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Ritratti fornesi. Tau Topologo è nato a Ponzadi Giuseppe Mazzella Franco Ghione, professore di Geometria all’Università di Roma -Tor Vergata, di ritorno a Ponza dopo una lunga parentesi, ha voluto gentilmente raccontarci la nascita del suo libro-favola per bambini in cui spiega la geometria superiore. Era la primavera del 1984, racconta, e soggiornava a S. Maria. Ponza aveva pochi ospiti e il silenzio dominava, appena sottolineato dallo sciabordio delle onde. Ogni mattina si fermava a fare colazione alllo Zanzibar che aveva i tavoli direttamente sulla spiaggia tra un cantiere navale e alcuni bastimenti tirati a secco. In quel bar, che conservava l’arredo coloniale originario, ha scritto, dedicandolo alla figlia Valentina, un libro gustosissimo e solo in apparenza indirizzato ai bambini: Tau Topologo. La matematica che spiega con penna lieve e folgorante è una matematica non disgiunta dall’arte e dalla bellezza che la nostra isola seppe ispirargli. Il volume, poi pubblicato dalla Casa editrice Città del Sole di Roma, e ormai introvabile, è ora in rete ed è liberamente scaricabile, comprensivo delle 16 illustrazioni di Mario Schifano. Ponza Racconta ringrazia il prof. Ghione della sua squisita gentilezza e per averci partecipato della nascita di questo libro, invitandolo se vorrà, a inviarci altre testimonianze della sua ormai trentennale frequentazione isolana. “La fiaba che racconta la matematica superiore ai bambini” Qualche pagina del libro Dall’introduzione: “La prima idea di scrivere questo libro mi venne circa 10 anni fa, quando mia figlia Valentina aveva appena 5 anni. Le avevo raccontato una favola che parlava di isole e di rondini, ma che pretendeva, in realtà, di spiegare un procedimento matematico, che qui chiamo «il metodo di Tau», per scoprire se un punto è interno o esterno ad una linea piana chiusa. Valentina si appassionò molto, tanto che la sera, avendo a cena un illustre matematico, si decise di organizzare una sfida tra lui e mia figlia. L’ospite doveva disegnare una linea chiusa, la più complicata e difficile che potesse immaginare, e un punto. Valentina doveva scoprire se il punto era interno o esterno alla linea chiusa. Si cominciò con delle linee piuttosto semplici. La piccola Valentina dava sempre la risposta giusta, senza fare prove con la matita o con il dito, a occhio, sembrava, e senza mai sbagliare. Alla fine, dopo aver lungamente pensato e fatto diverse prove, l’illustre matematico si presentò con una linea a suo dire «difficilissima». Il punto, perso tra mille insenature, fu disegnato in rosso; sembrava proprio impossibile capire se fosse interno o esterno.
Per questo mi sento molto riconoscente nei riguardi di Mario Schifano, che è riuscito a dare un’immagine concreta a questa idea e che attraverso le sue illustrazioni ha voluto illuminare questa favola matematica di quel mondo poetico che è proprio della sua pittura. Ringrazio anche lo scultore Attilio Pierelli che mi ha dato un valido contributo per «arredare» la casa del signor Tau. Infine voglio esprimere i miei ringraziamenti più affettuosi a tutti i bambini che hanno dato vita, da veri protagonisti, a questa esperienza e in particolare alla mia figlia minore, Cecilia, che ha scritto di suo pugno il secondo capitolo di questo libro curandone, con attenzione ed entusiasmo, disegni e impostazione grafica. […] […] – Ecco, ho trovato un’isola così bella e con un contorno così strana che prima è un elefante, poi un abete, poi un uccello, poi ancora un abete e un alce, e una giraffa e tante altre cose. Tirò fuori dal mucchio di carte un foglio piegato in tante parti. Aprì il foglio, lo dispose sulla lavagna per terra e apparve un contorno pieno di figure, proprio come Tau aveva detto. Con la matita segnò un punto: sembrava l’occhio dell’elefante. – Questo punto e interno? E’ esterno? […] Franco Ghione
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