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Canzoni e Filastrocchedi Anna Maria Usai Quelle che presento sono le canzoncine e le filastrocche che accompagnavano i nostri giochi da bambini, quando ancora non esistevano computer e videogiochi. Giorno beato O che giorno beato il ciel ci ha dato, o che giorno beato, viva Gesù, viva Gesù. Io son cristiano Io son cristiano: dal sacro fonte Da quel momento sulla mia fronte Pegno più sacro non è. Io son cristiano, questa è la gloria È il grido santo della Vittoria. Io son cristiano, morrò così! Io son cristiano, mio Padre è Dio, nella sua legge è il mio voler in lui la pace del viver mio da lui la Santa Luce del Ver. Io son cristiano, morrò così! Io son cristiano, morrò così! Io son cristiano, sono fratello Di Gesù Cristo, mio Salvator, a dar la vita è Santo e bello a Lui che è morto per nostro amor. Io son cristiano, morrò così! Io son cristiano, morrò così!
La solitudine si deve fuggire La solitudine si deve fuggire, sol con le compagne si può gioire; sol con le compagne si può gioire! Scegli una bimba che sappia ballare, che sappia ballare; scegli una bimba che sappia ballare, scegli una bimba che sappia ballar. (Questa filastrocca la si canta in girotondo, infine si sceglie una bimba mentre le compagne ritmando battono le mani).
Io sono il pescatore Io sono il pescatore con l’amo e con la rete, o pesci dove siete, vi voglio pescar! I pesci son nel mare, veniteci a pescare; i pesci son nel mare, veniteci a pescar. Si, si che pescherò e un bimbo acchiapperò . (Questo è un giochino, una specie di acchiapparella, che consiste nel pronuncia il nome del compagno che si intende acchiappare al termine della filastrocca)
O Maria Giulia O Maria Giulia, da dove sei venuta? Alza gli occhi al cielo; fai un salto; fanne un altro; fai la riverenza; fai la penitenza; fai la giravolta; falla un’altra volta. Orsù, orsù, dai un bacio a chi vuoi tu. (Questa filastrocca era corale, rivolta ad un compagno che rispondeva diligentemente a tutte le esortazioni il quale alla fine concedeva il bacio al compagno o alla compagna più simpatica)
Cappuccetto Rosso Cappuccetto Rosso vieni, vieni qua Che adesso viene il lupo e ti mangerà. Io non ho paura Perché devo andare Dalla mia nonnina Che mi aspetta già. Corri Cappuccetto, corri Cappuccetto corri Cappuccetto non ti fa’ acchiappa’. (Anche questa filastrocca era un gioco, una specie di acchiapparella. Alle sollecitazioni del coro il bambino rispondeva di non aver paura del lupo, ma poi il lupo giungeva ed era un altro bambino che lo inseguiva per acchiapparlo).
Nella città di Genova Nella città di Genova C’è una ragazza bella, il Re che l’ha saputo la volle andare a vedere e si vestì da povero, con il mantello rosso. Quando bussò alla porta Tutti si alzano in piedi. Evviva la Regina Che sposa il nostro Re. Evviva la Regina Che sposa il nostro Re |
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