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All’acqu’i’ rose dell’Ascensione

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All’acqu’i’ rose

di Luisa Guarino

Un catino colmo d’acqua con tanti petali di fiori profumati e foglioline verdi: menta, cedratella, rose, gelsomini, garofani, petti d’angelo, lavanda, fiori d’arancio, lillà. Lo preparava con grande concentrazione nonna Fortunata, e dopo di lei mia madre Olga, alla vigilia dell’Ascensione. La bacinella dai tanti colori e profumi veniva posta la sera all’aperto, su un terrazzo o un balcone: durante la notte Gesù, ascendendo (salendo) al Cielo l’avrebbe benedetta. Così l’indomani mattina tutti i componenti della famiglia si sarebbero ‘lavati’ il viso, un gesto più che altro simbolico, tant’è che veniva dopo tutte le altre abluzioni ‘funzionali’, perché se ne potesse conservare il segno.

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Non so se nelle case ponzesi questa tradizione viene conservata. Io la conservo, e la rinnoverò tra sabato e domenica 5 giugno, giorno dell’Ascensione, nel ricordo di mia madre e di mia nonna: la raccolta dei fiori, la separazione di petali e foglioline, ma soprattutto il tocco di quell’acqua fresca e profumata al mattino, sono il gesto perpetuato nel tempo, la carezza ininterrotta di chi ci ha voluto bene. So che anche Maria e Rosanna, le mie amatissime cugine di Padova, tutti gli anni rinnovano questa bella consuetudine. E pazienza se dopo di noi in famiglia non ci sarà più nessuno a farla propria e tramandarla. Ma chissà, magari qualcuno che non la conosce o l’ha persa di vista, proprio leggendo queste righe riprenderà o comincerà a farla vivere.

Del resto siamo sempre in famiglia, no?! La grande e bella famiglia di ponzaracconta…

Luisa Guarino