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Canti Strozzatidi Tommaso Lamonica
L’uccisione dei falchi pecchiaioli per scongiurare l’infedeltà coniugale..! – leggi qui – Io ho sempre saputo che Giove si mutò in cigno per sedurre la bellissima Leda. Temevo quindi una mattanza di cigni, non di falchi… Quei cacciatori balordi… dei poveri allocchi (tanto per stare in tema), con tutto il rispetto per gli allocchi (quelli veri, s’intende). Ma ora vorrei proporre una bellissima poesia di Tommaso sull’argomento: Silverio Lamonica . Canti Strozzati Limpido cielo sovrasta l’isola che i gabbiani superstiti di nidi impervi dominano planando dall’alto. Son verdi i pochi campi ma erompe sui colli il giallo di ginestre e guastaccette. Nel trascorrere del tempo mutano colore le pareti che strapiombano nel mare. Stormi di uccelli son giunti coi venti di primavera e però non uno canta. Micidiali trappole sparse ovunque strozzano la loro voce gioiosa appena si posano stanchi. Anche le rondini volano senza garrire nere in lutto sull’ “Isola dei morti”.
Tommaso Lamonica [da “L’ Isola di palma che s’inciela” – Tipolito Epomeo – Forio 1989] 1 commento per Canti StrozzatiDevi essere collegato per poter inserire un commento. |
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Lo scritto del grande poeta ponzese Tommaso Lamonica è una pagina di altissima letteratura; l’eco del Pascoli, del Neruda cileno tra le sue scogliere, in Eliot i giorni di aprile. Oltre la parola l’ultimo esistenzialismo borghesiano tracima l’anima di Lamonica nell’abbraccio finale.
Quest’isola gli deve saggezza e morale, emozione nel più acuto esistenzialismo, come se Lamonica avesse frequentato Borges a Buenos Aires e l’avesse portato nella sua isola. Insieme i due cantano l’esistenza davanti all’innamorarsi del loro stesso cammino, alto sempre nella gioia come nel dolore.