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Ponza, gioiello del mar Tirreno

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di Franco De Luca

 

Prendo lo spunto da quanto scritto da Mimma Califano per presentare un mio convincimento e cioè che la “mentalità” dei Ponzesi, ovvero i valori ai quali improntano la loro vita NON sono moralmente vacillanti o fragili o inconsistenti.

Penso che il “giudizio politico” dei ponzesi, quello che determina la scelta del voto  (amministrativo e no) sia difettoso, questo sì. Lo dimostra il fatto di privilegiare il parentado, il vicinato, l’affinità lavorativa, allorquando si  formano le liste e poi si eleggono gli Amministratori. Prescindendo dalle capacità di colui che si elegge di essere proiettato verso il BENE COMUNE.

Quali sono i segnali che preannunciano questa capacità ? Sono il suo passato, quello che fa, che ha fatto, le sue conoscenze e competenze, la stima sociale. E’ il normale senso comune a guidarci, e nessuno ne difetta.

Io dico che in questo senso comune trova posto ANCHE la presunzione che l’eletto possa aiutarci individualmente, perché questo fa parte della vita normale. Quello che guasta è votare a prescindere dal bene comune, perché la persona da eleggere non l’ha mai fatto, non l’ha mai pensato, non ha dato segni che possa migliorare il nostro futuro.

Questo “giudizio politico” ci fa difetto, e ne abbiamo avuto prove da tanto tempo e per tante ragioni.

Ma la “mentalità” (per dirla paesanamente ) dei Ponzesi non si riduce solo a questo. Io dico che quando i giornali (il titolo: “Ponza, gioiello del mar Tirreno”, l’ho mutuato da  “Il fatto quotidiano”) ‘fotografano’ Ponza con simili espressioni vi immettono anche la generosità, la schiettezza, la simpatia,la semplicità dei Ponzesi.

E quando titolano: “Ponza, paese del malaffare”? Io dico che evidenziano quell’ aspetto della  “mentalità” che sta fagocitando tutti gli altri.

Sono a motivo di questi altri aspetti che Ponza ha un risalto nazionale indubbio. Tutti ci guardano perché vorrebbero che emergessero più e meglio i tratti caratteriali che ci hanno portato nel secondo millennio come “gioiello del mar Tirreno”.

Giacché è improprio scindere la bellezza del luogo, dalla cultura che esso esprime. Un luogo ha l’anima nei suoi abitanti e i Ponzesi sono l’anima di Ponza.

Il malaffare non ci ha contraddistinto: nella storia della colonizzazione, in quella della marineria, in quella del domicilio coatto e del fascismo.

La storia dei Ponzesi vanta bandiere per il lavoro, per la dedizione, per la fedeltà, per l’aspirazione alla libertà. Il malaffare è sempre stato presente come un naturale foruncolo in un bel viso. C’è da crederci che lo sarà anche oggi.

 

Francesco De Luca