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I divieti e le riflessioni

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di Gennaro Di Fazio

 

Sento discorsi  strani e alquanto pericolosi tra alcuni ponzesi a proposito dell’atteggiamento eccessivamente legalista dell’attuale Amministrazione: “Meglio prima, almeno si lavorava tutti!”. Questa situazione sta creando un clima di sfiducia verso le Istituzioni e un atteggiamento di opposizione alle regole della civile convivenza.

Ma allora, cosa si sarebbe dovuto fare? Continuare nell’illegalità, con il rischio che la pericolosità geologica dell’isola si  potesse trasformare  in tragedia? Certo che no!  Ma qualche atteggiamento più flessibile, nelle modalità e nei tempi di attuazione, si poteva pur prendere in considerazione. In fin dei conti la legalità e la sicurezza devono servire all’uomo; se invece esse gli si rivolgono contro, allora vuol dire che c’è stato qualche errore. E poi, cos’è che a Ponza è totalmente legale? Perché si sono adottate solo alcuni divieti? Ed ancora: i divieti rimarranno tali o c’è un impegno serio a rimuoverli dopo il risanamento? E che tempi si prevedono per tali opere? Nel frattempo l’economia dell’isola, quella di coloro che si arrangiano l’estate per sopravvivere l’inverno, che fine farà? E dopo i divieti quali sono i programmi a breve e a medio termine da attuare, al di là dei proclami e dei falsi meriti, come quello dell’eliporto che l’attuale sindaco se ne arroga  l’esclusiva di averlo attivato in poco più di  2 mesi. Da un suo comunicato: “Il sindaco Vigorelli tiene anche a sottolineare il lavoro compiuto in poco più di due mesi per assicurare la salute dei ponzesi e degli ospiti dell’isola”. Appello all’onestà intellettuale: Il sindaco Vigorelli ha fatto solo l’ultimo atto, che per quanto importante possa essere, è comunque solo l’ultimo!

Ponza e i ponzesi hanno sicuramente tanti problemi, molti cronicizzati nel tempo per incuria e in parte per incapacità politica ed individuale, ma non credo che essi possano essere risolti solo con la scure dei divieti; ci vuole ben altro. Sicuramente coinvolgimento e partecipazione, dialogo tra le parti e soprattutto buon senso e rispetto dei cittadini e delle loro problematiche.

Tutto ciò non vuole essere né polemica né contrapposizione gratuita, ma solo un invito a qualche riflessione in più.

 

Gennaro Di Fazio