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Chiesa della SS. Trinità (4)

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Terza e quinta lesena

di Gino Usai

Il diluvio e la Chiesa

“La terza lesena contiene la storia del diluvio e dell’arca. A una pianta, sbattuta dalla gragnuola, corrisponde l’albero genealogico dei Patriarchi, che ci dette il Cristo. Alla poetica arca di legno corrisponde Gesù, vera arca che accoglie e salva le anime, non più in un fragile involucro di legno, né con gli indizi d’una colomba o d’un corvo, ma nella vera Chiesa: la cupola di S. Pietro e il pastorale dei Vescovi, simboli dell’autorità del magistero ecclesiastico, sono preceduti da Pietro, Capo Visibile, che ebbe da Gesù le chiavi del Regno.

I Patriarchi

La quarta lesena è quella dei Patriarchi. Abramo coi simboli della corona e dello scettro; Melchisedec, Re e Sacerdote che offrì il pane e il vino, tipo del novello sacrificio; Isacco sacrificato dal padre e sostituito dal capro, sono i tipi di Gesù. A destra infatti, vedile Specie Eucaristiche, gli strumenti sacrificali: calice, patena, stola, pisside, turibolo e libro del canone e, invece del sacrificio del capro, la Croce impreziosita dalle piaghe sanguinanti di Gesù.

L’antico e il nuovo Giuseppe

La quinta lesena ti ricorda la storia di Giuseppe. Il giglio della castità dell’antico Giuseppe affonda le sue radici nella mano lene di Giacobbe, che tiene stretto il piede peloso d’Esaù, soppiantato dal fratello secondogenito. Giacobbe infatti è il tipo di Cristo, che da lui, per mezzo di Giuseppe, discende. Qui l’omaggio è sempre a Gesù, per mezzo del caro S. Giuseppe. E tu, a sinistra, osserva riprodotti i sogni profetici dell’antico Giuseppe; quindi i sogni di Faraone, interpretati dalla vittima dell’impudica moglie di Putifar; poi la collana d’oro che Giuseppe ricevé, l’anello del re, la coppa e il cocchio, essendo egli diventato per la sua sapienza e provvidenza, la salvezza d’Egitto. A destra, è compendiata la storia del nuovo Giuseppe: Padre putativo di Gesù, modello dei lavoratori, vero sposo di Maria e protettore della Santa Chiesa, titolo che, all’inizio della nostra epoca di modernità e di modernismo, gli fu assegnato da Pio IX nel 1870.”

[Chiesa della SS. Trinità. (4) – Continua]

Gino Usai