di Vincenzo Ambrosino
Caro Paolo Iannuccelli,
rispondo a te per rispondere a Franco De Luca: a Ponza non ci sono i Romagnoli, a Ponza ci sono i Ponzesi che hanno rifiutato molti anni fa un Piano Regolatore Generale che prevedeva la cementificazione del Monte Guardia e forse hanno salvato l’isola.
Ma io amo quest’isola perché non è Capri, perché non è e non potrà mai essere Rimini.
Anche tu ami Ponza per quella che è nel bene e nel male, infatti ricordi con nostalgia di quando tu organizzavi una parte della società, quella sportiva insieme a Raponi ed altri, ma di quel periodo, posso ricordare, quando Raponi organizzava le feste di Capodanno in piazza Carlo Pisacane, la gente era più felice.
E ancora indietro nei ricordi, quando Balzano venne eletto la prima volta, quell’Amministrazione la gente di Ponza la sentiva propria, per cui si era fatta coinvolgere nella pulizia di piazze, strade e in comitati di quartiere molto partecipati.
L’Amministrazione Balzano aveva un forte legame con una grande parte della popolazione, c’era Luciano Gazzotti, uomo di grande valore, c’era Milena Sarri, ex deputata, c’era Michele Rispoli più giovane, ma c’erano dietro imprenditori come Mario Assenso, capi-popolo come Peppe De Gaetano, Ernesto Prudente e Salvatore Vitiello (detto ’u Russ); quell’Amministrazione era espressione di un comitato di cittadini molto radicato tra la gente di mare.
Molto del nostro passato non è da buttare: la SeGePo, che ancora oggi abbiamo sul groppone del nostro bilancio è una esperienza che riveduta e corretta, magari con più privato, sicuramente con una presidenza esterna all’Amministrazione, potrebbe avere ancora un’utilità per i nostri imprenditori dell’edilizia e per creare lavoro ai residenti.
Come quei progetti Castalia, voluti dall’amministrazione Ferraiuolo, che giacciono sul Comune, sono tutt’ora attualissimi per diventare la linea maestra per organizzare l’isola di domani.
Le esperienze nate bene poi falliscono quando “il Sindaco perde il senso della realtà, perde il contatto con le esigenze di partecipazione e di coinvolgimento” che erano le premesse su cui si basava il suo consenso e quindi perde la fiducia dei suoi concittadini.
La gente di Ponza anche se non è quella della riviera Romagnola è capace di intendere e volere, ma abbiamo bisogno di una Guida della quale poterci fidare.
I Ponzesi sono individualisti, ma sanno capire quando è il momento di abbandonare i propri cortili e di affidarsi ad una guida, affidarsi ad una speranza di cambiamento.
Io sto chiedendo, da tempo, a questa Amministrazione di fermarsi e ripensare ai suoi primi 100 giorni, nei quali è prevalsa solo la propaganda, cioè “tanto fumo e poco arrosto”. Faremo! Faremo! Faremo!
Nascondersi dietro il concetto astratto di LEGALITA’, significa nascondersi dietro un dito.
L’isola ha bisogno di Amministratori che sappiano assumersi responsabilità nel dare risposte certe a chi chiede:
- Lavoro, che va creato oggi, non dopodomani; molte famiglie sono alla disperazione, hanno i mutui da pagare, hanno i propri figli da crescere;
- Collegamenti seri che o si ottengono coinvolgendo la popolazione con manifestazioni e scioperi o si ottengono agendo con l’arte della politica e cioè con la mediazione e le relazioni;
- Prospettive di sviluppo economico e sulla strada c’è il PAI da ridurre con operazioni di mitigazione del pericolo.
Ma da questa Amministrazione non arrivano risposte e tutto rimane fermo nella paura di tempi peggiori.