Ambiente e Natura

Al nuovo Presidente della Regione Lazio

 

di Pier Lombardo Vigorelli

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COMUNE DI PONZA

Provincia di  Latina  – C.A.P. 04027

     Ponza 25/02/2013

 

        AL NUOVO PRESIDENTE DELLA REGIONE

Le scrivo senza conoscere il suo nome, perché lo scrutinio sarà domani. Del resto anche Lei non conosce la nuova realtà di Ponza perché, come anche i suoi competitor soccombenti, non è venuto sull’isola durante la campagna elettorale.

Un po’ mi dispiace, ma La capisco: con questa vergogna dei collegamenti Laziomar tra il continente e Ponza, avrebbe rischiato di restare bloccato un paio di giorni, come quest’inverno è successo molte volte a ponzesi e non ponzesi.

Lei è il nostro nuovo Presidente e nei suoi confronti abbiamo sentimenti di stima e di rispetto. Alcuni esponenti dell’Amministrazione comunale, in carica dal 7 maggio scorso, Le hanno dato il voto. Altri no. La nostra è una vera lista civica e forse avrà sentito dire che nessuno di noi si è esposto in campagna elettorale.

Da Lei ci aspettiamo molto, anche il virtù del poco, veramente poco, che i suoi predecessori hanno fatto per Ponza.

Da sempre siamo stupiti e amareggiati che la Regione Lazio, che ha con Ponza una delle più belle isole del Mediterraneo e con Palmarola una delle dieci isole più belle del mondo, si sia dimostrata latitante nei confronti dei problemi che, con il tempo, si sono solo accumulati.

Ponza, lo dico con fermezza, adesso ha diritto a un risarcimento danni. La lettura del promemoria che accludo magari Le farà cadere le braccia. Pensi a noi che in quelle condizioni ci viviamo ogni giorno.

Da Lei ci aspettiamo molto. Ha tutta la nostra fiducia.

Pier Lombardo Vigorelli
Sindaco

 

PONZA, ISOLA  ISOLATA. PROBLEMI  E  RIMEDI

Circa 3.400 residenti, anche 25.000 abitanti in piena estate, Ponza ha una nuova Amministrazione dal 7 maggio 2012, preceduta da una gestione Commissariale conseguente all’arresto del sindaco, assessori, imprenditori (un totale di 34 persone rinviate a giudizio) nel settembre 2011.

Una pagina orribile, dalla quale ci stiamo affrancando con un’azione per il ripristino della legalità e dell’onestà che ha già avuto sviluppi clamorosi. La nostra forza è la competenza professionale della nuova squadra di governo e il fatto che nessuno di noi ha partecipato alle passate gestioni.

Per la prima volta Ponza ha anche coraggiosamente scelto un Sindaco “forestiero”,  che con l’isola ha solo un grande legame di affetto, per dimostrare la volontà di voltare pagina.

L’isola merita di essere aiutata e questi sono i problemi da risolvere.

 

COLLEGAMENTI

Arrivare e partire da Ponza è ormai una scommessa che viene pagata un soldo. I mezzi della Laziomar sono prossimi alla rottamazione, sono carrette in continua avaria. L’estate scorsa e quest’inverno, le due motonavi e i due aliscafi si sono rotti più di una volta.

Il principio della continuità territoriale è diventato una barzelletta, hanno meritato una medaglia di fedeltà i turisti che sono arrivati a Ponza con questi disagi, l’inverno è stato durissimo.

La dirigenza di Laziomar è risultata incompetente e fallimentare. Non si sono visti adeguati mezzi sostitutivi, ha tenuto per mesi fermi in porto i mezzi in avaria invece di spedirli in cantiere per le riparazioni, ha annullato corse con scuse meschine.

L’attuale dirigenza è stata anche denunciata dal Sindaco alla Procura della Repubblica, che accerterà se ha commesso reati gravi quali l’appropriazione indebita, false dichiarazioni e la distruzione di documenti fiscali.

Questa situazione non può essere più a lungo tollerata. Ed è la Regione che se ne deve far carico. In fretta, altrimenti l’economia dell’isola va in malora.


RIFORNIMENTI

Carburanti per le esigenze pubbliche e private, bombole di gas per uso cucina e riscaldamento, bombole di ossigeno per i malati, prima arrivavano sull’isola soprattutto con le motonavi della società Snip-Snap.

Ma questa è prossima al fallimento, da un anno lavora a singhiozzo, da due settimane ha addirittura fermato le corse. I marittimi non prendono lo stipendio da 11 mesi.

Fra pochi giorni l’isola rischia di restare al buio, la gente dovrà cucinare con i falò in piazza, dormire al gelo o mandare i bambini in edifici scolastici ghiacciati (anche in questi giorni di votazione non c’era il riscaldamento) .

Anche qui c’è una responsabilità precisa della Regione, che non ha erogato i finanziamenti previsti e ha gettato la società Snip-Snap in questo baratro.


LE FOGNE A CIELO APERTO

È con sentimenti di vergogna che si rappresenta la realtà della presenza intollerabile di fogne a cielo aperto. Ponza è uno dei pochi comuni italiani con questo schifo.

In località Le Forna non esiste un valido impianto fognario che allacci le diverse abitazioni. Il depuratore costruito a Cala Feola non è mai entrato in funzione e ora è andato fuori norma. La situazione è drammatica. D’estate la puzza è insopportabile. Problemi minori esistono anche a Ponza Porto.

L’Amministrazione si è subito attivata per cercare di risolvere il problema, anche perché esistono congrui finanziamenti della Regione da anni stanziati a tal fine. Ma non si riescono a sbloccare!!! I vari uffici fanno ping pong.

E nel frattempo i turisti che si recano a Cala Fonte pensano che il nome derivi dall’acqua che vedono sgorgare copiosa nella vicina caletta. Poverini, non sanno che è una fogna.

 

LA  PRIGIONE  DEL  P.A.I.

Dopo i tragici eventi di Ventotene dell’aprile 2010,  con la fretta tipica  della emergenza, il  PAI (Piano di Assetto Idrogeologico) ha stabilito che il  97 per cento del territorio costiero di Ponza è in situazione di pericolo. L’isola è imprigionata,  decine di spiaggette e calette non sono più fruibili per i ponzesi e le migliaia di turisti.

La passata gestione amministrativa ha le sue colpe, principalmente per non aver collaborato con l’Autorità dei Bacini nella formulazione del PAI.

Ma anche la Regione ha le sue responsabilità.

La Regione ha infatti varato nel 2010 un piano per n. 5 interventi di messa in sicurezza, stanziando la somma di 5,7 milioni di euro e affidandone la gestione al Prefetto Santoro, con uffici presso la sede della Regione in via Cristoforo Colombo.

I cinque interventi previsti riguardano la spiaggia di Frontone (la più frequentata, specie dalle famiglie), Cala Feola, Cala Fonte, il cimitero, Monte Guardia e tunnel romano di Chiaia di Luna.

Situazione alla data odierna:  nel luglio 2012 è stato approvato in Conferenza dei Sevizi il progetto per la messa in sicurezza della spiaggia di Frontone, a ottobre scorso doveva essere indetta la gara, poi rinviata a gennaio 2013. Stiamo ancora aspettando.

Per gli altri quattro interventi non è stato ancora fatto nulla, né un progetto e, forse, neppure un affidamento dell’incarico.

La Regione è quindi inadempiente. Non è  stato ancora speso un centesimo dei 5,7 milioni che possono far uscire dalla prigione del PAI tre località di grande impatto turistico, un bene archeologico prezioso e il luogo della memoria dei propri cari.

Si vuole uccidere l’economia dell’isola, che è fondata sul turismo?

 

CHIAIA  DI  LUNA

È la più suggestiva spiaggia dell’isola, conosciuta in tutto il mondo per la sua incomparabile bellezza. Per anni è stata la cartolina di presentazione di Ponza, il suo simbolo più apprezzato.

Ma l’alta falesia è pericolosa, è soggetta a frane specie nella parte più granulosa che ormai da anni è interdetta al pubblico. La parte più rocciosa è stata invece imbrigliata con una rete metallica, grazie a un finanziamento della Regione.

Tuttavia per l’Autorità dei Bacini la rete non è una garanzia di sicurezza e di conseguenza anche questa parte di spiaggia deve restare chiusa al pubblico, come lo è stata anche l’anno scorso per decisione di questa Amministrazione.

Una soluzione definitiva tuttavia c’è. È quella dell’allungamento della spiaggia di almeno 50 metri, grazie a un ripascimento  prodotto da una scogliera soffolta  (quindi di nessun impatto ambientale) come suggerito anche da Legambiente.

Questa  Amministrazione ha più volte chiesto formalmente alla Giunta Polverini di prevedere a bilancio la somma necessaria per questo intervento risolutivo (circa 2 milioni), che può ridare dignità all’ambiente naturale di Ponza, restituendo fruibilità ad uno degli habitat più incantevoli della nostra regione.

 

LA  SANITA’

La situazione è leggermente migliorata. I passi in avanti, in questi mesi della nuova Amministrazione, sono stati il servizio elitrasporto a cura dell’Ares e un eco-cardiografo fornito dalla Provincia. Due vere benedizioni per i residenti e per i turisti.

La maggiore criticità è tuttavia la specialistica, che costringe ad esempio i residenti a raggiungere il continente per una visita pediatrica, ginecologa, oculistica, ortopedica… Se questa avviene a Formia, con la vergogna attuale dei trasporti significa una notte in continente. Se a Roma, possono anche essere due notti.

Ci sono note le condizioni della sanità nel Lazio. Non si chiede l’impossibile, ma almeno la presenza settimanale o quindicinale di specialisti presso la struttura poliambulatoriale dove il personale medico è esemplare.

Nel settore dei Servizi Sociali, tutti i problemi sono stati risolti positivamente in questi mesi: abbiamo sanato il disastroso passato, fatta la gara per affidare i servizi, ripristinate le prestazioni di assistenza domiciliare, psicologica e di logopedia. Quindi non abbiamo nulla da chiedere alla Regione.

 

LE  MISURE DI PREVENZIONE

Per tutelare le vite umane secondo le prescrizioni del PAI e per garantire adeguate misure di prevenzione/segnalazione dei possibili pericoli, c’è bisogno di cartellonistica a terra, nonché di catene di boe a mare per interdire lo sbarco nelle calette proibite.

Nei tre anni passati queste misure sono state assicurate dall’Amministrazione precedente. Da allora a oggi le boe sono state distrutte dalle mareggiate e i segnali a terra sono stati in parte deturpati con atti vandalici.

L’Amministrazione in carica non ha tuttavia  a disposizione le somme necessarie per questa evenienza, che in una recente lettera del Sindaco (in data 14/2/2013)  al futuro Presidente e al Segretario Generale della Regione sono state quantificate in circa 400.000 euro.

Arriveranno? L’estate è alle porte.

 

CONCLUSIONE

Da tutto quanto qui esposto si evince che Ponza solo sulla carta è “la perla del Mediterraneo” e il vanto della Regione Lazio.

Servono misure concrete e rapide,  un vero e proprio risarcimento dei danni che l’isola è stata costretta a subire.

Spetta a Lei farsene carico, caro nuovo Presidente. Abbiamo fiducia in Lei.

3 Comments

3 Comments

  1. Silverio Lamonica

    25 Febbraio 2013 at 23:07

    Condivido in linea di massima la lettera del Sindaco, sia per quanto riguarda la tempistica, sia per quel che concerne il contenuto.
    La tempistica: secondo me è bene che il Sindaco l’abbia scritta a risultato ancora non noto (qualcuno dirà che poteva farlo un po’ prima, ma questo è un altro discorso). Il Sindaco, come persona, ha tutto il diritto di avere una sua preferenza partitica, ma dal punto di vista istituzionale rappresenta TUTTI e quindi o centro destra o centro sinistra, al limite o grillini, pari sono e sono IN DEBITO verso la nostra isola.
    Il contenuto: le priorità sono ben elencate. Data la mia “deformazione professionale” io avrei aggiunto anche il diritto allo studio dei ragazzi ponzesi di ogni ordine e grado, perché la Regione Lazio ha specifiche competenze in merito: la ripartizione tra i Comuni dei fondi per i libri di testo e per le borse di studio (i ragazzi di Ponza, più degli altri ne hanno diritto, data la loro condizione di isolani) gli interventi di sostegno alle famiglie finalizzati alla piena fruizione del diritto allo studio (sia a livello di scuola superiore che universitario) e chi deve lasciare l’isola per proseguire gli studi DEVE avere un sostegno adeguato da parte della Regione. E poi le attrezzature didattiche, l’edilizia scolastica (nel nostro caso la manutenzione degli edifici esistenti). E’ bene che l’Amministrazione pianifichi una serie di interventi – in collaborazione con le autorità scolastiche locali – da sottoporre al futuro assessore alla P.I. della Regione Lazio.
    Caro Sindaco, buon lavoro.

  2. vincenzo

    26 Febbraio 2013 at 11:11

    In questi ultimi giorni sto scrivendo vari FINALMENTE e SONO DACCORDO. Sono stato daccordo con Giuseppe Mazzella; finalmente in mezzo a noi a Franco DeLuca, sono daccordo con Polina, sempre daccordo con Silverio Lamonica; ha ragione Michele Rispoli, sono daccordo con la lettera di Umberto Prudente e FINALMENTE posso dire che contivido l’INTELLIGENTE e POLITICA lettera di Vigorelli al futuro Presidente della Regione Lazio.
    Caro Vigorelli ma come si dice “aiutati che Dio ti aiuta” quindi a mio avviso l’amministrazione deve fare delle cose subito:
    1) RIALLACCIARE UN DIALOGO CONTINUO CON I CITTADINI A PARTIRE DALLE ORGANIZZAZIONI SOCIALI ED ECONOMICHE RICONOSCIUTE;
    2)IL PUA: eliminare la fase 1 del progetto e lavorare tutti insieme per la fase 2 cioè fare approvare un Piano Regolatore Portuale per fare le scogliere di protezione;
    3) Riallacciati i rapporti con le categorie rappresentative, preparare, tutti insieme, un Consiglio Comunale straordinario sulle tematiche PAI, che prepari un documento da presentare alla NUOVA GIUNTA REGIONALE.
    In questo modo l’isola dimostrerà alla nuova Giunta CONDIVISIONI D’INTENTI unita intorno al proprio SINDACO.
    Caro Sindaco facciamo che l’INTELLIGENZA e la POLITICA non sia solo una parentesi ma una vera scelta per il CAMBIAMENTO.

  3. Tano Pirrone

    14 Marzo 2013 at 15:18

    Gentile Sindaco,
    ieri ho letto la Sua lettera, bella (e triste), sulle condizioni in cui giace la sua isola, che io non conosco – io isolano di isola ben più grande e con ben più gravi problemi – ma di cui comincio a conoscere bellezze e problemi tramite amici carissimi che mi spingono a visitare il sito e a darvi dei contributi, sapendo, ben sapendo, che ho sempre voglia di scrivere e tempo e curiosità per farlo.
    Alla lettera è allegato un elenco, in cui sono puntualmente descritti i danni arrecati dal disinteresse, dall’interesse privato, dall’incapacità culturale e politica di una classe, che qualche sadomaso continua a definire “dirigente”.
    Io non la conosco, gentile Sindaco, non so chi Ella sia, ma dal tono accorato con cui parla dell’isola, di cui ha la responsabilità amministrativa e gestionale, mi sembra una persona volitiva (altrimenti non avrebbe accettato di schierarsi), colta e sensibile.
    Queste tre erano delle qualità positive, una volta; qualità che definivano le persone oneste e di buona volontà. Oggi è temerario, se non pericoloso, attribuirle, perché si rischia di additare la persona al pubblico ludibrio.
    Lei, giustamente, chiama in ballo l’allora sconosciuto Presidente (Governatore, è meglio, dà il senso della responsabilità gestionale, della partecipazione attiva alla conduzione delle linee politiche, indispensabili per un lineare e trasparente governo di una Regione come il Lazio). Non fa cenno alcuno sul disastro – umano (antropologico), culturale, economico, finanziario, ambientale – scientificamente prodotto (se fossi stato uno di sinistra avrei scritto, in sindacalese, “portato avanti”) dal precedente Governatore, la “signora” Polverini, così ampiamente amata e protetta in alti luoghi, così come lei ha amato e protetto i suoi giannizzeri, obbedienti ed imponenti (tanto da non poter entrare in una Smart!).
    Scusi lo sfogo, signor Vigorelli, ma a settant’anni, ancora m’indigno (onore al grande Stéphane Hessel, di cui piangiamo la recente morte, e il cui libricino, ‘Indignez-vous!’, tengo sempre seco me).
    Io conosco, non di persona, Zingaretti e so essere persona perbene ed onesta, che ha sempre mantenuto i suoi impegni. Nel limite delle possibilità di una regione ridotta allo stremo io penso che qualcosa possa farsi per questi gioielli come l’arcipelago ponziano e tutti gli altri territori “svantaggiati”, per i quali sono, o dovrebbero essere previste iniziative pubbliche per garantire che sia colmato il gap fra chi sta nei centri e chi abita, perché c’è nato o perché ha scelto di starci, in un luogo bello ma “fuori mano”. Questi gap debbono essere colmati a norma di Costituzione, ma le bande armate che scorazzano nelle istituzioni se ne fregano altamente, anzi se c’è da mangiare, mangiano.
    Penso però che non tutti siano eguali e che non tutte le forme per chiedere, per reclamare i propri diritti siano uguali, sortiscano lo stesso effetto.
    Nel caso di Ponza, per esempio, mi chiedo se si possa uscire dall’insularità, dalla solitudine, unendo magari quante più solitudini possibili, quante più “insularità” anche improprie. Ci sono altri siti, oltre l’arcipelago ponziano, con gli stessi problemi, tanto in mare che in montagna; perché non unirsi, fare un coordinamento, legare insieme gli stessi bisogni o bisogni simili, per far diventare la voce più grossa; e contemporaneamente utilizzare megafoni che amplifichino la voce educata, ma flebile che viene da Ponza.
    Mi viene di parafrasare un vecchio slogan: non si può ottenere giustizia in una sola isola!
    Mi ritenga sempre a sua disposizione.
    Cordialità.
    Tano Pirrone

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