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‘Lettera aperta’ sui problemi della Scuola

  [1]

fatta pervenire in Redazione da Vincenzo Ambrosino

 

A seguito di due precedenti interventi del 5 nov. u.s. – di Monia Sciarra e di Silverio Lamonica (leggi qui [2]– sulla possibilità di accorpamento delle scuole di Ponza a strutture di altri Comuni, riceviamo da Vincenzo Ambrosino e volentieri pubblichiamo

La Redazione

 

–  AL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA ARMANDO CUSANI

–  AL COMMISSARIO PREFETTIZIO COMUNE DI PONZA

–  AL PROF. VINCENZO  MATTEI

–  AI CAPI GRUPPO CONSILIARI PROVINCIA DI LATINA

–  AL PRESIDENTE DELLA REGIONE LAZIO RENATA POLVERINI

 

OGGETTO: Dimensionamento scolastico: salvare l’autonomia a Ponza

 

La riorganizzazione degli istituti scolastici come prevista dalla Legge 111/2011 prescinde da esigenze di natura didattica ed è  funzionale esclusivamente a logica di “sostenibilità finanziaria”;

Manca alla base della proposta di dimensionamento un’idea di struttura amministrativa, didattica ed organizzativa che consenta una corretta e possibile gestione delle istituzioni scolastiche.

E’ chiaro che la decisione sul numero di istituzioni da costituire è politico-amministrativa; compete pertanto al Comune indicarla alla Provincia e questi alla Regione.

Ponza, allo stato, non ha una rappresentanza democratica per i noti fatti giudiziari, e la ‘cosa pubblica’ è retta da un Commissario Prefettizio.

Il Commissario è alle prese con una seria, impegnativa ricostruzione economico-finanziaria dell’Ente, comunque ha avuto incontri con tutte le istituzioni locali e si è potuta rendere conto dell’importanza fondamentale della funzione scolastica in un’isola per la formazione culturale dei nuovi cittadini.

La Provincia, nella figura politico-amministrativo del Presidente Armando Cusani che conosce di persona la situazione economica e sociale dell’isola di Ponza, dovrebbe esercitare, in questo frangente (di assenza di una Amministrazione Comunale), la sua funzione di garante, con maggior sensibilità politica, per la salvaguardia del nostro territorio che ha nella istituzione scolastica l’unico e definitivo baluardo contro lo spopolamento e la distruzione culturale per cui ambientale.

Il territorio dell’isola è e rimane un patrimonio paesistico-ambientale di enorme valore, di competenza Provinciale e Regionale, che può difendersi solo attraverso la conservazione dell’autonomia scolastica sull’isola.

Nell’Atto Regionale di Indirizzo all’art. 3.1 ISTITUZIONI SCOLASTICHE AUTONOME , comma 2 si dice “le istituzioni scolastiche  costituite da un numero di alunni inferiori a 500, ridotto fino a 300 per le istituzioni site nelle piccole isole, sono conferite in reggenza a dirigenti scolastici con incarichi su altre istituzioni scolastiche autonome. Per piccole isole s’intendono quelle dell’Arcipelago Pontino…”

Al comma 6. l’Atto recita che gli istituti comprensivi per acquisire l’autonomia devono avere di norma almeno 1000 alunni, 500 per le istituzioni nelle piccole isole.

Signor Presidente noi, non siamo un istituto comprensivo, siamo un istituto omnicomprensivo, forse l’unica realtà di questo tipo sul territorio provinciale, non arriviamo ai 500 alunni,  ma Le diciamo che abbiamo bisogna di una dirigenza o di una reggenza autorevole perché la scuola a Ponza è e rimane l’unica istituzione che possa invertire la tendenza alla frustrazione, all’abbandono scolastico, all’abbandono definitivo di questo territorio.

Siamo venuti a conoscenza dalla concertazione avutasi a Latina tra Sindaci, Dirigenti (Ponza non era rappresentata) e Sindacati, della soppressione di molte autonomie scolastiche tra cui anche quella di Ponza. Cosa incredibile è che da questa concertazione è venuto fuori che Ponza dovrebbe essere accorpata a S. Felice Circeo.

Appreso tale inaspettata decisione si è mobilitato in assemblea tutte le componenti della scuola: personale docente, personale ATA, componente dei genitori, componente degli studenti. Si è indetto un collegio straordinario e si sta cercando di sensibilizzare l’opinione pubblica provinciale. Mentre la popolazione residente si automobilita a sostegno e  a difesa della istituzione scolastica isolana.

Non riusciamo a capire quale concezione politica-formativa-territoriale abbia potuto ispirare tale proposta che noi riteniamo assurda e da respingere.

Ponza non ha fisicamente alcun collegamento con Circeo, ha collegamenti continui ed affidabili con Formia (giornalmente) e in modo più discontinuo con Terracina, per cui è incredibile la proposta di accorpare Ponza a Circeo.

Ponza, lo ricordiamo, è un’isola minore, isolata geograficamente e abbandonata d’inverno al proprio destino e solo la scuola può dare una speranza di riscatto alla popolazione residente.

Abbiamo pertanto bisogno di una dirigenza che combatta la discontinuità didattica, che imponga un’organizzazione scolastica a tutti i livelli per produrre una offerta formativa che abbia delle finalità che vanno oltre alla semplice erogazione di un servizio di base.

Abbiamo bisogno di un dirigente che sappia motivare i docenti, il personale ATA, il personale di segreteria a dare il meglio di sé in condizioni di grande disagio ambientale e di isolamento morale..

Abbiamo bisogno di una dirigenza che sappia trovare risorse finanziarie perché la scuola a Ponza possa elevare il livello culturale non solo degli studenti ma anche di una popolazione che vive il periodo invernale isolata e inoperosa.

Abbiamo bisogno di una dirigenza presente, attiva, che conosca e comprenda le problematiche sociali ed economiche locali, capace quindi di promuovere una nuova offerta formativa per la comunità isolana, per contribuire a raggiungere l’obbiettivo di preparare giovani ed adulti per una gestione turistica economica sostenibile che possa allungare la stagione turistica e invertire i flussi migratori.

Ecco l’importanza di mantenere l’autonomia scolastica sull’isola di Ponza: contribuire a difendere e incrementare una popolazione residente stabile migliorandone la qualità della vita.

Istruzione significa elevare la cultura dei cittadini; significa trovare offerte formative rivolte a giovani e adulti per difendere il patrimonio territoriale isolano; significa migliorare la qualità della vita nel presente; significa invertire le dinamiche e i flussi migratori; significa in definitiva rispettare e dare valore alla funzione dell’istruzione in una piccola isola.

Pertanto nel ribadire la nostra ferma opposizione a qualsiasi accorpamento le rivolgiamo un accorato appello perché possano prevalere in sede provinciali le ragioni politiche e di opportunità formative-culturali che salvaguardino gli interessi della comunità dei residenti dell’isola di Ponza, che sono in via di estinzione per cui da tutelare e questo si fa anche salvaguardando l’autonomia della scuola.

 

Cordiali saluti

 

Ponza 8/11/2011