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Mattanza di ricciole

[1]

di Michele Rispoli

 

In passato ho denunciato “i nemici del mare” (leggi qui [2]). Oggi dico: “i mariuoli del mare”.

A terra verrebbero chiamati bracconieri, a mare non so come definirli.

 

I mesi di luglio, agosto e soprattutto settembre sono i mesi che il mare dell’isola viene interessato dal passaggio e sosta delle ricciole.

I pescatori con le reti da posta catturano le ricciole,  di piccola taglia, in primavera.

Poi arrivano in grandi branchi, da 3-4  Kg fino a decine di Kg.

Inizia il periodo della traina, pesca nobile e sportiva. Bisogna procurarsi l’esca viva: il calamaro, il totano, l’aguglia ecc.

La pesca è appassionante, si accende una vera sfida e lotta tra i “trainisti”.

I luoghi di pesca sono sempre gli stessi: Le Formiche, Zannone, Palmarola, le Scoglietelle.

Quest’anno, nel mese di luglio, molte ricciole si sono catturate a Palmarola, Vardella; poche alle Formiche .

Come per gli anni addietro, ad un certo momento le ricciole, tanto copiose, sono scomparse. Non si pesca più niente. L’ecoscandaglio che prima  individuava i branchi ora é muto. Non segnala presenza di pesci.

Quale mistero? Nessun mistero. La “cianciòla” barca da pesca non ponzese, in una sola notte, aveva catturato tutte le ricciole delll’isola. Sembra 44 qli.

Lo poteva fare? Sì, le barche da pesca nascono per prendere i pesci. Non conosco le regole di pesca delle “cianciòle”. Le ricciole a Palmarola erano ad una profondità di circa 30 m. e ad una distanza dalla costa di max 2-300 m.

 

Sicuramente per questi pescatori Ponza è una miniera d’oro. Arrivano, individuano i branchi di ricciole con il sonar, poi di notte al buio, ‘cingono’ le ricciole ed in mezz’ora tutto è finito.

Altro posto, stessa cosa. Il mare di Ponza è pulito. Una vera mattanza.

Alla prossima luna piena, con la speranza che arrivino altre ricciole.

I trainisti, sportivi e poco sportivi, ponzesi e non, soffrono e a malincuore accettano queste cose, però debbono tacere.

Forse perché anche loro sono un poco bracconieri, non rispettano le regole; qualche volta catturano più del dovuto, qualche altro arrotonda lo stipendio o pensione;  per qualche altro è invece il lavoro primario, ecc…

Se  il pescato “sportivo” arrivasse in una pescheria, o in qualche ristorante, allora la cosa sarebbe diversa.

 

La grande pesca ponzese, da quando a Ponza si è istituito il Circo Mare, con la nomina di un Ufficiale, ha fatto proprie le regole europee. I vari divieti di pesca con la distruzione e il rilascio di pesci, a mio modo di vedere sbagliato; non capisco il motivo per cui un pesce non consentito, abbocca all’amo, muore, debba essere gettato a mare e non consumato dall’equipaggio.

Mi auguro, anzi sono certo, che le autorità preposte interverranno in modo da rendere l’isola sempre più rispettosa delle regole. Chissà se con l’aiuto dei trainisti sarà possibile evitare le future mattanze, magari, facendo cadere nella rete, oltre le ricciole,  anche qualche gommone o imbarcazione di pescatori sportivi, quale prova del furto.

 

Michele Rispoli

 

Ponza, li 19/08/2012