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Recensione al libro “Il culto di Mitra a Ponza” di Silverio Lamonica.

[1]

di Luigi Di Meglio (*)

Sullo stesso libro, per le recensione di Giuseppe Mazzella, leggi qui [2]

 

La prima e unica volta che vidi il Mitreo fu nel luglio 1993. Mio padre, come premio per il superamento dell’esame di Terza Media, chiese a Totonno di farmi entrare nel ripostiglio del suo negozio in Via Scalpellini per ammirare questo misterioso reperto. In quel periodo avevo un’idea grossolana dell’opera e quando la vidi rimasi impressionato. Ciò che mi colpì subito fu la dimensione dello stucco, dove era rappresentato lo zodiaco. Mi rimasero impresse soprattutto quelle strane figure incastonate nel soffitto della grotta, in particolar modo quelle dell’orsa, del serpente e dello scorpione. Da allora cominciai a sfogliare e leggere libri dedicati alla storia e alle testimonianze archeologiche presenti sulla nostra isola.

Alcuni giorni addietro Sandro di Ponza racconta, conoscendo la mia passione per la storia locale, mi ha segnalato il nuovo libro dello studioso ponzese Silverio Lamonica, intitolato “Il culto di Mitra a Ponza”. Poco dopo, spinto dalla curiosità, ero già seduto al mio banchetto a sfogliare il testo in questione… Il libro è strutturato in cinque capitoli in cui, partendo dalle caratteristiche del culto mitraico e dalla sua origine e diffusione, si arriva a uno studio particolareggiato dello Zodiaco presente nella nicchia e del suo significato allegorico.

Il lavoro svolto evidenzia uno studio approfondito e molto impegnativo  che l’Autore ha sviluppato nel corso di svariati anni. Il supporto di vari studiosi ha consentito di ricostruire la storia del monumento, nonostante la molteplicità delle fonti consultate che, in parte, sono discordanti. Il volume non è particolarmente lungo ed è di facile comprensione, pur trattando argomenti complessi e poco intuitivi come, ad esempio, la precessione degli equinozi e la figura mitologica del Dragone dei nodi lunari o Dragone Eclissante.

Il lavoro trasmette soprattutto la passione che ha mosso Silverio nella stesura di tale opera e la sua sorpresa nel decifrare il significato dello Zodiaco, così realizzato perché rappresenterebbe un’eclissi solare avvenuta nell’estate di 1800 anni fa. Interessante anche l’ultima sezione dedicata agli eventi caratterizzanti l’inizio del III secolo d. C., periodo che segnò profondamente la storia di Roma.

Pur non essendo un “addetto ai lavori”, consiglio la lettura di questo appassionante volume a tutti quelli che hanno un interesse, anche minimo, nel conoscere e divulgare la straordinaria storia della nostra terra, prima che l’incuria e l’indifferenza possano cancellare tutto.

Infine, sono convinto che l’augurio dell’autore di avvicinare almeno un giovane al mondo dell’archeologia sarà realizzato.

 

Luigi Di Meglio

 

(*) Lo scrivente, anche Autore di una documentata ‘Storia di Ponza’ sul sito www.pazziperponza.it (leggi qui) [3], è al suo esordio su Ponza racconta. A Luigi gli auguri della Redazione