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Residenti Protezione Speciale (RPS3)

 
 
[1](CORSIA PREFERENZIALE PER I RESIDENTI)
 

di Vincenzo Ambrosino 

 

 
Avete spesso sentito dire dai residenti invernali: “quel tipo prende i soldi d’estate e poi scappa: vi sembra una cosa ben fatta?”
 
“Peggio” risponde l’altro residente invernale: “questi che vivono tutto l’inverno fuori, quando ritornano, non solo vengono ricevuti dagli amministratori ma addirittura vengono serviti prima di te che stai a schiattare in quest’isola!”
 
Ma poi ci sono altre frasi del tipo: “noi restiamo qui a Ponza a prenderci   il freddo, la febbre e i disservizi,  loro vengono nella bella stagione a mungere la vacca  che ogni anno diventa più magra e improduttiva!”.
 
E ancora: “quelli non solo arrivano in primavera ad aprire l’attività, si limitano a biancheggiare fuori del loro negozio, lo abbelliscono con qualche fiore ma poi si permettono anche di criticare che l’isola d’inverno dorme, che non si organizza mai niente di nuovo, che ogni anno è peggio!”
 
Gli operatori economici che svernano all’esterno dell’isola, quando arrivano in primavera, li vedi più motivati, li vedi carichi. Apportano novità alle loro attività, soprattutto hanno scalette organizzative veramente efficienti. In pochi giorni, puliscono, lavano, biancheggiano, spostano, rinnovano, vanno al comune a  presentare istanze, avvicinano con molta gentilezza e cordialità tutti gli amministratori,  incontrano  i residenti invernali e con fare diplomatico carpiscono tutte le notizie utili al miglioramento della loro individuale strategia commerciale.
 
Per un’isola diventata solo un’opportunità economica concentrata in tre mesi, gli individui che sono riusciti a ricaricare le batterie del massimo profitto, e questo si fa meglio lontani dall’isola, sono certamente più favoriti.
 
Vado al porto! C’è il Welcoms bar aperto; mi chiedo  quante persone entreranno nel bar e poi penso: “questa attività d’inverno è produttiva?” Ma lo stesso discorso lo potrei fare per il Bar Tripoli… il Maga Circe è chiuso per ferie: queste attività sono produttive? Ma poi vado oltre: di queste attività non pensiamo che oltre ad avere un irrisorio scopo di lucro privato, abbiano al contrario una rilevante funzione sociale?
 
Tutto il Centro storico è praticamente un deserto, la maggior parte delle case sono chiuse, ho parlato dei due bar, ma c’è aperto anche la frutteria , la macelleria e qualche ristorante, ancora per poco.
 
Per “innaffiare” questo deserto, l’amministratore ogni anno  propone di imporre l’ apertura delle attività a rotazione.
 
 Imporre il rientro sull’isola e la riapertura della propria attività, in questo deserto economico-commerciale, a persone che hanno deciso un’altra vita è una pura cattiveria!
 
Io invece dico agli amministratori di cominciare a pensare alla riorganizzazione economico-sociale investendo su quelle persone che vogliono vivere tutto l’anno su questo scoglio. Facciamo in modo che le attività aperte realmente tutto l’anno, abbiano dei privilegi in più dal punto di vista della defiscalizzazione; si studi una corsia preferenziale per accedere alle autorizzazioni, ai rinnovi, per valorizzare vecchie attività, per accedere a nuova occupazione e per creare lavoro per chi realmente vive tutto l’anno l’isola.
 
Faccio un esempio ministeriale: il doppio punteggio assegnato ai  docenti  che accettavano l’incarico nelle piccole isole e le comunità montane era un incentivo a scegliere queste destinazioni, la cosa negativa era che molti insegnanti, dopo aver accettato l’incarico si mettevano in malattia o in maternità; per questo motivo forse è stata tolta questa opportunità invece a mio avviso, era da mantenerla ma il doppio punteggio doveva essere riconosciuto a quei docenti che realmente avevano prestato per un anno servizio sulle piccole isole.
 
E’ fondamentale riconoscere politicamente:
 
1.       lo stato di disagio di vivere in una piccola isola;
 
2.       l’importanza dei residenti per ricostituire livelli di socialità e di prospettive economiche.
 
Studiare per i residenti invernali,  tutta una serie di incentivi economici, detrazioni fiscali, corsie preferenziali :
 
solo così si potranno fare discorsi come l’allungamento della stagione turistica, risanamento ambientale e, prima fermare l’esodo invernale e poi invertirlo ripopolando di nuova la nostra isola.
 
 
MORALE:
 
Per salvare la famiglia ponzese in disfacimento il buon genitore non si preoccupa del “figliol prodigo”, ma prima tenta di unire a se tutti i figli rimastigli affianco malgrado tutto; con loro tenterà di risistemare la casa, la proprietà, rilanciando la produttività economica e la bellezza di viverci e poi magari penserà ai figli che sono andati via, i quali torneranno volentieri ma solo se converrà ritornarci.