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Relazione sulla Parrocchia di Ponza 1876 (1)

[1]

Proposta da Silverio Lamonica

 

Una decina di anni fa, quando prestavo servizio a Minturno come dirigente scolastico, un professore di Spigno Saturnia mi fece omaggio di due manoscritti d’epoca (2a metà del sec. XIX). Essi riguardano lo stato delle parrocchie di Ponza e Ventotene, in occasione delle visite pastorali del Vescovo di Gaeta. La “relazione” del Parroco di Ponza è firmata da Don Giuseppe Vitiello, che ebbe un ruolo non marginale in occasione dello sbarco di Carlo Pisacane, tanto è vero che i provvedimenti ai suoi danni non si fecero attendere da parte delle autorità del nuovo governo nazionale, come lui stesso afferma nel documento da me trascritto. Non voglio aggiungere altro per non privare i lettori delle interessanti novità. Buona lettura a tutti.

Silverio Lamonica

 

P.S.

Successivamente invierò l’altro documento che riguarda la Parrocchia di Ventotene. Ma, a proposito, perché i concittadini ventotenesi non si sono ancora “fatti vivi” su questo sito?

Silverio Lamonica

[2]

 Una foto ‘storica’ di don Giuseppe Vitiello. Il  Parroco era un antenato di Tommasino Vitiello “Settemari” e di Mario Vitiello (don Mario,  il “farmacista”) sindaco di Ponza dal 1975 all’1980

Risposta ai quesiti sull’intimazione della Sacra Visita

 

(Relazione sullo stato e sul patrimonio della parrocchia di Ponza – N.d.t.)

 

Cap. 1°

 

1° Non vi esiste capitolo nell’Isola, ma tutto il Clero forma un corpo morale.

2° La  Parrocchia che è di Regio Patronato è una sola, sotto il titolo della Sant.ma Trinità, il di cui capo è Parroco effettivo.

3° In tutta l’Isola esistono tre pubbliche Chiese, la  Parrocchiale cioè come sopra si è  detto, la  Soccorsale  al  villaggio  Forna sotto  il  titolo  della Madonna delle tre corone e l’altra a fianco al Faro denominata Chiesa del  Purgatorio e tutte e due alla dipendenza della Parrocchia.

4° Non esistono  altri  oratori  pubblici o rurali né di famiglie particolari né eremitari.

5° Non v’ha Congrega in quest’Isola.

6° Non esistono Monasteri e Conservatori di nessuna specie.

7° Ecco l’elenco degli Ecclesiastici di quest’Isola, tutti nativi di quest’Isola suddetta,cioè:

1° D. Giuseppe Vitiello Regio Parroco, nato nel dì 8 dicembre 1815

2° D. Silverio Izzo Cap.no (Cappellano n.d.t. ) Coadiutore nato nel 20 Settembre 1813 – Confessore utriusque sexus, addetto   pure al Bagno dei  forzati, presidiari  e relegati a domicilio coatto.

3° D. Antonino Conte Cap.no Coadiutore nato nel 9 Aprile 1821

4° D. Raffaele Vitiello nato nel 10 Gennaio 1829 confessore utriusque sexus addetto come Coadiutore curato al villaggio le Forna

5° D. Luigi Mazzella Cap.no Coadiutore nato 13 Maggio 1832.

6° D. Davide Gambardella idem nato il 9 Gennaio 1834.

7° D. Giovanni Scotti idem nato nel dì 9 Decembre 1849.

 

[il documento originale non riporta il Cap. II e salta al Cap. III N.d.t.]

 

Capitolo III

 

1° Il beneficio Curato dell’attuale Parroco venne conferito mercè Real Decreto del Consiglio ordinario di Stato dei 7 Maggio 1851. Il regolare possesso con bolla della Curia nel 13 Luglio detto anno. Non ha altro incarico.

2° La Parrocchia è di Regio Patronato, la di cui nomina e provvista si appartiene al Governo, da cui si pagava e si paga l’assegno mensile di Lire 51 col peso  della tassa di ricchezza mobile.

3°  Una è la Chiesa madre le altre due la soccorsale, cioè alle Forna, ove  esiste anche il Ciborio col San.mo Sagramento, ed il fonte battesimale; e la terza del Purgatorio sono alla dipendenza della chiesa madre.

4° Oltre della chiesa Parrocchiale avvi la soccorsale alle Forna come nel precedente Art.lo colla nomina di Coadiutore Curato, ove niuna funzione Parrocchiale si compia, tranne la messa Solenne nei dì festivi di Natale e  Pasqua, ma senza l’obbligo di celebrare la messa pro populo.

5° Il soldo mensile, od annuo del Parroco e la somma pel mantenimento del Culto e spese a tre Chiese sopra indicate è conforme a quanto si riceveva dall’ex Governo, ma dal 1866 detto introito viene aggravato da forte imposta di ricchezza mobile.

6° Sono sei i Cap.ni Coadiutori al Parroco, uno destinato al villaggio le Forna, come sopra si è detto all’Art. 7 del Cap. 1° e cinque in Ponza, e tutti  riconosciuti dalla Curia.

7° Non vi sono obblighi di messe meno quella pro populo dal solo Parroco e qualche Messa Funebre cantata con officio per legati particolari.

8° Per dritti di stola bianca nei battesimi nulla si esigge. Per la stola nera si esigge una Lira dalle famiglie piuttosto agiate, e ciò dal Parroco, da cui per condiscenza nella associazione dei cadaveri si riscuote  mezza parte di più  dei compagni (accompagnamenti? – N.d.t.) e non doppia giuste le prescrizioni del Dritto Canonico.

9° Le tasse che si esiggano per attestati, sono di Cent.mi 79. Nell’associazione poi dei cadaveri giusta la consuetudine dell’Isola dal Clero si riscuotono pochissime Lire.

10° Dopo il canto della libera da tutto il clero, e benedizione al cadavere dal Parroco si dà luogo all’esequie la di cui processione sfila dalla casa del defunto e proceda con ordine fino alla Parrocchia, ove celebrata la messa solenne con la libera, si ripiglia la processione fino al campo Santo immediato alla Chiesa del Purgatorio. Nella processione si portano due croci, quella cioè dei così detti fratelli e l’altra per il clero.

11° Pria del 1861 godeasi l’alloggio gratuito non molto lungi dalla Parrocchia, ma in Settembre 1861 venne la famiglia del Parroco militarmente espulsa stando lo stesso detenuto in domu Petri incriminato qual cospiratore politico. Al presente abita nella casa propria a canto alla Parrocchia.

12° Nei giorni festivi s’insegna dal Parroco la dottrina ai fanciulli giusto il prescritto  del Sinodo Diocesano tenendo separati i fanciulli dalle fanciulle.

13° Alle solenni funzioni della chiesa Parrocchiale, a tutti i Cappellani Coadiutori corre obbligo prestarsi, come del pari nell’assistenza ai moribondi. Lo sarebbero puranco nelle confessioni ma presentemente non sono facoltatis tanto praticare.

14° I libri parrocchiali sono quelli prescritti dal Rituale Romano custoditi dal Parroco avend’epoca dal 1738. Quello poi delle messe pro populo dal  1839. Dallo stesso Parroco si conserva poi quello degli avventizi (avvenimenti ? – N.d.t. ).

15° Nell’amministrazione dei Sagramenti si osservano le prescrizioni del Rituale Romano.

16° Si celebrano con solennità, oltre di quella del Santo Protettore, le feste della Purificazione, ed Immacolata Concezione precedute dalle novene e  moltissime  Comunioni nelle messe solenne come nel mese Mariano. Più il Settenario ai defunti la novena a Gesù Bambino, Settenario alla  Sant.ma Addolorata due volte in ogni anno. Le processioni solenni col seguito di moltissimo popolo sono due: quella cioè del Corpus Domini e l’altra del Protettore S. Silverio P.M.

17° Si osservano le rubriche relative al numero delle candele sia nell’accompagnare il Ss.mo in casa degl’infermi sia nell’esposizione della serotina visita tanto nel Trono quanto nel Baldacchino.

18° La custodia del Ss.mo è sempre chiusa a chiave che si custodisce dal sagristano; avanti di cui st’accesa la lampada di giorno e di notte somministrandosi dal Parroco l’olio al sagristano alla di cui cura si  appartiene la pulizia.

19° I moribondi vengono per turno orario assistiti dal Parroco e Coadiutori.

20° Non esistono controverse di sorta tra Parroco e coadiutori.

 

Capitolo IV

 

1° Il titolo della Regia Parrocchiale Chiesa è la Ss.ma Trinità. Il Protettore è S. Silverio Papa M. a di cui onore principale festa si celebra nel 20 Giugno. Comprotettrice è S.a Domitilla Vergine e Martire.

2° Il Capo di essa ossia Parroco è D. Giuseppe Vitiello nominato dal Real Governo nel 7 Maggio 1851 e rivestito di tal carica nel 13 Luglio 1851.

3° La Chiesa Parrocchiale fu fondata e benedetta nel 4 Settembre 1778 dall’Ordinario Diocesano D. Carlo Pergamo di Santa memoria rilevandosi dal secondo libro dei battezzati.

4° La Chiesa Parrocchiale avrebbe bisogno di una positiva riparazione agli otto finestroni, quale dovrebbe andare a carico del Governo, perché di Regio Patronato.

5° Vi è la servitù della Direzione della casa di Pena, una volta detta denominato Cenobio, quale è stato appropriato dal Governo mentre dal cessato Governo era stato edificato per ritiro dei Padri Dottrinarii che doveva provvedere il monistero di S. Teresa di Formia.

6° Vi sono tre altari di marmo nella Parrocchia, il maggiore di esso è dedicato alla S.ma Trinità ove vi è il Ciborio col Ss.mo Sagramento foderato di buon rame, colla lampada perennemente accesa di giorno e notte la chiave di esso Ciborio si custodisce dal Sagrestano.

Questo venne consagrato nel 4 Settembre 1778 dall’ordinario diocesano come si è detto nell’Art. 3 Cap. IV. Un secondo altare è dedicato al Protettore S. Silverio ove vi è pure il ciborio foderato in rame.

Il terzo dedicato alla S.ma Vergine della Salvazione dove puranco vi è il ciborio con fodera parimenti di rame.

7° Il solo altare maggiore è privilegiato come rilevasi dalla leggenda in cima del Quadro della Sant.ma Trinità, ignorandosi se fosse temporale o perpetuo deve però supporsi che sia perpetuo perché tale quadro esiste dalla fondazione di essa Chiesa in cui ebbe luogo tale concessione.

8° Il Campanile è in buono stato di fresco accomodato con due campane, non può tenersi la chiave perché deve passarsi pel locale della Direzione come si è detto all’Art. 5 Cap. IV.

9° Vi sono tre buoni confessionili in siti aperti nella chiesa chiusi a chiave.

10° Esiste la sagrestia fornita di armadi convenevoli

 

Ecco il notamento delle sacre suppellettili, argenterie, candelieri, fraschett =…  ( Il documento, probabilmente, manca di qualche pagina – N.d.t.)

L’argenteria quasi tutta ed i migliori arredi sacri trovansi in casa del Parroco a fianco alla Parrocchia per maggior sicurtà stando in Isola abitata da relegati a domicilio coatto tutti ladri.

1) Camici 20 compresi 2 alla chiesetta delle Forna – ammitti 16 e cingoli 14.

2) Umerali 7 compreso 1 alle Forna

3) Lambioni 12. Baldacchini 4 compreso 1 alle Forna.

4) Ombrelli 4 compresi 2 alle Forna e tra i 4 uno è ricamato in oro Sicchietti di rame 2.

5) Pallio ricamato in oro. Uno stendardo di seta.

6) Pianete 23 comprese 4 alle Forna e 5 dei rispettivi 5 terni con 5 piviali.

7) Tovaglie pei tre altari e pel lavabo N° 18 comprese 4 alle Forna ed una ricamata in oro.

8) Vesti ricamate in oro 2; una cioè per l’Immacolata Concezione, l’altra per la Ss.ma Addolorata oltre di cui altra di seta da pochi giorni fatta per la Vergine del Carmine.

Argenteria

9) Calici con patena N° 4 compreso 1 alle Forna.

10) Pisside 4 compreso 1 alle Forna

11) Deghe 2 Chiavette per la Custodia 3 compreso una alle Forna.

12) Incensieri con navette 2.

13) Sicchietto 1 Vasetti sacri N° 3

14) Crocifissi 2 uno piccolo per l’altare e l’altro grande per la processione oltre di un altro di rame.

15) Sfera o pure detto Ostensorio per l’esposizione del Ss.mo Sagramento col giardinetto d’ottone.

16) Lampade N° 4 alle quattro statue una cioè al Santo Protettore una a Santa Filomena, la terza alla Ss.ma Addolorata e la quarta alla Madonna della Salvazione.

17) Candelieri N° 18 più 12 tra legno e d’ottone con altrettante frasche e corrispondenti carte di gloria.

18) Messali 5 letterini 3 messaletti per i morti 3.

***

11° La sagrestia non ha rendita, ma dal Governo si corrispondono al Parroco Lire 60 mensile pel mantenimento delle tre chiese cioè culto, spese di accomodi riatti e pagandovi una gravosa tassa di ricchezza mobile ad onta che si è più volte reclamato.

12° . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ( così nel documento originale n.d.t.)

13° La chiesa oltre del Parroco col soldo di Lire 51 al mese, tiene anche sei cappellani coadiutori alla dipendenza dello stesso, uno cioè alle Forna e cinque in Ponza, conferiti dal Governo, a ciascuno dei quali viene corrisposto il soldo di Lire 34 mensile. I titolari sono segnati all’Art. 7.

14° La chiesa tiene alcuni legati pii particolari consistendo in funerali per le anime dei loro defunti.

15° Non vi sono cappelle od altari di giurispatronato.

16° Vi sono alcune reliquie colle rispettive autentiche.

17° Vi sono immagini e statue sacre onorate e piamente venerate dal popolo.

18° Le novene, tridui ed esposizioni del Santissimo si celebrano con riti prescritti dal Rituale Romano. Si fanno due solenne processioni, una cioè del Corpus Domini e l’altra pel Santo Protettore.

19° La Chiesa Parrocchiale si apre sempre un ora prima di far giorno, meno nei tre mesi di està e si chiude alle ore 23 ½ .

20° Non esistono confraternite nella Parrocchia.

21° I vasetti degli olii Santi vengono custoditi nei luoghi prescritti dal Rituale Romano e ben condizionati tenendo la chiave il capo della Parrocchia.

 

Giuseppe Vitiello Parroco

Ponza il 27 Agosto 1876

(Timbro della Parrocchia)