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Vento e sentimento

di Lino Catello Pagano

 

Il vento mi portava via,
come carta straccia in periferia. 
a braccia tese come un aeroplano,
gonfiando i vestiti in ali di gabbiano,
correndo a perdifiato felice di quel poco.
come un danzatore fa giravolte per gioco.

[1]

Il vento era mio amico
mi girava come le foglie cadute dagli alberi.
Planavo e poi cadevo
nelle pozzanghere create dalla pioggia.
appesantiva la mia corsa nei passi e nel girare, mi adagiava.
piano per paura di farmi male, mi aggrappavo ai raggi di sole.

[2]

Il vento è mio fratello,
mi abbraccia mi sfiora mi accarezza la pelle
mi tiene per mano
e mi porta lontano
mi stringe forte fino a soffocare il mio respiro,
forse sarà il troppo bene a non farmi morire
mi trascina con l’abbraccio di un bambino,
pizzicandomi il viso.

[3]

Il vento è il mio sorriso,
mi scombina i capelli con una carezza
veloce sulla testa, mi fa piangere ad occhi chiusi,
mi si avventa addosso all’improvviso,
ma non mi fa paura: è vento amico e mi accarezza il viso.

[4]

Il vento è mio amico
mi racconta favole ardite
di vita vissuta con fatica da vecchi
per un pezzo di pane
per non morir di fame.

[5]

Il vento mi ubriaca di certezza
consapevole della tua bellezza
il vento mi dice
che tu sarai felice
per le strade del mondo

…il mio amico vento mi dice.