Ambiente e Natura

Prima prova per la nuova classe dirigente di Ponza

di Vincenzo Ambrosino

 

Il 21 Maggio l’Amministrazione Vigorelli parteciperà ad una importante conferenza dei Servizi per discutere del adozione del Piano Regolatore per il Porto di Ponza.

Il primo Piano Regolatore del Porto risale al 1957, da allora le Amministrazioni Comunali che si sono succedute hanno tentato di risolvere le problematiche Portuali dell’isola di Ponza, proponendo tutta una serie di varianti a tale piano.

Diciamolo subito: le amministrazioni che si sono succedute, non sono state, mai, capaci di fare sintesi tra i tanti interessi privati che gravavano intorno alla gestione della portualità e quelli pubblici, producendo uno stallo che ha portato alla crisi che sta sotto i nostri occhi.

Sembra che tutto quello che sia stato fatto dall’Amministrazione Comunale dal 2007 in poi, per dare certezza giuridica alle concessioni all’interno del porto, non abbia più valore e che l’unico strumento che abbia valenza primaria sugli altri strumenti pianificatori in ambito portuale sia il Piano Regolatore Portuale (circ. Direzione dei Porti n. 5124 del 18 aprile 2012)

Infatti in questi mesi, su iniziativa della Commissaria Prefettizia Dott.ssa Agata Iadicicco, si sono tenute varie Conferenze dei servizi (interlocutorie) per portare avanti: “senza indugio, l’iter procedurale concernente l’approvazione del Piano Regolatore Portuale adottato nel 2004 dall’Autorità Marittima d’intesa con il Comune di Ponza”.

Ma quali sono stati i  ragionamenti che hanno ispirato i politici e poi i progettisti nell’elaborare le varianti al P.R.P adottato nel 2003?

  • Proteggere il porto;
  • Ampliare l’offerta di ormeggio per l’aumentato numero di diportisti;
  • Non gravare il carico di questo ampliamento sul monumento architettonico borbonico che va da molo Musco a Banchina S. Lucia;
  • Trovare soluzioni alternative all’attracco delle navi traghetto.

La nuova classe dirigente amministrativa (di cui fanno parte anche ex militanti di ‘Ponza c’è’) sa che il Piano Regolatore adottato nel 2004:

1.       Non protegge in modo sicuro la rada dalle mareggiate di levante perché lascia una bocca aperta  tra le due scogliere frangiflutti;

2.       Non tiene in nessun conto dell’attuale sviluppo di offerta di ormeggio prodotta dai residenti e del conseguente indotto che ha creato questo sviluppo di ormeggio;

3.       Con l’eventuale costruzione di un molo sopraflutto, ad uso turistico, fuori l’attuale scogliera frangiflutti del Molo Musco si ritorna a soluzioni già bocciate in passato perché il carico turistico va a gravare sul Centro Storico: che va come da premessa progettuale scongiurato;

4.       Che la costruzione del pontile per l’attracco navi – Scoglio di Frisio – Zona Turone – sia di fatto compromesso dalla concomitante costruzione sul piazzale retrostante di un depuratore, per cui lo sbarco e il traffico veicolare diventa abbastanza problematico;

5.       Come dimostra la nota del Ministero dell’Ambiente a noi risulta che la scogliera di S. Maria non abbia la Valutazione di Impatto Ambientale.

E’ da anni che i Ponzesi hanno chiesto una soluzione definitiva alle loro esigenze economiche e sociali e lo hanno chiesto negli anni allo Stato, al Comune, alla Regione.

I ponzesi, da sempre vedono nello sviluppo di una portualità sicura e organizzata una soluzione naturale a queste esigenze economiche, ma nel 2012, a circa 45 anni dalla stesura del primo piano regolatore portuale, tale sviluppo non può più essere garantito dalla variante di Piano Regolatore approvato dal Consiglio Comunale nel 2003: gli utenti portuali chiedono  un nuovo PIANO che riconosca l’attuale sviluppo nautico diportistico prodotto almeno dal 1992 dai Ponzesi.

 

I Ponzesi chiedono, alla nuova classe dirigente del Comune, che vengano riconosciute e inserite nel nuovo Piano Regolatore le attività da loro sviluppate nel tempo: queste attività vanno valorizzate definitivamente e protette con la costruzione di nuove scogliere frangiflutto.

L’allungamento della stagione turistica, passa anche per una lungimirante rivisitazione del Piano Regolatore Portuale, e questo è il primo esame per l’amministrazione Vigorelli per dar prova di capacità politico-amministrative nell’interesse di uno sviluppo integrato e duraturo per l’isola di Ponza.

 

Vincenzo Ambrosino

1 Comment

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  1. vincenzo

    25 Novembre 2014 at 10:04

    Il 26 novembre nel consiglio comunale al punto 5 si discuterà di dare mandato al Sindaco per portare avanti il Piano Regolatore Portuale di Ponza.

    Vi rimando alla lettura di questo mio articolo del 2012 per provare a capire di cosa si sta parlando e qual è la posta in gioco per quanto riguarda il destino delle attività nautiche ma più in generale del futuro dell’isola perché il porto è il biglietto da visita dell’isola e l’offerta nautica rimane la più importante offerta turistica dell’isola.

    Il piano regolatore deve essere definitivamente completato ma sicuramente rivisto e adeguato alla offerta di ormeggio sviluppata dai ponzesi almeno dagli anni 90 e anche alle nuove esigenze di controllo e compartecipazione da parte dell’ente comune per garantire legalità, immagine, cooperazione e nuove entrate per le casse comunali.

    E’ chiaro che il mandato al Sindaco, per una delega di tale portata presuppone un dibattito approfondito e che veda coinvolto in prima fase il Consiglio Comunale ma poi anche le forze sociali, economiche e di categoria coinvolte.

    Caro Sindaco, qualsiasi struttura, come quella in discussione, le scogliere a protezione del porto, che si vanno a sviluppare, devono favorire lo sviluppo della residenza incrementando per questa lavoro e benessere: per questo mi aspetto grande sensibilità politica da parte sua e grande attenzione e partecipazione da parte dei cittadini residenti.

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