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Ballata dell’acqua del mare, di Federico Garcìa Lorca

[1]

proposta dalla Redazione

 

A Emilio Prados
(cacciatore di nubi)

Il mare
sorride in lontananza.
Denti di spuma,
labbra di cielo.

cosa vendi, fosca fanciulla,
con i seni al vento?

Vendo, signore, l’acqua
dei mari.

Che cos’hai, giovane negro,
mescolato al sangue?

Porto, signore,
l’acqua dei mari.

Queste lagrime salmastre,
da dove vengono, madre?

Piango, signore,
l’acqua dei mari.

Cuore, e questa amarezza
profonda, da dove nasce?

Quanto è amara l’acqua
dei mari!

Il mare
sorride in lontananza.
Denti di spuma,
labbra di cielo.

[Federico Garcia Lorca (1919)]