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Viaggi e disagi (2)

[1]di Gennaro Di Fazio

 

Quello che sto per raccontare è una delle tante storie di normale inefficienza italiana e nello specifico ponzese.

Situazioni del genere sono diventati ormai di prassi mentre  il lamentarsi è sempre più raro visto l’immobilismo delle istituzioni e della politica.

La denuncia che voglio fare riguarda  ancora una volta i collegamenti marittimi per Ponza, un disagio storico e mai analizzato.

Il 24 maggio u.s. su questo stesso sito in un articolo a firma di Gino Usai dal titolo “Viaggi e disagi” – leggi qui [2] – si denunciava il peggioramento progressivo delle condizioni di viaggio delle navi per Ponza; oggi non solo le condizioni non sono migliorate, ma non si riesce neanche a partire con la macchina perché la nave è piena di camion, così come tante altre volte, in questo periodo come in altri da bollino nero. Non solo non si riesce ad immettere sui collegamenti altre corse, ma non si pensa neanche a differenziare la parte commerciale da quella passeggiera vera e propria, tant’è che basterebbe aggiungere un collegamento per soli camion e il problema dell’imbarco delle macchine sarebbe risolto.

Oggi io non sono riuscito ad imbarcare la macchina nonostante fossi andato al porto un’ora e mezza prima della partenza della nave, quella della 17,30.  Tutto esaurito e già a quell’ora ero al numero 5 della lista d’ attesa.

Al di là del dubbio sulla prime 3 macchine in lista in quanto i 3 biglietti sono stai prelevato da una sola persona, ma la condizione che mi ha imbestialito è stata non solo  il rifiuto  da parte del 1° ufficiale della nave “Tetide”   di aggiungere la mia macchina,  una banale panda, (erano riuscite ad imbarcare le precedenti 4 macchine) nonostante io avessi visto che c’era ancora un posto, ma soprattutto  il suo atteggiamento borioso della serie: “qui comando io e deciso io” e mentre io continuavo a dire che il posto c’era,  con aggressività si avvicinava, con la sua grossa mole, chiedendomi cosa io stessi dicendo confondendo un mio disagio con una invettiva nei suoi confronti.

Oltre a me sono rimasti a terra altre persone con figli, bagagli e i soldi che andranno in un ‘altra direzione.

Ma tanto a Ponza i pontili stanno funzionando, cosa importa di 5 o 10 famiglie in meno.

Al di là del diritto di tutti di fare un po’ di vacanza c’è da sottolineare che  queste famiglie portano soldi ad altre fasce economiche diverse da quelle dei pontili.

Ma a questo appunto sarebbe interessante sapere quali sono le priorità di una nave di linea nello scegliere tra camion e macchine, oppure come dovrebbero essere le prenotazione e quanto in percentuale è prenotabile; e ancora perché non si controlla la condizione igienica dei bagni, la funzionalità dell’ascensore per i diversamente abili, e le altre condizioni di comfort.

E’ troppo facile dire “qui comando io e decido io” forse avrà anche il diritto, intanto, visto che è un ufficiale sarebbe opportuno che le sue ragioni le spiegasse  con un certo stile, ma  io credo che chiunque comanda ha comunque il dovere morale di andare incontro alle esigenze e ai disagi delle persone.

A questo punto mi farebbe piacere saper che cosa ha fatto e che cosa sta programmando il comune di Ponza con i suoi assessori, (così bravi a risolvere il problema dei pontili), nel prossimo futuro per le comunicazioni marittime.

Un altro piccolo appello mi sento di farlo alla “Comunità dell’arcipelago delle isole ponziane” di cui mi onoro di essere stato uno dei co – fondatori, la quale anche se non  ha competenza giuridica, farebbe bene ad effettuare almeno un appello politico alle istituzioni che dovrebbero risolvere tale  problema.

Ma purtroppo ormai si parla poco su tutto, c’è rassegnazione sui problemi di qualsiasi genere, si tenta a guardare il peggio per trovare un sollievo allo stato delle cose; intanto  le condizioni economiche cambiano con una forbice che si allarga sempre di più tra chi ha tanto e chi ha poco.

Ma l’importanza è che i pontili a Ponza stiano a mare e lavorino per tutti;

Viva i pontili di Ponza !

 

Gennaro Di Fazio