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Firme per il Faro. Un’esperienza

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di Luisa Guarino

 

E così ho fatto anche quest’esperienza. Un gazebo per la raccolta firme  – sostenuta dalla gente di Ponza e il nostro sito www.ponzaracconta.it [2] – a favore del Faro della Guardia di Ponza, come bene da segnalare nell’ambito del 6° censimento  I Luoghi del Cuore, promosso dal FAI in collaborazione con Intesa Sanpaolo.

Avevo promesso la mia disponibilità e l’ho fatto, grazie all’aiuto di mio figlio Flavio e di mia nuora Emanuela. Avevo, questo sì, contato sulla presenza di qualcun altro che mi desse una mano: così non è stato ma è andata bene ugualmente, considerando che domenica è stata una giornata da caldo record, più che da ‘bollino rosso’, direi bordeaux. Io, che al “Mercatino” che Piazza del Popolo di Latina ospita ogni prima domenica del mese ci sono stata pochissime volte, ho avuto la giusta ‘nemesi’.

Ma per il mio faro e la mia Ponza… altro che questo!

Prima di tutto mi corre l’obbligo, si dice così no, di ringraziare l’Arco Club Pontino di cui Flavio è socio, per averci supportato, mettendo a disposizione gazebo, tavolo e sedie, grazie anche alla fortunata circostanza che non vedeva gli arcieri pontini impegnati in gare a Latina e/o in provincia.

Cosa dire? Di firme ne abbiamo raccolte. Certamente potevano essere di più ma abbiamo fatto il possibile e non solo, richiamando il pubblico con i bei manifesti a colori del faro, i book che illustravano l’iniziativa con foto e testi, offrendo caramelle e acqua fresca, oltre che un riparo all’ombra, e naturalmente tutta la nostra carica e forza persuasiva. Senza trascurare i due vasi di pervinche che davano quel tocco di colore che è un valore aggiunto.

Naturalmente l’operazione era stata preceduta da un tam tam mediatico a colpi di SMS, e-mail e telefonate: sennò che comunicatrice sarei? Oltre agli amici e conoscenti venuti spontaneamente (eravamo proprio di fronte al Circolo cittadino), di tante persone conosciute abbiamo attirato l’attenzione chiamandole per nome, a volte quasi rincorrendole, molto spesso letteralmente sbracciandoci, anche se il gesto certo non si confà a una signora.

Ci siamo imbattuti nei tipi più disparati, molti dei quali indifferenti se non addirittura diffidenti (che duro colpo per il mio carattere); altri pronti alle battute più strane, tipo “…E a Ventotene che dicono?” oppure: “Siete degli illusi, se credete ancora a queste cose!”, o ancora: “Qualsiasi cosa, se è per Ponza!” (da baciare sul posto).

Purtroppo già all’ora di pranzo molti espositori habitué hanno capito l’aria che tirava (caldo eccessivo, gente al mare, serata di partita) e hanno smontato le loro bancarelle. Alcuni, andando via, ci hanno perfino salutato come vecchi amici. Noi abbiamo resistito eroicamente fino alle 18, poi con ‘un bottino’ di un centinaio di firme abbiamo fatto ritorno a casa.

Stanchi, accaldati ma soddisfatti, anche per alcune nuove conoscenze fatte nel nome di Ponza.

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Luisa Guarino