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I problemi del Commissario

[1]di Monia Sciarra

 

Non credo che il terremoto del 17 settembre possa avere cambiato l’indole dei ponzesi. Spero però che induca noi tutti a fare delle riflessioni approfondite sul futuro della nostra isola.

Altrimenti corriamo il rischio di fare la fine dei Siracusani che dopo aver pregato giorno e notte, offrendo sacrifici e doni agli dei, perchè fossero liberati del loro tiranno Dionigi, si ritrovarono con il suo successore, ancora più crudele di lui. Rischio che esiste comunque, a prescindere. Infatti basta guardare alla storia amministrativa dell’isola, solo degli ultimi 25/30 anni, per accorgerci quanto sia attuale la storiella del Tiranno di Siracusa: al peggio non c’è mai fine. Per …procura gli dei hanno esaudito molti ponzesi (salvo la famosa vecchietta, e qualche amica sua, che avendo conosciuto i predecessori del Tiranno, prevedendo il peggio, pregava invece gli dei che lo conservassero ancora).

Ora occorre fare in modo che la vecchietta abbia torto.

Come ho già scritto in altra circostanza, i nostri Amministratori saranno il nostro specchio. Quindi la responsabilità del nostro futuro sarà nostra, del popolo sovrano. Sembra un’ovvietà, certo; ma il concetto implicito è quello che bisognerà vedere come il popolo sovrano eserciterà questo suo diritto-dovere, nelle prossime elezioni di primavera.

A tale proposito credo che la voce che circola sull’isola circa l’eventuale slittamento delle amministrative al 2013, meriti un inciso. Le elezioni si terranno nella primavera del 2012. Questo dice la legge senza eccezione alcuna. Salvo il caso (improbabile) che non ci siano liste in campo. Risolvere i problemi strutturali dell’isola, e ce ne sono, non è compito del Commissario. Certo molti sperano che sia il Commissario a fare miracoli come S. Silverio e togliere le castagne dal fuoco per poi trovare u’ cocco ammunnato ‘e buono. Invece sarà il compito prioritario della prossima amministrazione democraticamente eletta! Ed è giusto che così sia.

Avanti dunque, con programmi essenziali e conformi alla eccezionalità della situazione, evitando di offendere l’intelligenza della gente, proponendo improbabili liste della spesa o fantasiosi libri dei sogni. E’ il momento di chiarezza, verità e unità.

 

Monia Sciarra