A Priezza

Una serata a teatro

di Martina Carannante

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Sono giorni che con ansia faccio il conto alla rovescia… Il 9 febbraio tanto lontano ora è arrivato. Tutto è pronto, gli attori sono sbarcati a Formia venerdì 8/2/2013 organizzano e provano, ripassano e si divertono.

Ore 20:15, è ora di andare al Teatro Remigio Paone, Antonella mi ha già chiamato svariate volte, la gente accorre e rischiamo di non trovare posto.

All’entrata, nel grande androne freddo c’è Antonella pronta a strappare le ultime prevendite, Walter e Nino che fanno da ciceroni. Scendiamo la prima scalinata, Carmela ci strappa i biglietti. Tutt’intorno muri fatti di opus reticulatum; il teatro è stato costruito proprio sopra un sito romano e  per far vedere a tutti la storicità del luogo tutto è rimasto come allora. Sembra quasi come proiettarsi in quell’epoca, anche se in scena non ci sono tragedie greche e romane, ma un’opera di Eduardo De Filippo.

La sala si inizia a riempire, tanti ponzesi: ragazzi, uomini, donne e anziani…

Come quando gioca la squadra del cuore, come quando l’Italia in finale ai mondiali del 2006, tutti i tifosi sugli spalti pronti a urlare Goooooaaal..! e gioire per la vittoria; qui non è una partita di calcio e non ci sono spalti, ma una bellissima platea piena di gente appassionata e vogliosa di vedere i propri compaesani dire la prima battuta.

Benny fa capolino da dietro il sipario, la sala è gremita. Ancora un po’ di attesa e poi esce fuori Beniamino che fa un sunto della commedia e augura buona serata.

3… 2… 1… Il sipario si apre…

 

Il primo atto si conclude in un batter d’occhio… Io… IO NON TI PAGO, NON TI PAGO… Urla Benny…

Negli atti successivi, la commedia sfiora la tragedia fino alla conclusione intorno al tavolo da pranzo; gli animi si sono calmati, Mario Bertolino sposerà Stella e Ferdinando giura di non interpellare più il padre se tutto andrà per il meglio..

Ferdinando vuole uccidere Mario Bartolino

Lo spettacolo è stato fantastico, ottima l’interpretazione delle new entry: Micheluccio, Emanuel, Don Silverio Scotti, che a forza di bere acqua e anice ha fatto venire una certa sete anche a noi, e l’avvocato (semiafono) Rosario.

Delle vecchie glorie, cosa dire… Semplicemente unici… E grande solidarietà per Ugo che… ne ha passati di guai!

tutta la compagnia al completo sul palcoscenico

Grandi applausi e moltissime risate, tanto che parlando con Rosario mi ha chiesto: “Ma scusa, perché ridevate tutti appena sono entrato io, manco avevo parlato?!?”

Silverio Scotti, invece, ci ha spiegato che a Latina il comportamento del pubblico era stato diverso, in quanto visto che erano pochi i ponzesi ad assistere, ma tutti appassionati di tetro e delle varie parti della provincia, ridevano e interagivano diversamente. A Formia, invece, essendo gran parte ponzesi e conoscendo gli attori, era facile ridere alla sola apparizione in scena.

A fine spettacolo mi fermo a fare i complimenti agli attori, contenti, soddisfatti e stanchi. Chiacchiero un po’ con Assunta, “a capa comica!”, le faccio i complimenti e parliamo di Ponza.

La tristezza più grande è stata sentire a fine rappresentazione, dopo i vari ringraziamenti, il rammarico di non poter rifare la recita a Ponza, perché non c’è una struttura che li può ospitare. Una signora, seduta vicino a noi, è di Ventotene ci dice che da loro il posto c’è è son ben lieti di ospitare questa bella e accanita squadra. Noi ponzesi invece, vincitori, ma per l’ennesima volta anche sconfitti torniamo a casa con il ricordo di questa meravigliosa serata e un po’ di amaro in bocca.

Ora, cara Assunta e cari amici, ringrazio io voi per le meravigliose emozioni di quella sera e spero di rivedervi presto di nuovo sul palco… Magari con una tragedia di Pirandello…

 

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