Ambiente e Natura

Isola senza regole

di Michele Rispoli

 

In questi giorni ho letto con attenzione gli interventi di Franco, Vincenzo e Polina.

Il punto è proprio questo: “Ponza è nostra?”

In assenza di Amministrazioni disposte a lavorare per il bene dell’Isola, ogni cittadino si è dato delle regole ad uso e costume proprio e si sente un avente diritto al proprio spazio, lavoro o attività.

Questo è accaduto in tutti i settori: pesca, turismo, caccia, costruzioni, affitti, trasporti, edilizia, agricoltura, motonautica, portualità , commercio, ecc… ecc…

Ponza è un’isola senza regole.

Faccio alcuni esempi:

Il porto di Ponza con le barche, tutte, ormeggiate a circa cinque metri dalla banchina, non presenta norme di sicurezza.

Per montare sulle barche bisogna scavalcarne minimo altre dieci, per raggiungere quella desiderata (mica sono fesso che lascio la mia barca attaccata alla

banchina così diventa passerella per le altre?). Così si ragiona.

Le norme europee hanno massacrato la pesca, mentre è fiorita quella praticata dai diportisti, veri professionisti.

Sfido a dirmi dove esistono le regole.

Tutti i commenti, critiche, proposte, sono nulli senza regole. I regolamenti, piano regolatore a terra ed a mare, legalità dovranno essere l’ossigeno vitale per Ponza.

Ma le regole che ci vengono imposte, gravano e penalizzano solo i ponzesi, in ogni

settore.

Molte attività dei ponzesi, specialmente sul mare, scompariranno a vantaggio di altri che non conosciamo.

Per alzare l’asticella e poter competere seriamente con la concorrenza non abbiamo bisogno della grande scogliera a protezione della piccola e vecchia scogliera che a

loro volta proteggono il molo Musco del porto, gioiello borbonico unico nel suo genere.

Lo specchietto per le allodole è la non balneabilità delle spiagge di S. Antonio e Giancos: ‘prendisole’ tra discariche, canali di scolo e fogne.

Si cerca di costruire una scogliera di protezione , a protezione della scogliera di protezione, del Molo Musco. Pazzia. Avete mai ammirato, dall’alto del Monte Guardia, la baia di Ponza? Prima di decidere andiamo tutti ad ammirarla.

Vogliono distruggere questa meraviglia. Io non ci sto. Allego una foto.

 

Ponza ha bisogno di regole, regolamenti e soprattutto di un nuovo PRG.

Il miraggio per Ponza non è la scogliera emergente o sommersa, ma svincolarci da tutti i vincoli che ci attanagliano, PAI compreso.

1 Comment

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  1. vincenzo

    15 Gennaio 2013 at 17:54

    Il Sindaco Vigorelli in questi giorni sta incontrando le associazioni di categorie, quelle culturali, gli imprenditori e i cittadini. Il Sindaco in questi incontri, illustra la sua visione politica sottesa nel suo PUA, i cittadini ascoltano, fanno domande, ma non esprimono il loro chiaro pensiero. Se all’Amministrazione interessava seriamente il pensiero della società isolana: 1) doveva fare in modo di preparare incontri con la popolazione prima di redigere il PUA; 2) far presentare da tecnici, ai cittadini, questo PUA; 3) chiedere alle associazioni un parere formale cioè per iscritto.
    Comunque siccome non c’è stata questa fase di preparazione per arrivare ad una visione condivisa di quello che doveva essere la giusta finalità programmatica del nuovo PUA, dobbiamo raccogliere qua e là le impressioni oggettive dei singoli cittadini e delle associazioni.
    Ho letto su Latina oggi del 14/01/2013 un articolo:
    “La Priezza chiede un PUA equo”; con sottotitolo: Lo strumento deve favorire la vita degli isolani.
    Quindi, in questo articolo “La Priezza” esprime il suo parere sul PUA:
    Per l’”Associazione ’A Priezza” è necessario, primario e fondamentale: “Salvare la residenza invernale; salvaguardare i ponzesi e gli imprenditori isolani; favorire la cooperazione; la chiarezza dei conti pubblici sulla realizzazione delle varie opere (per esempio: la realizzazione delle scogliere) e i tempi di realizzazione”.

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