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Vocabolario marinaresco

di Ernesto Prudente

 

Lettera Q

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Lettera R prima parte

 

Quadrante

– quadrante s.m. Con questo nome si definiscono i quattro settori della bussola, compresi tra i quattro punti cardinali.
Primo quadrante quello compreso tra il nord e l’est; secondo quadrante quello tra l’est e il sud; terzo quadrante quello tra il sud e l’ovest; quarto quadrante quello tra l’ovest e il nord.

Quaglià

– coagulare v. Rendere secco, completare, portare a temine.

 

Quaràntène

– quarantena s.f. Periodo di isolamento a cui venivano sottoposte le navi, provenienti da luoghi infetti, per evitare la diffusione di malattie contagiose.

 

Quarte

– quarta s.f. Ognuna delle trentadue parti in cui è stata suddivisa la rosa dei venti.
Ogni quarta misura undici gradi e quindici primi. Per come risulta segnata a losanga su una bussola, la quarta, è stata chiamata anche rombo. Oltre che in quarte la rosa dei venti è stata suddivisa
anche in quartine per facilitarne una approssimativa lettura.

 

Quartià

– scansare v. Evitare, sottrarsi.

 

Quatre i poppe

– quadro di poppa s.m. Spazio centrale della superficie esterna della poppa dove generalmente è scritto il nome del natante.

 

 

Raccà

– vomitare v. Dar di stomaco, rigettare. Raccare non è sinonimo di scadente marinaio. Ho conosciuto marinai provetti, abilissimi sotto ogni aspetto, sempre presenti, che vomitavano e ciò perché il loro stomaco non si era abituato ai movimenti di beccheggio e di rollio della nave.
L’esempio classico è il comandante Simeoni, il cui ricordo è sempre caro e piacevole. Il suo nome è legato al collegamento delle isole ponziane con il continente da molto prima dello scoppio della seconda guerra mondiale fino all’affondamento del Santa Lucia, 24 luglio 1943. Un marinaio eccezionale che gli isolani di un tempo ricordano con affetto. L’ho sentito più volte dire a mio padre, amico e uomo di mare come lui: “Umbè, me ne vache mpenzione e u stòmmeche non se fa”. Sulle alette della plancia teneva un bugliuolo a destra e uno a sinistra, pronti all’uso.

 

Rade

– rada s.f. Spazio di mare esterno al porto che per la conformazione delle coste adiacenti offre una relativa calma all’infuriare dei venti.

 

Ràffeche

– raffica s.f. Soffio di vento breve ma improvviso e impetuoso.

 

Raje

– razza s.f. Raja botula. Con il nome di razza si indicano numerosi e diversi tipi. Vi è la razza stellata, la razza quattrocchi, la razza maculata, la razza polistimma, la scuffia, la ondulata, la chiodata, lo spinone, la pastinaca, la viola, la razza altavela, la “petrose” che ha detta dei buongustai è la più saporita. Le razze hanno un aspetto estetico sgradevole ma la loro carne è saporita. La sua morte è “ ngattevàte”, lessata con aglio, olio, prezzemolo e tanto peperoncino da incattivirla.

 

Ramme arbine

– corrente s.f. Corrente marina da sud-ovest.
Ramme i chiaje – corrente s.f. Corrente marina da nord-est.

 

Rammère

– lamiera s.f. Lamina di metallo.

 

Rance

– granchio s.m. Nome che indica diverse specie presenti nelle nostre acque: carcinus moenas, calappa granulata, herbstia condyliata, dromia personata.

 

Rancefellone

– granchio s.m. Grancevola.

 

Ranciòfele

– granchio s.f. Nicchio pagurato. Crostaceo con addome molle che si nasconde dentro la conchiglia vuota di un altro mollusco.

 

Ranfe

– chela s.f. Ciascuna delle branche, che sono una specie di tenaglia o forbice. di cui è armato un crostaceo.

 

Ranfine

– rampino s.m. Attrezzo di legno pesante, ad uno o più uncini, che, legato ad una corda, viene calato in mare per prendere oggetti caduti, reti e coffe che si sono spezzate e sono rimaste sul fondo.

 

Ranne

– randa s.f. Vela a forma di trapezio irregolare.

 

Rappiézze

– rappezzo s.m. Rattoppo, acconciatura momentanea.

 

Raschiètte

– raschietta s.f. Arnese di varie forme usato per scrostare la pittura e la ruggine dalle lamiere.

 

Rassettà

– rassettare v. Mettere in ordine

 

Rastrellà

– rastrellare v. Trascinare sul fondo rampini od ancorotti per la ricerca di oggetti persi. Al rampino o all’ancorotto veniva legato un pezzo di catena per tenerlo adagiato sul fondo durante il traino.

 

Rastriélle

– rastrello s.m. Attrezzo da pesca. E’ una piccola rete a strascico per la pesca dei molluschi.

 

Ravoste

– aragosta s.f. Palinuris elephas della famiglia dei
macruri. (Vedi anche  “a ravoste” nella rubrica “Il mare”)

 

Rebuzze

– ributto s.m. Specie di scalpello, a punta rotonda, che serve per ribattere i chiodi per farli penetrare ulteriormente nel legno del fasciame.

 

Recupere

– recupero s.m. Il mettere in salvo qualcosa che faceva parte della nave che avesse subito un sinistro. Si recupera l’imbando delle cime o delle catene.

 

Redànce

– golfare s.f. Arnese di ferro, con una rilevante scanalatura al centro, unito alle estremità, a forma di cuore. Intorno all’anello si impiomba una cima. Si usa per agganciare carrucole, paranchi, bozzelli, maniglioni o legarvi corde.

 

Redazze

– redazza s.f. Fascio di filacci di canapa legati ad un bastone che serve per lavare la coperta.

 

Refule

– refolo s.m. Soffio leggero di vento.

 

(continua)

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