di Antonio Usai
Lentamente mi sto riprendendo dallo stordimento scaturito dalla notizia appresa sabato scorso dal telegiornale nazionale delle 13.00. Un fulmine a ciel sereno con gli amici che mi chiedevano imbarazzati spiegazioni per telefono. Credo che lo stesso sentimento di smarrimento l’abbiano provato i tanti ponzesi che vivono sull’isola o lontano da questa. Il mio pensiero di solidarietà è andato subito alle famiglie delle persone arrestate o inquisite e ai miei concittadini disorientati e amareggiati.
Ora si parla di scioglimento del Consiglio comunale dopo le dimissioni degli Amministratori inquisiti e perciò bisogna guardare al futuro con fiducia: fiducia in noi stessi, nella magistratura, nelle istituzioni democratiche e nelle capacità di riscatto dei ponzesi, come hanno saputo fare nei momenti peggiori della storia isolana.
Cade a pennello l’articolo di Enzo Di Fazio su questo sito che ci ricorda il significato di Democrazia ai tempi degli antichi Ateniesi, nel lontanissimo 461 a.C., attraverso la riproposizione del celebre discorso di Pericle, sempre attuale, che deve illuminare le menti dei futuri Amministratori dell’isola e guidarli nel riscatto sociale e morale della nostra comunità.
Dopo lo scandalo del 17 settembre, che ha spazzato via l’intera classe politica che amministrava la nostra isola da quasi un decennio, senza entrare nel merito della triste vicenda (ci penserà la magistratura a scagionare o a condannare gli imputati), vorrei ricordare a coloro che presto si cimenteranno nella campagna elettorale nella prossima primavera, che per amministrare correttamente, senza combinare guai a se stessi e agli altri, è sufficiente attenersi ai principi stabiliti dal D.Lgs. n. 150/2009. A titolo di esempio, riporto qui di seguito alcuni CRITERI GENERALI PER L’ORDINAMENTO DEGLI UFFICI E DEI SERVIZI COMUNALI adottati in un altro comune e rispettosi del citato decreto:
1) SEPARAZIONE DELL’ ATTIVITÀ DI PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO DALL’ ATTIVITÀ DI GESTIONE con ampia responsabilizzazione della dirigenza, da attuarsi attraverso la valorizzazione del ruolo manageriale e della piena autonomia gestionale, esercitata nell’ ambito degli indirizzi politico-programmatici.
In base al principio della separazione delle competenze, agli organi politici competono esclusivamente funzioni di indirizzo politico-amministrativo, la definizione degli obiettivi e dei programmi da attuare, nonché le funzioni di controllo, verificando la rispondenza dei risultati dell’attività amministrativa e della gestione agli indirizzi impartiti. Gli organi politici hanno il compito di promuovere la cultura della responsabilità per il miglioramento della performance, del merito, della trasparenza e dell’integrità.
Ai responsabili degli uffici e dei servizi competono tutti gli atti di gestione finanziaria, tecnica e amministrativa, di organizzazione e gestione delle risorse umane, strumentali e di controllo, compresi quelli che impegnano l’ Amministrazione verso l’ esterno, secondo criteri di autonomia, funzionalità, buon andamento, imparzialità, economicità, efficacia, efficienza, veridicità, rapidità e rispondenza al pubblico interesse, per il conseguimento della massima produttività.
2) AMPIA TRASPARENZA, intesa come accessibilità totale di tutte le informazioni concernenti l’organizzazione, gli andamenti gestionali, l’utilizzo delle risorse per il perseguimento delle funzioni istituzionali e dei risultati, l’attività di misurazione e valutazione, per consentire forme diffuse di controllo. L’organizzazione della struttura, che si rapporta con l’esterno deve agevolare, quanto più possibile, le relazioni con i cittadini, in modo idoneo a dare risposta immediata, anche con l’ ausilio dell’informatica.
3) FLESSIBILITÀ ORGANIZZATIVA E GESTIONALE NELL’IMPIEGO DEL PERSONALE, nel rispetto delle categorie di appartenenza e delle specifiche professionalità, in modo da consentire risposte immediate ai bisogni della comunità locale ed all’esigenze dell’organizzazione lavorativa.
4) ARTICOLAZIONE DELLE STRUTTURE PER FUNZIONI OMOGENEE, collegate fra loro anche mediante strumenti informatici, il cui uso diffuso e sistematico, garantirà un’adeguata trasparenza rispetto all’ambiente circostante, favorendo la circolazione delle comunicazioni. Le strutture delle unità che compongono l’assetto organizzativo sono affidate alla responsabilità dei dipendenti, cui il Sindaco ha attribuito le funzioni per la loro direzione.
I dipendenti titolari delle funzioni di direzione, per la traduzione operativa delle linee programmatiche del Sindaco e degli indirizzi consiliari, coadiuvano la Giunta nella definizione dei programmi annuali e pluriennali diretti a realizzarli, fornendo analisi di fattibilità e proposte sull’impiego delle occorrenti risorse umane, reali e finanziarie.
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Alla luce di quanto sopra, ogni cittadino di Ponza può farsi un’idea sui metodi seguiti dalla classe dirigente isolana negli ultimi anni e comprendere come mai in galera sono andati i politici e non i responsabili degli uffici e dei servizi. Semplicemente perché questi ultimi, nella maggior parte dei casi, erano stati sostanzialmente esautorati e privati dell’indennità di funzione. Come mai? Si trattava di persone incapaci oppure erano semplicemente invise ai politici?
E’ chiaro che nessuno può pensare di candidarsi ed essere eletto per farsi i fatti propri anziché mettersi al servizio dei cittadini? In caso contrario, conviene starsene a casa perché prima o poi le malefatte vengono a galla! La recente storia di Ponza docet.
Antonio Usai
MarKo Buono
21 Settembre 2011 at 18:21
E se mi permettete un aggiunta.
Tutti quelli che in passato hanno avuto l’opportunità di far parte di un’amministrazione locale si facciano da parte e lascino spazio a soggetti nuovi che veramente hanno a cuore il bene dell’isola altrimenti sarete punto e a capo.
Silverio Tomeo
21 Settembre 2011 at 18:40
Al consiglio di MarKo, che ha una sua peculiare significanza (pensiamo ad esempio di chi era vicesindaco l’ex-sindaco…), io vorrei aggiungere un’altra osservazione: non puo’ neppure esservi conflitto permanente d’interessi, non puo’ essere che gli Amministratori – in un corto-circuito sospetto – siano gli stessi commercianti, ristoratori, albergatori o imprenditori turistici!