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L’isola di Arturo

[1]di Vincenzo Ambrosino

L’isola di Arturo come quella molto simile descritta dal  fratello Tobia è già stata sviluppata in un progetto denominato Castalia negli anni Novanta; Ma non solo la Castalia c’è stata anche l’Iside, un’altra società che aveva elaborato un progetto di gestione di un parco marino. In quel periodo si fecero a Ponza delle cooperative e un progetto pilota di maricoltura.

Attraverso lo studio geologico, botanico, pedologico si arrivò a parlare del recupero dei terreni abbandonati per combattere il dissesto idrogeologico ma anche per una nuova occupazione. In quei progetti si parlava di recupero e valorizzazione delle evidenze storiche archeologiche con allestimento di museo; si parlava di centro visite con la creazione di nuove professionalità come guidi turistiche; si parlava delle nuove tendenze turistiche ambientaliste e si prospettavano nuove offerte turistiche. Ma oltre a questo si parlava di nuove strutture da costruire, alcune da recuperare, altre da valorizzare.

Caro Arturo, come ho detto a tuo fratello, queste idee che sono facili da comprendere per chi ha studiato e sono minoranza nella nostra isola, tra l’altro difficili da far capire  e, in questo contesto di crisi economica generale, difficili da finanziare. Ma queste idee sono giuste e per questo dobbiamo trovare la forza di portarle gradualmente avanti. Il modo e la forma organizzativa bisogna trovarla. Io ho parlato di un’associazione di figli di Ponza esterni ed interni all’isola che condividano una idea comune di isola. Riprendere il progetto Castalia e riportarlo alla luce, prima condividerlo e poi farlo diventare il punto di riferimento per azioni coordinate e convergenti di tutte le sezioni dell’associazione. Io immagino al lavoro uomini e donne nell’isola, uomini e donne a Latina come a Roma come dovunque e l’interesse è far compiere all’isola i giusti passi verso il vero progresso.  

Vincenzo Ambrosino