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Informazioni di base sulle droghe d’abuso (12). Le amfetamine

[1]di Sandro Russo

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Le amfetamine sono state introdotte in Italia tra gli anni ’60 – ’70, all’inizio ampiamente prescritte dai medici come stimolanti il tono dell’umore e la resa nello studio, e come anoressizzanti. Successivamente, quando se ne sono precisati i pesanti effetti collaterali ed il potenziale d’abuso, sono state eliminate dal commercio. Attualmente sono vietate dalla Food and Drug Administration (FDA) americana, come pure dalla legge italiana, ma si ritrovano nella composizione di varie miscele illegali di farmaci vendute a scopo edonistico o ‘dimagrante’. Un altro impiego importante e diffuso – anch’esso illegale – è nella composizione delle “Ecstasy”, una famiglia eterogenea di prodotti non esistenti come tali in natura (derivati quindi da una sintesi chimica) che possono essere ricondotti all’unione di una componente amfetaminica e di una componente allucinogena (saranno trattate nei prossimi articoli).

Gli effetti delle amfetamine sono di stimolazione del Sistema Nervoso Centrale (SNC) e del Sistema Nervoso Autonomo (simpatico), analoghi alla cocaina, anche se  di durata maggiore rispetto ad essa. Consistono in aumento dell’ideazione, euforia, aumento delle prestazioni psico-fisiche e diminuito senso della fatica; inoltre in un netto effetto anoressizzante e dimagrante.

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Requiem for a Dream, è un film del 2000 diretto da Darren Aronofsky, presentato al 53º Festival di Cannes. Tratta delle vicende e della drammatica interazione di una famiglia americana con varie droghe, tra cui le amfetamine. Il film è diviso in tre sottosezioni, riferibili a tre stagioni – summer, fall, winter – che a loro volta sono corrispondenti rispettivamente all’ascesa, al declino e alla caduta dei protagonisti. Manca, volutamente, la primavera, stagione simbolo della rinascita e della vittoria della vita sulla morte, come a sottolineare l’ineluttabilità del destino dei personaggi.

Nell’intossicazione acuta si manifestano irrequietezza, stordimento, tremori, insonnia, delirio, allucinazioni, panico, tendenza a sviluppare comportamenti violenti, fino al suicidio o all’omicidio; inoltre bocca secca, perdita dell’appetito (anoressia), nausea, vomito, diarrea. Sono anche possibili manifestazioni neurovegetative quali  freddo intenso, sudorazione, oltre a iper/ipotensione, cefalea, dolori anginosi, extrasistoli, collasso circolatorio, sincope.

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Le indicazioni diagnostiche e terapeutiche suggerite per la cocaina valgono anche per le amfetamine. Attuare sempre il supporto delle funzioni vitali. Somministrare carbone attivo in caso di ingestione ed effettuare la lavanda gastrica entro un’ora solo per ingestione di elevate quantità e se non esistono controindicazioni ad essa; pazienti che non presentano sintomi gravi possono essere trattati con blanda sedazione ed osservazione clinica. Se il paziente presenta aumento della temperatura corporea (ipertermia) attribuibile ai farmaci assunti, è opportuno attuare tecniche di raffreddamento e considerare la somministrazione di un farmaco specifico. Avere sempre presente, tra le possibili complicanze la spesso misconosciuta e temibile rabdomiolisi (v. anche in ‘Cocaina.2’).

 

Sandro Russo

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