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Poesia. Inverno a Lisbona


di Antonio De Luca

Cammino su piazze e marciapiedi

per strade e giardini e un lungofiume

mi siedo su panchine e gradini di bechi

tra un oceano e una terra vagabonda.

Ora sono qui solo felice

queste geometrie sono simbolo e pensiero,

D’inverno a Lisbona, non ho un cappotto

(non fa freddo sui bordi degli oceani)

né ho un porto da dove partire

il porto sono io e non so dove arriverò

tutto  è possibile dove non c’è che mare.

Il cammino si fa  pensiero e

dietro ogni angolo stanno gli infiniti

in questa notte che luna accende

ah la notte la notte

le notti dove noi dormivamo

le notti di mare e di pietre e di veglie

le notti ora custodi di memorie passate.

In questo inverno senza freddo

solo con la voglia di farmi sorprendere

solo con quel che cerco e mi viene incontro

la faccia della gente non sa niente di me

vedo dappertutto quel bello che non ha  tempi e luoghi

acque e umidità fango e sabbie, passato e malinconie

marmi e ori, canti  splendori navi  bellezze e

profumi  luce e scritture, le struggenti passioni,

Sò goso a liberdade indefinita

Ah tutto mi è ormai un’isola

e dentro tutti gli inverni di schiuma e di vino e di mare

mi lascio abbandonato

come a una finestra di Edward Hopper

mentre fuori è inverno e fioriscono le rose.