, saggio contadino ed erborista, la Nonna, la piccola Peste e un bestiario affollato e fantastico.
Le immagini si trovano alla fine dell’articolo in intestazione.
La Redazione ringrazia Lino.