- Ponza Racconta - https://www.ponzaracconta.it -

Epicrisi di una settimana di dibattito su ‘Ponza racconta’

[1]

di Vincenzo Ambrosino

 

E’ finita una nuova settimana di Ponza Racconta  e mi chiedo: “È cambiato niente? Attraverso la lettura abbiamo appreso qualcosa di nuovo?”
Mi permetto di analizzare solo agli articoli riguardanti il cosiddetto “dibattito”

Il primo  articolo è stato scritto il 2 febbraio 2013 da Paolo Iannuccelli:Romagna (non più) mia [2]”. Paolo racconta: “Dopo aver trascorso anni sulla riviera romagnola, possedendo una casa a Milano Marittima, nel 1988 ho scoperto la bellezza di Ponza, innamorandomi di un posto di una bellezza rara”

Ma cosa manca a Ponza: gli imprenditori all’altezza!

Silverio Lamonica 2 febbraio 2013 commentando risponde “Sono pienamente d’accordo sul contenuto dell’articolo. Occorre, però, un “gemellaggio” tra operatori turistici ponzesi e i colleghi di Milano Marittima e qui mi rivolgo alla sensibilità dei vari dirigenti locali: da Tommaso Tartaglione (Ass. Commercianti) a Mastropietro (Ass. Albergatori) a Mazzella (sindacato balneari) agli stessi amministratori comunali. Cari amici, chiedete un confronto con questi vostri colleghi romagnoli e istituite con loro un tavolo di lavoro: avremo tutti da guadagnare!”

E qui ritorna il vecchio tormentone: sono le società che fanno gli amministratori o gli amministratori che fanno le società?

Ma l’articolo certamente più “forte nei contenuti” è stato scritto il 2 febbraio 2013 da Michele Rispoli L’autocertificazione [3]. In effetti egli dice che questa amministrazione ha praticamente già fallito i suoi obiettivi e in qualche modo bisogna farglielo capire scendendo in piazza o facendo una sottoscrizione e mandarla al prefetto.

Questo articolo è stato commentato da Silverio Vitiello il 3 febbraio 2013. Ci fa notare che Michele Rispoli ha perso già la pazienza ma conferma che nell’isola “Sta crescendo la rabbia”; è opinione pubblica che questa amministrazione ha fallito! Addirittura il Vitiello afferma che si sta ripetendo a Ponza, qualcosa che è avvenuta tanti anni fa: “Oggi  l’attuale crisi economica dell’isola, sta creando una nuova esigenza che tutti stanno cominciando ad affermare: unirsi per crescere ma bisogna liberarsi dal sindaco forestiero che sta distruggendo la speranza di continuare a vivere in questa isola”.

Francesco De Luca, come a smorzare i toni della polemica scrive il 3 febbraio 2013  “Opinione pubblica, nuova coinquilina [4].”

E infatti Franco da buon maestro ci spiega: Cosa è l’opinione pubblica?
“Analizzo i due termini dell’espressione: a) – ‘opinione’. È il giudizio, il convincimento, la percezione che ciascuno ha di un fatto, persona, cosa. L’opinione è la risultante individuale di un ragionamento. Ciascuno ha la sua opinione, perché ognuno elabora convinzioni con la propria testa”. E poi termina il suo articolo: “Perché ho manifestato questo argomento? Per rasserenare tutti coloro che si accingono ad entrare nel ring del dibattito.”

All’articolo di Franco De Luca, privo di opinione, Vincenzo Ambrosino ha risposto il 3 febbraio facendo notare che tante opinioni individuali che coincidono vogliono dire qualcosa a qualcuno o no?

Il 3 Febbraio 2013 per rispondere all’articolo di Franco De Luca in modo più articolato  Vincenzo Ambrosino scrive: L’opinione pubblica va ascoltata e rispettata [5]. Prende a pretesto Iannuccelli e la sua Romagna per dire che i Ponzesi non sono mai stati stupidi e quando ci sono stati messaggi seri li hanno seguiti.

Il problema è che “Le esperienze nate bene poi falliscono quando il Sindaco perde il senso della realtà, perde il contatto con le esigenze di partecipazione e di coinvolgimento che erano le premesse su cui si basava il suo consenso e quindi perde la fiducia dei suoi concittadini”.

Ma il messaggio è proprio a Franco: “Non ti mettere a fare l’arbitro, fai crescere le proposte alternative e poi magari fai il mediatore. Qui c’è da una parte l’isola che fallisce, non c’è un’opposizione e dall’altra non c’è una proposta seria di governo per salvarla, quindi non si può fare l’arbitro se non ci sono contendenti.

Giovanni Conte di Silvano il 5 febbraio scrive: Ma il problema di Ponza è solo il P.U.A? [6]

Nessuno ha mai detto che a Ponza c’é solo il problema PUA e infatti sottoscriviamo quanto ha detto Giovanni: “Il servizio scuolabus all’improvviso ha smesso di funzionare”.  “Due gocce d’acqua e l’illuminazione pubblica si spegne”. “L’acqua, in attesa del dissalatore per Le Forna – se ne parla da anni – ultimamente è diventata un miraggio”. “Non parliamo dei rifiuti accatastati nell’area del bruciatore e nelle vicinanze. È inaudito ed intollerabile vedere quello schifo”. “Non parliamo poi dell’annosa questione dello spostamento della centrale elettrica”. “Non parliamo poi del poliambulatorio.”
“Questo non è piangersi addosso, come qualcuno penserà, ma è un’analisi molto sommaria della situazione della nostra isola fatta da una persona qualunque, uno che viene chiamato quando manca la luce.”

Evviva gli elettricisti, dico io: potremmo dire, a Ponza  ci vorrebbero “10, 100, 1000 elettricisti come te!

Silverio Lamonica il 5 febbraio risponde all’articolo “Una volta a Ponza esistevano i partiti politici che, in un certo senso, tenevano desta l’attenzione delle autorità locali e nazionali sui problemi isolani”. “I ponzesi, però, hanno la voglia di aggregarsi e lo rilevo da un Comitato che si è reso promotore di una sottoscrizione on line, su facebook, per ottenere il ripristino delle corse di traghetto e aliscafo perdute e che io stesso ho firmato”.

Il 5 febbraio  Martina Carannante  scrive “Una petizione per riavere ciò che ci spetta di diritto [7]”. È chiaro che Martina, dopo avere scritto La Letterina [8]a Balzano e Ferraiuolo ricordando ai due ex Sindaci il loro dovere di guidare il dissenso a Ponza, con questo articolo sollecita ai cittadini di sottoscrivere la petizione perché come si dice “aiutati che Dio ti aiuta”. Per cui ai cittadini dice: nell’attesa che le opposizioni fanno il loro dovere e che la maggioranza abbia la forza di difendere i propri cittadini, facciamo noi la nostra parte.

A questo articolo il 5 febbraio ha commentato Vincenzo Ambrosino chiamando in causa il Delegato ai Trasporti Giovanni Mastropietro dicendo a questi: “I cittadini possono fare manifestazioni, sottoscrizioni, ma caro Delegato, tocca a te farci sapere che dobbiamo fare. Anzi è ora che tu ci faccia conoscere la strategia del Comune nel breve e nel lungo periodo “Scrivi una lettera ai cittadini ponzesi – magari su Ponza racconta – spiegando il lavoro che hai fin qui svolto, pòniti degli obiettivi nel breve e nel medio periodo e poi alla fine tira le conclusioni: se restare o rimettere la tua delega nelle mani del Sindaco”.

Luisa Guarino il 5 febbraio commemora  con un suo articolo il “Secondo compleanno per “Ponza racconta” [9]. Moltissimi i lettori, tanti gli articoli e le manifestazioni sviluppate da Ponza Racconta, ma c’è un rammarico: l’isola non migliora. “Siamo egoisti, attaccabrighe, invidiosi, deboli con i forti e forti con i deboli. Scusate la durezza: vorrei tanto essere smentita, non solo a parole ma con i fatti …Fortunatamente le eccezioni non mancano! Cosa c’entra questo con Ponza racconta? C’entra. Perché grazie alla sua presenza, grazie a questo ponte tra passato e futuro, tante persone, non solo ponzesi, si possono confrontare, scambiando pareri e progetti, con la speranza concreta di poter vivere, speriamo presto, un presente diverso e migliore.

Nel frattempo, un grazie affettuoso, con gli auguri più belli per “cento di questi giorni”, a Ponza racconta e a tutti noi”.

Gabriella Nardacci 6 febbraio 2013 risponde: “Ho letto e approvato “in toto” l’articolo augurale della cara Luisa Guarino che saluto affettuosamente così come saluto tutti della Redazione.”

Franco De Luca il 7 febbraio ha scritto “Politica e politiche [10]” nel quale dice.  “La “politica” significa “governo della città”, è risaputo.” “Ci sono tanti sottoinsiemi all’interno di un sistema”. “Al sodo: fra pochi giorni la “politica” affronta uno snodo decisivo perché si decide il Parlamento nazionale, e perciò il Governo, e in più quello regionale, che non è di poco conto. Insomma, sebbene “isolati” in una dimensione di minuscolo Comune, i Ponzesi non possono restringere la loro visuale politica alle doglianze per il PUA, per il PAI, per le carenze finanziarie, per la quasi ferma macchina amministrativa”.

Tre commenti ci sono stati il primo l’8 febbraio di Vincenzo Ambrosino che dice in pratica: “Guarda Franco, che continui a voler sviare la strada, che i ponzesi sanno perfettamente qual è il ruolo del Comune, quello della Regione e quella del Governo centrale, ma ripeto un intellettuale dovrebbe favorire la comprensione della realtà sottolineando quello che va bene e quello che non va e quello che si dovrebbe fare. Per esempio i balneari stanno cominciando bene e questo va sottolineato!

Anche Michele Rispoli commentando dice in altre parole le stesse cose: “Ancora una volta l’amico Franco dice ma non dice, parla stando zitto e non ha il coraggio di prendere una posizione netta”. Alla fine del commento però gli dice che gli vuole comunque bene.

E infine Silverio Tomeo il 9 febbraio “ci parla di cittadinanza attiva e ci richiama ad una responsabilità di lavorare per una vera alternativa culturale al potere attuale: “A questa responsabilità si deve ricondurre la ricerca di alternative, senza mascherare dietro il risentimento e la delusione la non volontà di cambiamento. Sono saltati i “mediatori” classici della scelta politica, le formazioni storiche dei partiti, ma ricostruire la partecipazione attiva è la chiave di volta per ricomporre un quadro democratico e una dialettica civile più sana”.

Finalmente Franco De Luca risponde ai commenti il 10 febbraio: “Una premessa: non risponderò a Michele Rispoli di cui apprezzo più il “ti voglio bene” che il resto. Ci tengo a quel sentimento e me lo tengo stretto.
Ribadisco la convinzione che il confronto (con Vincenzo, con Silverio Tomeo) si alimenta al di fuori di ogni pretesa di persuasione.
Non c’è volontà di sentire l’odore dell’altro per aggregarsi, né di mostrare i denti.
Il confronto, quando è aperto, fugge dalla consorteria.
Il voto ciascuno lo fa scaturire dalle dinamiche personali che gli sono proprie. Sono queste (le dinamiche personali) che possono trarre alimento dal confronto. Ed è per questo che si palesano le opinioni”.

Sottolineo la frase: “Non c’è volontà di sentire l’odore dell’altro per aggregarsi, né di mostrare i denti”.
Vi chiedo amici che significa questa frase?

Conclusioni

In questa settimana gli articolisti hanno detto con toni diversi che la gente di Ponza, quella residente è stanca, é disperatamente  alla ricerca di una possibilità per uscire fuori da questo momento drammatico.

Lo sta chiedendo all’amministrazione Vigorelli con articoli, con sottoscrizioni, con quotidiane proteste.

Lo sta chiedendo alle opposizioni a cominciare da Antonio Balzano e Franco Ferraiuolo.

Lo sta chiedendo ai Comitati Cittadini sottoscrivendo appelli e richieste.

Ponza racconta sta facendo in parte il suo dovere. Sì, Ponza racconta è letto da tanti cittadini interessati a Ponza, ma sono ancora in pochi ad esprimere con chiarezza  queste esigenze di cambiamento.

Il silenzio non serve a nessuno!

Non serve ai residenti che stanno vivendo sulla loro pelle l’estrema difficoltà di vivere l’isola d’inverno.

Non serve agli Amministratori che fra poco dovranno governare una nuova stagione turistica, passando da una emergenza all’altra e in queste condizioni di scollamento è impossibile affrontarla.

Il silenzio non serve agli imprenditori i quali hanno bisogno di organizzarsi e quindi hanno il dovere di chiedere “concertazione” all’Amministrazione comunale.

Il silenzio non serve ai ponzesi e in particolare ai fornesi, i quali rischiano di vedere seriamente chiuse tutte le cale e calette.

Bisogna cominciare a dire con coraggio i propri pensieri. Bisogna che gli imprenditori si associno e organizzino le loro istanze, come stanno cominciando a fare i balneari.

Ponza non vive più di rendita, la gente a Ponza non verrà più in vacanza se non avremo la capacità di fare delle scelte coerenti con le nostre reali potenzialità attuali.