di Franco De Luca
Non c’è intelletto istruito che non distingua storia da cronaca. Di solito, alla distinzione segue il giudizio, che si divarica: se si è interessati a quanto si impone nei fatti umani con una rilevanza che supera il momento contingente, allora si privilegia la storia. Essa è la depositaria “eterna” degli eventi e delle personalità connesse.
Se, diversamente, sono i fatti nella loro nuda dimensione temporale ad interessare, allora ci si attarda sulla cronaca. Questa menziona fatti e persone nella loro apparenza cruda. La cronaca non immortala, non cementa l’accaduto nel flusso dei fatti che il tempo dipana. Scorre via insignificante.
Tutto questo per dire cosa ? Tutto questo per sottolineare che è molto più onorevole operare per la storia che per la cronaca. E, se si conviene con questo, le vicende per cui Ponza è sui giornali quotidiani, danno a noi un risalto nella cronaca non certo nella storia.
Mi aspetto l’obiezione piccata: beh… è dalla cronaca che sortiscono, talora, i fatti storici. E dunque, se attendiamo un pò, questa cronaca ciarliera partorirà qualcosa che si insedierà nelle vicende come “storicamente importanti”.
Le critiche non possono essere ignorate perciò… faccio spallucce e mi auguro che si esca dal chiacchiericcio, perchè essere presenti in questa cronaca qui… è deprimente.
Francesco De Luca
polina ambrosino
6 Luglio 2012 at 18:46
Cronaca: relazione o registrazione impersonale di fatti secondo la successione cronologica; concettualmente distinta dalla storia, in quanto mancante di criterio interpretativo (DEVOTO-OLI).
Stante alla definizione la cronaca è più veritiera della storia, in quanto priva di interpretazioni personali. La storia, senza la cronaca, sarebbe solo una interpretazione soggettiva di fatti che ognuno guarda dal suo punto di vista. Io, dalla Dragonara, vedo un angolo di Ponza che non si vede dai Conti, per esempio, eppure è la stessa isola. Resta il fatto che cronaca e storia sono eventi umani, costruiti dagli uomini e dagli uomini resi più o meno positivi. E soprattutto, credo, non vivono l’una senza l’altra. Dissentire è umano, cosi come condividere. E’ conquista storica la libertà di pensiero che eventi di cronaca hanno favorito.