Iannuccelli Paolo

Mondiale

di Paolo Iannuccelli

Mondiale di calcio? No, please. A Ponza, Mondiale è uno solo che nulla ha che fare con le vicende del pallone. Tutti conoscono il ristoratore Silverio Aprea, detto Mondiale per via della sua trattoria nel centralissimo corso Pisacane. Un pezzo di storia di Ponza, uno dei primi locali ‘per vino e cucina’, come si diceva una volta. Il nomignolo di Mondiale il buon Silverio lo ha ereditato dal papà che, da navigato oste, quando un avventore gli chiedeva lumi sulla qualità del vino rispondeva prontamente: – Bevilo, è mondiale!

Un locale lindo e pulito con tanto di piastrelle bianche ai muri, bancone di inizio ’900 e tavoli all’aperto durante il periodo estivo. Fino qualche anno fa la trattoria ‘La Lanterna’ era aperta anche d’inverno, poi il buon Erasmo, rampollo di famiglia, ha deciso di stare chiuso, complice l’assenza di turisti.

Erasmo è un tipo educato ma solitario, passa ore a leggere Tuttosport, il giornale sportivo preferito. Riuscire a mangiare e gustare le prelibatezze di quel locale è talvolta impresa ardua, devi necessariamente risultare simpatico o essere nelle grazie di Erasmo. Occorre prenotare, ma talvolta non basta. I clienti vengono selezionati dal titolare non si sa bene in base a quale criterio. Se ci vai la mattina presto, è possibile apprendere che i tavoli sono tutti prenotati, meglio riprovare il giorno dopo.

Il professorGiosi Giobbe, docente emerito di statistica all’università La Sapienza di Roma e consulente della Motorola, è un personaggio stravagante che abita a Ponza in casa Karina, in via Parata. Viaggia in tandem con il suo amico più caro ed inseparabile, l’ineffabile e sornione ingegner Grippo, titolare di una grande rivendita di materiale edile a Roma. I due professionisti una mattina si sono recati al

ristorante per parlare con Erasmo, nella speranza di poter mangiare la sera in allegria. Hanno chiesto al trattore di mostrare loro l’agenda delle prenotazioni: era completamente in bianco.

Allora possiamo venire? – Hanno chiesto i due fervidi compari. Erasmo l’ha aperta senza problema, lasciandoli di stucco: – Per adesso non vi sono nomi ma stasera saremo pieni, non posso accontentarvi. Sta di fatto che la Premiata Ditta Giobbe & Grippo non ha mai mangiato alla Lanterna, con sommo dispiacere.

Le porzioni, spesso, sono davvero minime. Se ordini della frutta, arriva una sola mela. Sono fatti così, gli Aprea. Senza cattiveria, solo tanta spontaneità. Una portata di formaggio equivale a una fetta di Galbanino. Ad aprile, solitamente, Erasmo comincia il lavoro estivo. Una coppia di clienti ha ordinato un amaro Averna. La risposta è stata nitida: – E’ troppo presto. Erasmo voleva dire che lui provvede a rifornire il locale di alcolici solo a stagione inoltrata, quando i clienti abbondano. Una volta, papà Silverio si è lamentato con alcuni muratori: – Non posso più farvi mangiare a sole 25mila lire. Poi, al termine del pasto, presentò il conto: ventimila a testa. Incredibile ma vero. Cose mondiali.

Un gruppo di dodici ragazzi ha chiesto di poter cenare. Erasmo li ha stupiti: Domani sera!

Bellezza di Ponza. Prenotate fin da adesso per Ferragosto.

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