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Un commento e qualche considerazione del Sindaco

[1] 

di Piero Vigorelli

 

Leggo con sincera ammirazione il ragionamento della signora Gabriella Nardacci  (leggi qui [2]) sulla scuola che un tempo era definita maestra di vita. A buon diritto. Personalmente ho un bellissimo ricordo della mia maestra unica alle elementari e condividevo la tesi del ministro Gelmini per un ritorno a questa figura leggendaria.

La signora Nardacci tuttavia mi scuserà se faccio una puntualizzazione più terra a terra a proposito dello stato delle scuole. Ci tengo molto. E per questo voglio sottolineare che l’inizio dell’anno scolastico di Ponza ha visto una grandissima novità: le strade di accesso alle scuole pulite, gli interni delle aule scolastiche tutte tinteggiate, una cura e una pulizia che non si conosceva da anni.

Questa operazione-restauro è stata la risposta a un appello del Sindaco alle ditte edili di Ponza. Otto ditte hanno adottato i quattro plessi scolastici e gratuitamente le hanno rese degne di essere definite pubbliche. Non finirò mai di ringraziarle per quello che hanno fatto nell’interesse di tutta la popolazione.

Dal canto suo l’Amministrazione ha messo a norma alcuni impianti elettrici nelle scuole, ha sistemato infissi sconnessi, ha fatto ristrutturare i servizi igienici e grazie a un piccolo finanziamento della Provincia sono arrivati i tavoli per la mensa. Fatto il regolare bando di gara, è quindi ritornata la mensa scolastica che mancava dall’inizio del 2012. Infine è arrivato a febbraio lo scuolabus ecologico, atteso da quasi tre anni.

Quando, a settembre e poi prima di Natale, ho fatto il giro delle scuole, avevo l’orgoglio di non provare vergogna. Penso che questa Amministrazione abbia fatto molto per le scuole di Ponza. E presto scoprirete altre belle novità che offriremo ai bambini dell’isola e ai figli dei turisti.

Un’ultima considerazione, che non riguarda il ragionamento della signora Nardacci, ma il tono che talvolta si insinua nei testi che Ponza racconta pubblica per tenere vivo (anche vivace) il dibattito sul bene comune dell’isola in questi momenti non facili per tutti.

Qualcuno si è adontato perchè ho definito cafoni e maleducati quei ponzesi che hanno gettato le loro suppellettili dismesse lungo la via panoramica al Monte Pagliaro. Avrei dovuto chiamarli bravi bambini? O chierichetti? O cittadini modello?

Chi lo ha fatto non vuol bene a Ponza. Il Comune ha speso 19.000 euro per pulire quell’area-discarica nel luglio scorso. Soldi che avremmo potuto spendere per altre buone cose. Chi ha gettato lavatrici e quant’altro forse non sa che il Comune rischia multe salatissime della Polizia Provinciale per quella discarica a cielo aperto. E per evitarle, ecco altri soldi che il Comune sta spendendo per una seconda bonifica.

Chi getta quella roba lungo la strada magari ignora di aver fatto un bel regalo al negozio dove ha comprato il frigorifero, che per legge è obbligato a riprendersi il frigo vecchio se tu ne acquisti uno nuovo. E ancora forse non sa che nel prezzo di vendita è inclusa proprio una quota parte destinata allo smaltimento, a carico del rivenditore.

All’opposto di costoro, ci sono invece i tantissimi ponzesi perbene. Sono le ditte edili che hanno pulito le scuole. Sono gli abitanti di Santa Maria che hanno contribuito a pulire il canale di deflusso delle acque piovane che era zeppo di macerie e quant’altro, per scongiurare esondazioni. Sono coloro che di propria iniziativa sistemano i sentieri e le discese a mare. Sono i volontari che organizzano le feste patronali. Sono i negozianti che restano aperti tutto l’anno. Sono coloro che, nel loro piccolo, abbelliscono le loro case o i loro luoghi di lavoro. Sono anche quelli che partecipano ai dibattiti pubblici, si danno da fare, espongono le loro idee senza retroscena di interessi personali, lavorano per rendere migliore il presente e il futuro dei propri figli.

Questa è la gente di Ponza che mi piace e a cui voglio un gran bene.