Ambiente e Natura

Alla ricerca del mio passato a Ponza (2)

di Raffaele Sandolo

Per l’articolo precedente, leggi qui

I primi passi della ricerca del mio passato li ho fatti abitando a prevalentemente a Chiaia di Luna, ospite di mia zia Mamena Sandolo, sorella di don Gennaro. Nel primo racconto con stesso titolo, invece, ho descritto le mie esperienze con i ricordi fornesi.

Erano gli anni ’50 quando a diciotto anni ritornai a Ponza. In quel periodo ho visitato Ponza più volte con esperienze sempre più aperte alla vita e ai rapporti umani. Si era agli inizi del turismo e il nuovo vento della modernità turbava sovente i cittadini ponzesi più anziani, ancora molto legati alla tradizioni,  ma veniva accettato con entusiasmo dai giovani. Un’epoca stava cambiando. Si intravedeva un nuovo modello di vita che si affermava sempre più a Ponza Centro il nuovo modo di vestire, i drink al Bar Tripoli, le chiacchiere sfacciate e irrispettose nelle piazzette e sul porto, le passeggiate lungo il corso Carlo Pisacane osservando le vetrine dei negozi, le mattinate sulle spiagge di Frontone e di Chiaia di Luna come pure sugli scogli delle Piscine Naturali a Cala Feola, i costumi da bagno più sfrontati e impudenti come il bikini, i forti ritardi di rientro a casa dopo aver passato notti di baldoria. E poi si iniziava fare amicizia con simpatiche giovani turiste. Si passavano piacevoli serate con amici dopo le cene chiassose, ballando nuovi ritmi musicali al Mariroc oppure facendo gite notturne in barca con accompagnamento di chitarra. Andavano in voga i cantanti Peppino di Capri, Fred Bongusto, Bruno Martino  mentre sotto le stelle nascevano amori che spesso non duravano più a lungo di una estate. L’atmosfera di Ponza era meravigliosa e il profumo di mare e di salsedine accompagnato dalla fragranza del rosmarino aiutava a sublimare i desideri giovanili.

In quel periodo ho avuto poco tempo per tuffarmi nel passato e sono stato tutto preso dalla vita “mondana”, dalla nuova Ponza che si rinnovava e dagli incontri con artisti e altri personaggi ospiti dell’isola. Vivevo con maggiore interesse il presente  di allora più che ad essere affascinato per il passato ponzese della mia famiglia. Ponevo anche attenzione al modello di vita nelle diverse località dell’isola, ai personaggi, alle bellezze naturali e ai tesori storico-culturali.

Poi la vita mi ha portato a vivere e lavorare, per molti anni, lontano dall’Italia e quindi dall’Elba e da Ponza.

Nel 2000, col mio ritorno definitivo all’ Elba, dove avevo vissuto per molto tempo nei primi venti anni della mia vita e dove abitavano ancora i miei genitori, ho ricominciato ad interessarmi di Ponza, anche se ero molto impegnato nella mia attività professionale. Ogni tanto trovavo del tempo libero per parlare con vecchi pescatori di origine ponzese.

Nel 2006 ho deciso di rivisitare Ponza per tre giorni, navigando con la nave della Moby, messa a disposizione da Vincenzo Onorato. Ho avuto delle splendide esperienze. Non solo sono stato affascinato dai festeggiamenti per San Silverio con i fuochi artificiali e le bande musicali di Ponza e Ventotene ma ho avuto l’occasione di incontrare alcuni personaggi interessanti. Ho passato molto tempo con lo scrittore Ernesto Prudente, il poeta Francesco De Luca, il dottor Biagio Vitiello. Con Ernesto ho fatto spesso colazione sul porto, nel suo locale Welcome’s Bar. Francesco mi ha ospitato a casa sua, in via della Madonna, per prendere un caffé con torta, seduti sul terrazzo da cui si poteva osservare un fantastico  panorama. Biagio Vitiello mi  ha invitato a pranzo nella sua meravigliosa abitazione ottocentesca sulla collina del Belvedere, da dove si poteva spaziare sui tre lati del mare con lo sguardo verso il faro della Guardia, l’isola di Gavi, e il porto. Tutt’attorno c’era uno splendido giardino botanico con molteplici piante mediterranee ed esotiche, tra cui felci, agavi e orchidee. Ho conosciuto anche altri personaggi, fra cui Silverio Mazzella e sua moglie, proprietari del negozio Al Brigantino in via Carlo Pisacane. Ogni mattina passavo qualche minuto nel loro negozio, osservando i libri in vetrina e i lavori artigianali. Ho apprezzato molto l’accoglienza di questi personaggi con cui ancora mantengo un buon rapporto di amicizia.

 Ernesto Prudente, scrittore e uomo di cultura ponzese, illustra l’isola ai partecipanti del Viaggio dell’Amicizia Elba-Ponza

Francesco mi ha ospitato a casa sua, in via della Madonna, per prendere un caffé con torta, seduti sul terrazzo da cui si poteva osservare un fantastico  panorama

Biagio Vitiello mi  ha invitato a pranzo nella sua meravigliosa abitazione ottocentesca sulla collina del Belvedere

Silverio Mazzella con il figlio all’affacciata sul Porto

Nel mese di giugno dello stesso anno, o forse del successivo, ho incontrato presso la stazione autobus di Sant’Antonio anche Aniello Calisi detto Cazz’i’rre (leggi qui), pescatore ponzese molto conosciuto a Marina di Campo. Aveva pescato per molti anni nelle acque a sud dell’Elba imbarcato sulle barche ponzesi tradizionali. Viveva, ormai in  pensione, a Calacaparra. Era molto invecchiato. Ci siamo seduti sul muretto di fronte agli autobus parlando delle sue esperienze di pesca a Montecristo. Ricordava molto bene i miei genitori e finanche la regina Elena di Savoia con la quale da giovinetto parlava spesso, a Cala Maestra, della sua vita di pescatore e delle sue avventure di pesca.

Ci siamo lasciati nel tardo pomeriggio. Mentre l’autobus partiva per Calacaparra io mi sono messo a guardare la spiaggia con i ragazzi che giocavano a pallone. Ho ripensato alle mie partite di calcio degli anni cinquanta, sull’arenile di Sant’Antonio, con Ciro Scotto di Santolo, mio amico di origine ponzese ora residente all’Elba.

Visitando Ponza, nell’estate 2006 o 2007, ho incontrato più volte il grande velista ponzese Giovanni Verbini, conosciuto come Jepson (leggi qui). Ricordo di averlo visto per l’ultima volta, seduto ad un bar del porto assieme a suo cognato Bruno Rivieccio. Jepson era una vecchia conoscenza della mia gioventù elbana quando faceva il pescatore. Era imbarcato sul peschereccio Rosita detto Zambombo di proprietà di mio padre. Lo vidi sul porto di Marina di Campo e parlava con altri suoi amici pescatori di origine ponzese. Gli piaceva molto conversare ed era molto creativo nelle sue espressioni. Talvolta giocavamo insieme al calcio e, nei giorni di cattivo tempo, mio padre lo invitava ogni tanto a pranzo.

Jepson con la sorella Anna Nunziata

Negli anni successivi abbandonò la pesca per dedicarsi alla vela. Veniva spesso all’Elba a far visita alla sorella Anna Nunziata, più giovane di lui di 3 anni. Parlava sovente delle su regate veliche con Giorgio Falck, industriale dell’acciaio e grande appassionato di vela. Rivedendolo a Ponza fui contento di passare del tempo con lui anche se appariva molto stanco ed era ammalato. Bruno mi parlò della sua lunga malattia e della sua struggente voglia di veleggiare ancora in competizioni. Negli anni successivi seppi che era morto nel dicembre del 2008.

Nell’ottobre 2010, in occasione del Viaggio dell’Amicizia Elba-Ponza 2010, in quattro giorni ho visitato praticamente tutta l’isola. Assieme ad Umberto Segnini, organizzatore del viaggio, e con trenta ragazzi arrivati su quattro velieri  siamo andati da Ponza Porto fino a Calacaparra fermandoci nei luoghi più interessanti e affascinanti. In quei giorni ho passato molte ore con un personaggio ponzese, Silverio di Meglio, ben conosciuto anche fra i pescatori di Marina di Campo dove risiede anche il fratello Michele. Abbiamo parlato dell’Elba, Montecristo e Pianosa,  isole che conosceva molto bene avendo frequentato quelle isole in periodi di pesca. Mi ha molto parlato di mio padre, di miei zio Aniello Vitiello e di altri pescatori fornesi. Quante emozioni rivedendo certi paesaggi ormai lontani nella mia memoria. E quanti ricordi nel parlare di vecchi personaggi ponzesi.

Sono stato a Ponza anche per San Silverio 2011. Ho passato dieci giorni magnifici, molto impegnato per la Mostra Fotografica di Montecristo “Montecristo, l’isola che c’è” nel salone della ex-scuola medie. Quante belle soddisfazioni nel vedere molteplici visitatori ponzesi interessati alle immagini dell’isola e alla vita dei pescatori!

La mattina, durante il periodo dell’esposizione fotografica passeggiavo lungo la banchina del porto parlando con Beniamino Mazzella, Americo Feola, Luigi ‘u Maresciallotto, Giovanni Morlé e altri pescatori residenti a Ponza ma con esperienze di lavoro nell’Arcipelago Toscano. Successivamente facevo colazione al Welcome’s Bar e quindi andavo all’apertura del salone della Mostra. La sera, sul tardi, bevevo qualche drink al Bar Tripoli assieme ad amici toscani e ponzesi, parlando e discutendo.

Silverio Di Meglio (a destra) con altri amici ponzesi

Terminata la Mostra e inviati i pannelli fotografici all’ Elba ho avuto più tempo libero per continuare le mie visite alla ricerca del mio passato.

Ho fatto una visita al Cimitero Comunale camminando fra lapidi e tombe. Infine sono arrivato alla Cappella dei Sandolo. C’erano le lapidi sulle tombe murali dell’anziano patriarca Vincenzo detto Vicienzo ‘i Salardo e di altri Sandolo a me cari. Sono rimasto per oltre un’ora a osservare le tombe e le foto. Ho rivisto le maniere scontrose di Vincenzo, le cortesie di mia zia Filomena e il sorriso di suo figlio Emilio, gli atteggiamenti burberi ma amichevoli di don Gennaro. Che emozione!

Ritornando verso il porto sono passato vicino alla Torre dei Borboni dove c’era la discoteca Mariroc e quindi successivamente, in via Roma, mi sono fermato ad osservare la lapide murale “A ricordo delle migliaia di antifascisti italiani, albanesi, etiopici, jugoslavi …”

Quanta tristezza sul momento! Poi il mio cuore si è aperto e la mia mente si è illuminata pensando che Ponza fu anche un ponte di idee e idealità come pure ispiratrice di pace, sicurezza e legalità. Infatti, a Ventotene, dopo il confino di Ponza, Altiero Spinelli insieme a Ernesto Rossi e Eugenio Colorni ha elaborato il documento ispiratore dell’ Europa rinnovata, “Il Manifesto di Ventotene per una Europa libera e unita”.

Nei vari periodi passati a Ponza negli ultimi anni ho rievocato i momenti meravigliosi di Le Forna, immerso sempre più negli anni della mia fanciullezza mentre a Ponza Centro fra il porto e Chiaia di Luna, ho rivissuto con gioia le mie esperienze giovanili.

Rivedendo Ponza e le case-grotta dove abitavano i miei genitori a Le Forna, ho meglio compreso la povertà e l’insicurezza che esisteva sull’isola ai loro tempi, il faticoso lavoro in mare  e nei campi, la vita umile e insana, le pessime condizioni igienico-sanitarie. Ho imparato a meglio apprezzare la loro coraggiosa decisione di partire da Cala Feola, lasciando il loro ambiente familiare per emigrare all’Elba, aspirando ad una vita migliore per se stessi con maggiori opportunità per i figli.

Questi viaggi per Ponza, che praticamente faccio ogni anno, sono di grande  significato e mi arricchiscono sempre di più, allietando il mio animo, e dando soprattutto maggior valore alle mie origini.

 

Raffaele Sandolo

 

[Alla ricerca del mio passato a Ponza (2) – Fine]

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