di Gennaro Di Fazio
Il quadro, rappresentante una “Madonna con Bambino , Angeli e Incappucciati”, è definita anche “La Madonna di Ponza”.
Un attento esame stilistico del dipinto suggerirebbe un accostamento con Geronimo Stabile del casato di Antonio Stabile, artista molto attivo a Napoli durante la seconda metà del XVI secolo. Esso è stato effettuato con tecnica mista su tavola di cm 155 x 120.
Cenni storici
Nell’ottobre del 1454, i monaci cistercensi di Ponza, costretti a lasciare l’isola a causa dell’incursione dei Saraceni, sbarcarono sul litorale Formiano recando quanto avevano potuto portare con loro. Su di una collina situata nei pressi di Mola, costruirono un piccolo Monastero e una Chiesetta dedicata alla Santa Vergine Maria ponendo sull’altare il dipinto che avevano portato da Ponza da cui il nome: “Madonna di Ponza”
Questo Monastero però fu presto abbandonato dai monaci perché ritenuto poco sicuro. In una fase sucessiva fu affidato al Cardinale Alessandro Farnese, mentre più tardi fu trasformato in semplice beneficio e affidato alla custodia di Don Carlo Castellucci da Potenza.
Nel 1741, la Chiesa era retta da un Abate ed in una carta del 1782 si legge che il Re di Napoli, su richiesta del Vescovo di Gaeta e del Papa Pio VI, pose il luogo sacro alle dipendenze della Cattedrale di Gaeta.
Nel 1895 la Chiesa era ancora aperta la culto, ma senza arredi sacri.
Quasi abbandonata e rovinata gravemente durante la seconda guerra mondiale, nel 1978 furono intrapresi i lavori di restauro della Chiesa, grazie all’interessamento del Parroco di Mola, Don Carmine Ciccolella.
Il dipinto fu rubato il 30 agosto del 2002 e ritrovato nel luglio del 2005 dal nucleo operativo dei Carabinieri di Caprino Veronese nel Vicentino, coordinato dal Cap. Carmelo Graci.
Il quadro, ad oggi, si trova, dove è conservato sotto protezione, nella navata di destra della Chiesa S.S. Lorenzo e Giovanni Battista di Formia, ma anticamente è stata la pala d’altare, cioè destinata all’altare maggiore, e venerata nella Chiesa di Ponza.
assunta conte
22 Ottobre 2012 at 18:55
caro Gennaro,
per quanto suggestiva l’idea che la pala d’altare, posta nella chiesa di San Giovanni a Formia, provenga dal monastero cistercense di Ponza, permettimi di farti notare due incongruenze:
1. l’opera è della seconda metà del XVI secolo mentre i monaci abbandonarono Ponza un secolo prima.
2. l’ordine cistercense non prevedeva alcun tipo di decorazione per le loro chiese, se non un semplice crocifisso di legno.
Ho pertanto forti dubbi che l’originaria collocazione dell’opera fosse Ponza.
assunta conte
arturogallia
22 Ottobre 2012 at 23:55
Sarebbe sicuramente interessante capire di più sull’origine e la provenienza del dipinto.
Da totale ignorante in materia e seguendo le considerazioni si Assunta Conte, l’idea che mi viene in mente è che l’opera sia stata commissionata da qualcuno quando i monaci erano già sulla terraferma…
Un altro dipinto molto interessante è quello della Madonna della Salvazione, ben descritto dal buon Vincenzo Bonifacio, in cui Ponza è addirittura raffigurata…