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La “messa in marcia” della prima raffineria di bentonite italiana a Gaeta

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La “messa in marcia”

della prima raffineria di bentonite italiana a Gaeta

anno 1937 – XV

In occasione della “Serata – Miniera” svoltasi sul piazzale della chiesa di Le Forna il 18 agosto u.s., Ernesto Prudente, ospite e correlatore  dell’incontro, ha consegnato alla nostra redazione di “Ponza racconta” un  documento che riguarda la storia delle raffinerie della bentonite di Ponza. Pertanto, con il dovuto rispetto di sempre, rivolgiamo  ad Ernesto un affettuoso grazie per questo raro documento con la presentazione del quale si dimostra ancora una volta l’importante del suo impegno di ricercatore – antropologo della storia della nostra Isola.

Detto documento, tratto dalla rivista ”Materie Prima D’Italia e dell’Impero” Anno II – N 13 – 14  Luglio – Agosto 1937 – XV è intitolato: La “messa in marcia” della prima raffineria di bentonite italiana a Gaeta,  autore  Michele Leskovic. –  Mantero –Tivoli editore.

Lo riportiamo così come si presenta, (anche se a tratti risulta noioso), in funzione e al fine della ricerca storica, soprattutto per alcuni passaggi interessanti; ma comunque, visto la lunghezza del trattato, la pubblicheremo in 2 parti.

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Parte prima

Sabato 28 agosto a Gaeta venne messa in marcia la prima Raffineria della Bentonite Italiana, il classico minerale, che per lungo tempo fu creduto di esclusiva produzione americana, ma del quale, tempo fa,  il dott. Francesco Savelli scoprì in Ponza un grande giacimento, accertato fino ad oggi in oltre 5.000.000 di tonnellate.

  Il giacimento unico in Europa è coltivato dalla S. A. Mineraria Isole Pontine.

La raffineria sorge in un promontorio sul mare di Gaeta, nel suo porto mercantile riparato da tutti i venti, nell’ex forte Vico, sul Porto S. Maria, con acceso dal mare e da terra verso la ferrovia lungo la via Docibile.

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  In breve sintesi, il funzionamento della raffineria è il seguente: La bentonite, viene caricata alle Miniere di Ponza nella rada di Cala dell’Acqua, nel grande pontile a doppio binario della S.A.M.I.P., della potenzialità fino a 400 tonnellate giornaliere, sulla flottiglia di motovelieri al servizio della S.A.M.I.P. della portata di 50-60 tons ciascuno, che in circa 5 ore raggiungono il Porto Santa Maria, attraccando direttamente alla banchina della raffineria. Qui giunti, un binario mobile si posa direttamente al livello del motoveliero ed avviene, con la velocità di 5 minuti a carrello di 600 Kg., la discarica.

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Il minerale caricato sui carrelli, entra per la porta dogonale S.A.M.I.P. nel bastione della raffineria e viene  ____ senza essere scaricato ____ elevato con la stessa velocità di 5 minuti a carrello, nel piano superiore della raffineria, mentre nello stesso tempo di 5 minuti il carrello fa in tempo a correre fino alla bocca della prima macchina raffinatrice, scaricarsi e ritornare all’imbocco del montacarichi per ridiscendere al mare. Con tale sistema (che può essere a volontà anche accelerato) la discarica del minerale dal mare fino alla bocca della prima macchina avviene con la velocità di circa 7 tonnellate orarie.

  La bentonite viene immessa nel frantumatore classificatore che la riduce ad una calibrata grossezza, dal grosso pisello alla grossa noce, senza produzione di polvere, come è necessario per la particolare lavorazione. In questa pezzatura la Bentonite, attraverso speciali fosse ed salvatori interni, sale alla torre della raffineria, cadendo ed accumulandosi regolarmente nella “camera ad essiccazione solare “. In questa camera (che le LL.EE. inauguranti definirono geniali ) è utilizzato il fatto, da studi su statistiche provato, che sul mare di Gaeta ben 220 giorni all’anno splende il sole o soffia il caldo di scirocco. Il calore di questi due fornitori gratuiti è utilizzato nella camera solare costruita in eternit, vetro a specchio riflettenti, tantoché nella camera si raggiunge costantemente per oltre 220 giorni la temperatura da 45 a 60°, cioè propria quella temperatura ideale per espellere la maggior parte di “umidità di miniera” delle bentonite, senza toccare l’acqua di combinazione del minerale, acqua che come è noto comincerebbe a liberarsi solamente dopo i 60°.

  Dalla camera di essiccazione solare (ove la Bentonite in sole 24 ore si essicca) attraverso porte a chiusura automatica, il minerale è immesso nei turbo-molini ventilatori separatori e collettori, ove si utilizzano i principali requisiti chimico –fisico della Bentonite che si possono sinteticamente riassumere:

1°) L’attrito dei frammenti calibrati di Bentonite fra loro, con produzione di calore ed espulsione dell’ultima acqua di miniera, intatta sempre l’acqua di combinazione.

2°) La straordinaria tendenza della Bentonite a ridursi in finissime particelle colloidali, separandosi nettamente da quel 8-9% di impurità che contiene allo stato naturale.

3°) La gravità di queste impurezze con fuoruscita da speciali valvole.

4°) Lo squilibrio tra aria calda ed aria fredda per provocare l’arresto e la captazione integrale delle particule colloidali di Bentonite ed il loro immediato invio in collettori insaccatori.

  Attraverso questo macchinari, la Bentonite esce:

per un 90% circa depurata e ventilata alla finezza di oltre 10.000 maglie per centimetro quadrato, alla temperatura di circa 25°;

per circa il 10% in minuto granello di impurezze liberato al minerale originale con netta separazione.

  E la Bentonite depurata e automaticamente insaccata in sacchi calibrati da 50 Kg,: ciascuno, chiusi automaticamente, viene avviata direttamente, con la ferrovietta interna, o alla spedizione per via terra alla stazione ferroviaria, od all’imbarco per via mare ridiscendendo con la stessa velocità di 7 tonnellate orarie alla banchina e sui natanti nel porto mercantile di Santa Maria di Gaeta.

  Alla raffineria fanno corredo tutti gli impianti elettrici, linee, quadri, trasformatori etc. bagni, docce, spogliatoi per operai, uffici, telefono, registratori automatici etc., il tutto secondo le più moderne esigenze.

  La raffineria copre un’area complessiva di piani di lavoro e locali di 4300 metri quadrati; è attrezzata per lo sbarco e l’inoltro di oltre 50 tonnellate giornaliere di minerale, tra il destinato alla raffineria e l’inoltrato grezzo via terra per ferrovia; e tutto l’impianto meccanico, elettrico è stato eseguito con macchinario e strumenti interamenti italiani, ideato e diretto dal Dr. Savelli,  con Direzione locale tecnica-elettro-meccanica del Sig. Vittorio Emanuale Savelli, e costruzioni edili-industriali dirette dall’Arch. Brando Savelli.

 Elenco degli intervenuti

  Alla “messa in marcia” erano intervenuti: S.E. Dionigio Casaroli, Arcivescovo di Gaeta, che impartì con il Capitolo Metropolitano al completo la S. Benedizione; S.E. Ciotola Prefetto di Littoria, il Dott. Ing. Vittorio Sandichi, Federale di Littoria; S.E. Pietro Fedele, Ministro di Stato, Senatore del Regno e Presidente dell’Istituto Poligrafico di Stao; Gr. Uff. Anselmi, Direttore Gen. del Lavoro e del Segretariato delle Corporazioni; Comm. Alfredo Monsignori, Vice Presidente del Consiglio delle Corporazioni di Littoria; Dott. Ing. Pietravalle, in rappresentanza della Federazione Naz. Fascista Industrie Estrattive; il Comm. Dott. Jacovacci, in rappresentanza della Confederazione dell’Industria, il Comm. Dott. Moretti, in rappresentanza dell’Istituto Sperimentale delle Materie Prime del Vetro e della Ceramica; il Cav. Dott. Calice, Podestà di Gaeta; il Prof. Vitello, sub-Commissario Prefettizio dell’Isola di Ponza; l’Ing. Capo del Corpo Reale delle Miniere della Sicilia; il Commendatore Cadolino, R. Questore di Littoria; il Segretario Politico del Fascio di Gaeta d il Segretario Politico di Ponza; l’Avv. Serafino Cerulli-Irelli; i rappresentanti dei Sindacati Fascisti dei Lavoratori dell’Industria e dell’Agricoltura; il Comm. Ugo Basili di Milano; l’On. Comm. Serono; Ing. Paolucci di Roma; il Colonnello Comandante il Presidio Militare di Gaeta; il Ten. Col. Mozzanti Comandante del Porto; i rappresentanti e procuratori del Banco di Napoli, Banca Commerciale Italiana, Banca del Lavoro, Banco di Roma; i collocatori dell’industria di Littoria, Gaeta e Ponza; il Dott. Gazzella, Sanitario della miniera di ponza; i rappresentanti dei Comandi Militari marittimi della R. Marina, i Capitani delle Navi mercantili agli ormeggi nel Porto ed un altro fitto stuolo di autorità, funzionari, tecnici, scienziati, venuti da Gaeta, Littoria, Roma, Milano, Torino ecc. e dei quali ci sfugge il nome.

  Avevano telegrafato o manifestato la loro piena adesione scusando la propria assenza le Soc. An. Cartiere Meridionali; Cartiere di Verona; cartiere Emiliane; Cartiera Italiana; Cartiere Burgo; Cartiere Binda, tutti del Gruppo cartiere.

  Le Società Anonime FIAT, Alfa – Romeo, Pignone, Calzoni, Cogne, Acciaierie Cornigliano, ILVA, Terni, del Gruppo Industrie Siderurgiche.

  Le Aziende  A.G.I.P., A.M.M.I., Petrolifera Italiana, Colino Panciera, Vacuum Oil Co., Shell di Amburgo e Londra; W. B. Baruch di Londra, del gruppo chimico minerario.

  Avevano particolarmente telegrafato di considerarli presenti in spirito il prof. Dott. Kurt Endell del Politecnico di Berlino, membro della Direzione del piano quadriennale della Germania; l’ing. Valentino Haumont di Bruxelles, del gruppo Bentonite italiana, del gruppo Bentonite italiana del Belgio; l’ing. Gronemann di Amsterdam per il gruppo Bentonite Italiana in Olanda; e la General Refractaries Limited del Gruppo Bentonite Italiana in Inghilterra; e per il gruppo Bentonite nel sud-America il dott. Riboni di Montevideo.

  La cerimonia fu allietata da un numeroso e gentile concorso di Signore delle Autorità e dei convenuti.

Fine prima parte – continua