Ambiente e Natura

I nemici del mare

di Michele Rispoli

 

Perché diciamo: – “Contadini scarpe grosse e mente fine”? Forse perché è la categoria più intelligente?

I pescatori, che spesso sono senza scarpe o le hanno sciolte, per ovvie ragioni, allora secondo quanto prima, sono i meno intelligenti? Non credo. Forse si credono i più furbi? O cos’altro?

Il contadino ha la mente fine perché prima toglie le sterpaglie, concima, zappa, semina e quindi raccoglie.

Il pescatore, invece non raccoglie le sterpaglie, non zappa, non semina, non concima ma raccoglie. Raccoglie sempre meno perché non cura il suo orticello, anzi lo peggiora.

Avete mai visto il pescatore tornare dopo una o due giornate di pesca, scendere dalla barca, con il sacchetto dei rifiuti? O portare alla discarica le cassette di plastica rotte?

Tutte le migliaia di motoscafi e barche a vela che coronano le nostre coste, in particolar modo le piccole prive di gommone,  che non hanno possibilità di attracco, dove  scaricano i rifiuti?

Non ho mai visto la processione di tender o gommoni che portano i rifiuti alla discarica.

Dietro al porto, la Caletta, è stato posizionato un deposito per la raccolta di oli bruciati.

Considerando tutte le barche degli isolani che almeno una volta l’anno fanno il cambio dell’olio, migliaia di litri , dove vanno a finire? Il deposito della Caletta è quasi sempre vuoto, e quest’anno , a mio sapere, non è stato ancora  svuotato.

 

Adesso forse conosciamo chi sono i nemici del mare. Ponzaracconta ha i mezzi per incominciare a salvarlo.

 

Ponza, li 29\08\11

Michele Rispoli

3 Comments

3 Comments

  1. Mario Balzano

    5 Settembre 2011 at 11:30

    ‘Bello’ l’articolo-denuncia di Michele Rispoli rivolto a chi inquina il mare, se ha senso qualificare ‘bella’ una denuncia. Si usa piuttosto l’aggettivo ‘efficace’, anche questo peraltro improprio, dal momento che, per una curiosa contraddizione si dà già per risolto quel che la denuncia vorrebbe ottenere.
    Diciamo allora che la denuncia ‘ha senso’, perché Michele parte da una considerazione antropologica, definendo in pochi tratti chi è il contadino, come la natura gli sia contro e come deve curarla per ottenere qualcosa; e arriva al paragone con chi non semina, ma raccoglie soltanto e finisce per non curare il suo campo d’azione e di conseguenza danneggiarlo.
    Il risultato e’ un denuncia pacata e riflessiva, che ci coinvolge tutti personalmente e moralmente e che dovrebbe precedere le denunce per così dire più manifestamente politiche.
    Inoltre aiuta e contribuisce a caratterizzare uno stile che ponzaracconta ha e che vorrebbe mantenere.
    Michele infine chiude dicendo che ponzaracconta ha i mezzi per poter veicolare cose buone al di là del caso specifico.
    A prima lettura sembra un complimento, ma è forse anche un invito a impegnarci di più in questo come su altri temi che a poco a poco stanno venendo fuori.
    Ho in mente a questo proposito di proporre – spero non tanto tardi – un articolo-denuncia sull’arredo urbano della nostra isola che è per così dire ‘un poco carente’.
    Anche qui, come per il mare, si potrà osservare come tale inadeguatezza è il risultato di nostre scelte personali e non tutto, non sempre si può imputare alle Istituzioni.

    Ponzaracconta è ben dentro a questo discorso e penso che lo potrà portare avanti in modo efficace.

    Mario Balzano

  2. Mimma Califano

    6 Settembre 2011 at 21:13

    Quanto ha scritto Michele Rispoli, si può definire appropriato e utile.
    Ponza troppo in fretta ha dimenticato che la sua ragione di esistere sta nel suo mare.
    La pesca non è più la sua attività principale, ma il mare resta il protagonista del suo presente e se vuole avere un futuro, anche del suo futuro.
    Perché la fonte prevalente della sua economia, il turismo, può esistere solo se continua ad esistere un mare che merita di essere visto e vissuto.
    Perciò la mia domanda è: quanti operatori turistici di Ponza ne sono consapevoli?
    In che misura ne sono consapevoli, poco, niente, così-così?
    E se c’è un po’ di consapevolezza; cosa si può, si DEVE fare?

    Qui mi ricollego a quanto diceva Michele: forse i pescatori ponzesi (ormai non molti), non fanno niente per salvare il proprio mare, ma credo che i danni maggiori arrivino dai tre/quattro mesi estivi, quando l’assalto selvaggio alle coste dell’arcipelago diventa insostenibile per l’ecosistema marino, ed in più senza un’adeguata contropartita economica.
    In tempi di “vacche magre” come questi, le casse comunali hanno bisogno di fonti di finanziamento. Non c’è neppure bisogno di ricordare che se bene amministrati, i soldi che gestisce il Comune, vanno a beneficio di tutta la comunità: spazzatura, fogne,trasporti, scuole, sanità e, perche’ no, tempo libero.

    Vorrei poi dire a Mario: volendo, di argomenti da dibattere interessanti ce ne sarebbero molti, ma non si possono disperdere le energie in troppi rivoli e quanto diceva Michele sulla ‘qualita’ del nostro mare, per un’isola oltretutto turistica, dovrebbe essere l’argomento principe.

    Allora, vorrei proporre alla Redazione di ponzaracconta: perché non prepariamo un Questionario sull’argomento e lo distribuiamo agli iscritti all’Associazione Commercianti Ponzesi e presso le Scuole (questo è il momento giusto, prima che l’inverno faccia calare l’oblio sulla vita ponzese)?
    Le risposte potrebbero poi essere la base di partenza per un dibattito pubblico sull’argomento.
    Mi auguro che questa proposta, oltre ad una risposta della Redazione, abbia anche altre opinioni, approfondimenti e ulteriori idee.

    Come ponzaracconta sta dimostrando, da cosa nasce cosa…

    Mimma Califano

  3. marKo

    7 Settembre 2011 at 11:26

    Vorrei ricordare a tutti voi che il problema delle fogne e’ gravissimo e sta deturpando le coste Ponzesi.
    Adesso seguendo il mio commento vi ripongo la domanda:
    Chi sono i nemici del mare?

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