- Ponza Racconta - https://www.ponzaracconta.it -

Opinione pubblica, nuova coinquilina

[1]

di Francesco De Luca (Franco)

 

Cosa è l’opinione pubblica?

Analizzo i due termini dell’espressione:

a   –  ‘opinione’. È il giudizio, il convincimento, la percezione che ciascuno ha di un fatto, persona, cosa.
L’opinione è la risultante individuale di un ragionamento. Ciascuno ha la sua opinione, perché ognuno elabora convinzioni con la propria testa.
Non esistono opinioni migliori di altre: stanno tutte alla pari. Se poi una vuole prevalere sull’altra deve mostrare la fondatezza del suo essere, i dati oggettivi sui quali poggia.

b  – ‘pubblica’. Significa di molti. È un giudizio detto ad alta voce e partecipato con altri.

L’opinione  pubblica non è il chiacchiericcio del bar, non il pettegolezzo delle comari, non il sospetto familiare. Essa è chiaramente espressa oralmente, per iscritto, per internet ecc.
Non è più valida dell’opinione individuale, sia chiaro, è soltanto partecipata. Accolta da tante persone, creduta, espressa.

Il “criterio di verità” è fondato sul numero e dunque scientificamente nullo.
Pur tuttavia nella sua funzione ha un merito: quello di godere di un certo consenso.

In regime democratico è espressione e fautrice  di democrazia, perché il criterio di verità è relativo alla quantità massima possibile e dunque la critica (il dibattito) la perseguita, la spinge ad epurarsi, a diventare sempre più “vera”.

Ogni collettività si nutre e promana opinione pubblica e così anche Ponza ne ha avuta una sua.

Con l’avvento di Ponza racconta l’opinione publica ponzese si è dotata di un più severo criterio di verità:
primo – perché ha esteso il numero di chi prende conoscenza delle opinioni altrui;
secondo – perché la sottopone alla critica degli altri.

È un merito indiscusso del sito.

 

Ma non a questo volevo giungere. Il mio intento è quello di sottolineare come la presa d’atto di questa realtà spinge, o dovrebbe spingere :

A  –  ad abbassare le pretese sulla esplicitazione della propria opinione. Essa non ha più  validità di altre, anche meno informate, ma forse più rivolte a prospettive future; meno eleganti formalmente ma più schiette;

B  –  a ritenere che è proprio nell’agone delle opinioni a confronto che cresce la democrazia interna ad una collettività, ed  un maggior rispetto fra i partecipanti.

L’individualismo, di cui tutti lamentiamo che il Ponzese sia gonfio, si combatte anche condividendo con l’altro l’unicità del proprio ragionamento. Ovvero: non la penso come te, mai la penserò come te; affianco la mia opinione opponendomi a te in modo da manifestare più integralmente il mio pensiero. Senza malanimo, senza risentimento, perché non è in gioco nulla che comprometta la nostra integrità morale; sono soltanto opinioni a confronto.

Perché ho manifestato questo argomento? Per rasserenare tutti coloro che si accingono ad entrare nel ring del dibattito.

Mimma Califano (ma sotto sotto anche Martina) ci sollecita e se collaboriamo con idee qualche suggerimento operativo potrà venir fuori.