Di Fazio Gennaro

17 settembre 2011: riflessioni sul caso Ponza

di Gennaro Di Fazio

Ogni evento o fatto che dir si voglia non accade mai a caso ma sempre in conseguenza di uno stato di cose o di un modo di pensare anche se a volte le cause che lo hanno determinato non sono a noi note. E ciò avviene sia nel mondo civile che nella vita politica, nelle piccole e nelle grandi cose, nel bene così come nel male.

Nella società di oggi, dove gli interscambi socio – culturali ed economici sono veloci e continui, è diffiile capire qual è la causa e qual’è l’effetto, chi decide e chi subisce; spesso le situazioni si creano perché si vengono a determinare strane ed incontrollabili condizioni che sfociano in drammi e/o scandali senza che noi ce ne accorgiamo se non a fatto compiuto, ammesso che ce ne accorgiamo.

Agiamo per influenze di sistemi sovra logici di tipo culturale, ambientale, ideologico, religioso, politico – sociale e quant’altro, pertanto il nostro cosiddetto libero arbitro è alquanto relativizzato all’interno di tali modelli di pensiero; di conseguenza le colpe non sono e non possono essere solo di una persona. Se poi a ciò si aggiunge la mancanza di controllo per superficialità o compiacenza di chi aveva interesse a che questo stato di cose perdurasse, allora tutto diventa discutibile.

Ma allora dov’è e qual’è il punto di partenza di questo stato di cose ?

Credo che dipenda molto dalla nostra coscienza e conseguentemente dalle nostre scelte iniziali, da ciò che siamo e da quello che vogliamo, dalla cultura vigente e dalla spiritualità di ognuno di noi, poi sarà la società nel suo complesso a decidere pur di sopravvivere. L’importante è evitare di continuare a fare male e/o farci male.

Ma che cos’è il male ?

E’ quella scelta che, alla fine di un percorso,  ha prodotto a noi e/o agli altri una conseguenza nefasta.

In politica la situazione è più difficile, ma chi la pratica sa bene entro quali limiti si può muovere perchè sa o meglio dovrebbe sapere la differenza tra legalità e moralità così come l’esistenza di situazioni legali ma non morali ed altre morali ma non legali.

Nel terminare, senza condanne né assoluzioni per chicchesia, prendendo spunto da queste riflessioni, vorrei fare un appello a tutti al fine di  intraprendere un  dibattito serio e costruttivo, su questo sito e tra la gente, all’interno delle istituzioni e con i politici, che affronti “la questione Ponza” nel suo insieme. Ma un appello particolare mi sento di farlo agli intellettuali dell’isola, affinchè la smettano di stare alla finestra e/o criticare solamente e si attivino invece per dare indicazioni chiare e precise sul futuro di Ponza e dei Ponzesi.

Gennaro Di Fazio

3 Comments

3 Comments

  1. Silverio Lamonica

    19 Settembre 2011 at 12:42

    A commento dell’articolo di Gennaro Di Fazio sul fatidico 17 settembre, dico che sono d’accordo con lui, tranne che su un punto: in politica la legalità e la moralità debbono coincidere, non c’è differenza. Del resto la nostra Costituzione lo dice: chi amministra la
    cosa pubblica deve farlo “con disciplina e onore”. Questa dev’essere la “stella polare” di chi intende “fare politica”, che, secondo me, è mettersi al servizio del bene comune. Comunque sono fatti che angosciano, fino al verdetto definitivo non si è colpevoli. La Magistratura faccia il suo corso.
    Silverio Lamonica

  2. Silverio Tomeo

    19 Settembre 2011 at 15:11

    Condivido il senso della gravità nelle parole di Gennaro e sulla natura del male quando appare nella cosa pubblica. Auspico una riscossa civile e morale sull’isola: non è ancora troppo tardi! Aspettiamo il giudizio, ma intanto non sospendiamo la nostra capacità di giudizio e la nostra capacità di indignarci e di agire: si dimettano, e subito, quelli della residua Giunta comunale. Il quadro che emerge è devastante, e in una piccola comunità non sarà passato del tutto inosservato… In quanto all’appello agli intellettuali: oggi come oggi il ruolo dell’intellettualità diffusa è ormai cambiato. Ma le voci di chi non si è venduto l’anima, le voci di chi non si rassegna all’ignoranza e al populismo affaristico, si levino subito.

  3. Maria Rita Sole

    21 Settembre 2011 at 11:41

    Ciao Gennaro,
    sai quanto io ti stimi e apprezzi questo sito dove, spero, anch’io “forestiera”, possa dire la mia.
    Ecco proprio da qui voglio partire: dare del “forestiero” a quelli che non nascono sull’isola… in un mondo dove non dovrebbero esserci più frontiere! Bisogna apprezzare il merito in una persona non il luogo da cui proviene.
    Venendo al 17 Settembre io ritengo sia stato necessario quel che è accaduto; un commissariamento è salutare in un paese così male amministrato da tanti anni. Ho da dire che andrebbe colpevolizzata anche l’opposizione silente che non ha MAI contrastato le malefatte della maggioranza.
    Questo ci sia di monito per le prossime elezioni!
    Grazie
    Maria Rita

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