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Residenza Protezione Speciale (RPS 5)

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“ non disturbare il guidatore”

di Vincenzo Ambrosino

Io, a questo punto, chiedo pubblicamente al  Sindaco Vigorelli se nel suo programma di governo abbia inserito la terminologia ( RPS) come priorità a tutte le scelte che la sua maggioranza andrà a sviluppare.
Ma lo chiedo anche all’assessore delegato allo sviluppo economico Franco Ambrosino: se ritiene utile, prospettare uno Sviluppo economico a partire dai residenti invernali.
Ma ancora più volentieri lo chiedo all’assessore ai lavori pubblici Coppa Silverio: bisogna creare strutture che realmente possano consolidare la residenza invernale e non inventarsi “ ponti sullo stretto” come porti privati.
E come non ricordare all’assessore al bilancio Renato Grassucci:   che la buona organizzazione della macchina amministrativa  e la trasparenza della politica di bilancio sono alla base del  rapporto di fiducia tra l’amministrazione e il cittadino residente. Solo su questa  reciproca fiducia, basata sui diritti-doveri  pubblici e privati si possono equilibrare politiche di sviluppo.
Ma se mi fosse possibile  lo chiederei  all’assessore al commercio:  di puntare  a riorganizzare il commercio attraverso la costituzione di consorzi e  cooperative per  una politica basata non sulla crescita ma sul miglioramento della qualità dei profitti, dei servizi e per creare nuova occupazione.
A maggior ragione (se ci fosse) ricorderei all’assessore alla cultura ed istruzione: che non sono le individuali iniziative culturali o i cambi di indirizzo all’ITC a poter costruire una socialità motivata, ma solo l’aggregazione tra tutte le associazioni culturali in un unico programma annuale di iniziative può cambiare il clima culturale  e quindi politico dell’isola.
Le Amministrazione Comunali una volta raggiunto il potere, si sentono non comprese, ma accerchiate;  ed invece di aprirsi ad un confronto costante, trasparente con i cittadini,  si chiudono nel loro “carico di responsabilità”, che cercano di espletare in partenze e ritorni, in appuntamenti continentali e in riunioni al chiuso con esperti.
Questa incomprensione diventa talmente evidente tanto da costringersi a vivere in una campagna elettorale permanente. In questo clima di diffidenza, gli oppositori politici, (per la maggioranza di governo) sono sempre,  impegnati a distruggere più che a costruire.
I cittadini poi verrebbero, in questo brodo culturale, di lotta politica continua, strumentalizzati quotidianamente, lasciandosi convincere  dell’esistenza di disservizi, di ritardi, di condizioni poco civili di trasporto da spregiudicati mestatori e non perché realmente vivano tutte queste avverse quotidianità  sulla loro pelle.
C’è una cultura politica, di gestione del potere, che puntualmente si ripresenta, anche cambiando compagini amministrative, di sinistra o di destra poco importa.
Lo pensano un po’ tutti che il confronto politico sia praticamente inutile! Le soluzioni ai problemi, non possono venir fuori dal confronto di idee: categorie produttive, associazioni, cittadini da una parte e amministrazione dall’altra ma, le soluzioni ai problemi, vengono fuori dalle menti eccelse dei TECNICI.
“Quindi: Piano Regolatore Portuale, Piano Utilizzo Arenili, Sviluppo Urbanistico, Ambiente, Istruzione, Commercio, Trasporti, Sanità ecc.  sono argomenti tecnici, pratici. I progetti si creano e modificano in base alle esigenze pratiche dell’isola, la politica non c’entra”.
Appunto, lo avevamo capito: il governo della polis (come bene pubblico, come progetto di ampio respiro) non c’entra. Lasciate fare a noi “tecnici” quali? chi? Quelli che siedono in giunta? Quelli che vengono da fuori?
Al contrario, molto modestamente io ritengo, che la soluzione debba essere prima politica e poi tecnica, che la ricerca di soluzioni ai singoli problemi debba essere inserita in una visione di globale sviluppo sociale ed economico: che abbia come stella polare la SALVAGUARDA E IL CONSOLIDAMENTO DI UNA COMUNITA’ DI RESIDENTI.
Aspetto con ansia che questa mia visione delle cose isolane venga o pubblicamente osteggiata perché inutile, oppure sostenuta perché ritenuta valida.