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“Levantazzo”, di Antonio Mallardi

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segnalato da Carlo Francesco Caloro

 

Gentile Redazione,

desidererei proporre alla Vostra attenzione un autentico capolavoro, unico scritto di un Autore sconosciuto; nessuna notizia se ne ha infatti, se non quella che è barese e che se ora fosse vivo avrebbe all’incirca 75 anni.

Un racconto autobiografico che si svolge alle isole Tremiti.

Fin da piccolo sono stato attratto dalla letteratura di mare, da Melville, Conrad, London e molti altri; li ho letteralmente ‘divorati’, ma credetemi, mai m’era successo di leggere qualcosa di simile. Qui, veramente, il mare lo senti mentre scorri le pagine, qui ascolti le espressioni e rivedi i gesti della nostra gente di mare.

Un libro che ti prende già dalla foto di copertina, quelle reti che rimandano al mistero delle profondità. Senza accorgertene e senza sforzo sei trasportato in un altro luogo, in un’altra epoca e sei inebriato di colori e di odori.

Mai ho riletto un libro, questo invece è una presenza costante sul mio comodino, sgualcito, usurato, annotato a penna, con varie pagine piegate agli angoli… (quello in foto è altra copia).

L’autore purtroppo, o fortunatamente, ha scritto solo questo libro e poi ha fatto perdere le proprie tracce, forse cosciente di aver dato il massimo. Ora, scusate, ma il mio pensiero non può che andare ai tanti ‘scribacchini’ che sfornano un libro alla settimana…

Vi prego di leggerlo, non ve ne pentirete.

 

Carlo Francesco Caloro

 

Dall’ultima della sopracopertina:

Il ‘levantazzo’ è il vento di scirocco-levante quando diventa acceso, come dicono gli uomini delle barche, nei pomeriggi infocati. E’ il vento che viene dalla parte più viva dell’Adriatico, da dove sorge il sole. Un vento carico di luce e di riflessi, che ravviva il mare di onde frequenti e irte di schiuma, che riempie di colore le nostre scogliere, che porta i semi del mirto e del rosmarino, che matura i fichidindia e l’uva e insanguina di papaveri i campi di grano, che cuoce la fronte e la nuca dei pescatori, che feconda il mare di nuovi pesci. Qui giù il sole sorge dal mare e peschiamo negli intervalli fra la tramontana – un vento che non ci appartiene, che ci porta solo freddo e mare grigio e un gelo di montagne, di altre terre troppo lontane da noi – e il levante che è il mare della Grecia, dei miti, dei pastori e delle sirene, dei delfini e dei tonni, il vento della nostra civiltà antichissima, su cui aprirono le vele Ulisse e Diomede, soffia sempre su di noi, e anche se sono passati i millenni, se la Grecia è solo rovine, da levante continueremo ad attingere calore e vita. Ma è difficile spiegare cos’è il ‘levantazzo’. Diciamo che è anche la gioia di immaginare Agiostrati, o di leggere l’Odissea e di pensare che esistono ancora le sirene.  

 

Nota

Autore: Antonio Mallardi

Titolo: Levantazzo

Editore: Leonardo da Vinci. Bari, 1961

Recentemente è stato riedito dalla Casa Editrice Sellerio di Palermo nella collana ‘il mare’