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Lo sviluppo della zona ex SAMIP

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di Vincenzo Ambrosino

Lo sviluppo della zona ex Samip, proposto come tema da dibattere da Gennaro Di Fazio è molto attuale anche perché sono stati presentati vari progetti privati per la gestione integrale di questa area.

A Natale è stato addirittura realizzato un presepe nella chiesa di LeForna per focalizzare l’attenzione della politica locale dell’urgenza di prospettare un futuro per questa frazione che veda la costruzione di un porto alle Forna.

Da una parte quindi sono stati presentati i progetti privati, dall’altra c’è una popolazione smarrita che non sa cosa succederà e in mezzo c’è l’Amministrazione Comunale divisa per cui ferma.

L’unico Assessore che sta tentando di prospettare delle soluzioni che sono molto più complesse di quello che sembrano, è l’assessore al Demanio Franco Schiano il quale, quest’inverno, ha organizzato delle riunioni con le categorie nautiche nelle quali si sono affrontate le problematiche relative al dissesto idrogeologico e quindi allo sviluppo nautico-balneare dell’isola. Ha presentato per questo un PUA (PIANO DI UTILIZZO ARENILE). In queste riunioni si è parlato delle problemi di ormeggio a Cala Feola,  e solo accennate le questioni relative a  Cala Dell’Acqua. Il perché di questa strana omissione è chiarissima secondo me: l’Amministrazione Porzio non ha un idea ben chiara di quello che si deve fare nella zona dell’ ex miniera!

Ma l’associazione dei noleggiatori ha onorato la sua funzione di rappresentanza partecipando a tali riunioni con assiduità e contribuendo alla discussione elaborando  un documento che in sintesi dice queste cose:

….la concertazione tra le parti, secondo noi, è l’unica forma democratica, innovativa per Ponza, utile a raggiungere gli obiettivi, nell’intesse della comunità quali: progresso, sicurezza, diffusione del benessere, sviluppo della qualità dei servizi, miglioramento dell’immagine dell’isola.

Detto questo è utile richiamare e le tematiche affrontate nelle riunioni :

1) emergenze idrogeologiche;

2) riorganizzazione diportistico-balneare anche in base a tali emergenze;

3) PUA Cala Feola-Cala Dell’Acqua;

4) PUA porto Ponza-Centro.

Questi sono stati anche gli argomenti trattati dal documento dei noleggiatori ma in questa sede vale la pena conoscere la posizione dell’Associazione Noleggiatori sul terzo punto trattato e cioè:

3) PUA Cala Feola- Cala Dell’Acqua

A Cala Feola, unica zona protetta da una scogliera frangiflutti, cittadini residenti in possesso di una imbarcazione hanno costituito una associazione, per cui hanno presentato un’istanza al Comune e ottenuto una concessione di uno specchio d’acqua. Per assicurare l’ormeggio hanno organizzato un campo boe fissato a fondo con catenaria e corpi morti per i quali hanno chiesto e ottenuto il parere di incidenza ambientale.

Questa operazione che è costata tempo e denari, aveva il fine di consentire ai diportisti residenti di avere un ancoraggio sicuro e definitivo.

Nella stessa, sottolineiamo, unica zona protetta del versante di ponente dell’isola, vi sono ancorati diversi pescatori e molti locatori di natanti.

Questi locatori si sono riuniti e hanno costituito un Consorzio, per cui hanno presentato una istanza di specchio acqueo per garantire il prosieguo legale delle loro attività.

Dopo estenuanti trattative tra il Consorzio e l’Assessore al Demanio, per l’estate 2010 si è giunti al rilascio di una autorizzazione temporanea.

Negli anni comunque, (sottolineiamo) sempre nell’unica zona protetta di Le Forna (Cala Feola), sono state presentate diverse istanze per pontili galleggianti: alcuni in fase istruttoria molto avanzata, che hanno prodotto, come unico risultato, un contenzioso insanabile, tra i privati e il Comune, finito anche nelle aule giudiziarie.

QUESTE ATTIVITA’ PRODUCONO E PROSPETTANO OFFERTA TURISTICA, CREANO LAVORO E OCCUPAZIONE  PER LE FORNA E NON POSSONO ESSERE SOTTOVALUTATE.

All’Amministrazione e in particolare all’Assessore al demanio va ribadito un concetto fondamentale è che questi diportisti, questi noleggiatori, questi pescatori e anche questi “pontilisti” chiedono dei diritti come lo chiedono quelli di Ponza-Centro che si concretizzano: in una realizzazione di una zona portuale protetta per poter lavorare e sviluppare le loro attività turistico ricreative! Queste attività da creare produrranno anche indotto per riequilibrare le disparità economiche tra Ponza-Centro e Le Forna!

Queste realtà nautiche a Cala Feola hanno convissuto negli anni, con l’altra realtà, quella balneare, rappresentata dalla bellezza della rada e dalla presenza in zona delle Piscine Naturali.

Sembra, anche a seguito di una delibera Comunale, che la vocazione balneare di Cala Feola debba avere il sopravvento sulle esigenze nautiche diportistiche della zona per cui la zona deve essere liberata per l’uso esclusivo della balneazione.

Questa necessità di salvare le Piscine Naturali alla balneazione, può anche considerarsi legittima, ma non possono accettarsi accelerazioni irresponsabili per cui si devono cercare e trovare soluzioni graduali e secondo noi il destino di Cala Feola non può essere scisso dal destino futuro di Cala Dell’Acqua.

Per Cala Dell’Acqua l’Amministrazione Comunale, non si esprime, almeno non si esprime in modo trasparente. Si intravedono, si percepiscono due posizioni rappresentate da due gruppi all’interno della Maggioranza Comunale…………

Noi possiamo dire cosa chiede all’Amministrazione il pescatore, il diportista, il pontilista, il noleggiatore di Le Forna: noi non possiamo lasciare Cala Feola perché alle Forna non c’è altra zona protetta; organizzate con un minimo di sicurezza Cala Dell’Acqua e siamo pronti a lasciare Cala Feola ai Bagnanti per Cala Dell’Acqua.

Al di là delle visioni progettuali per Cala Dell’Acqua non vogliamo credere che ci sia un solo nostro concittadino, un solo amministratore che voglia pensare ad una soluzione per Cala Dell’Acqua che non consideri il ricovero di tutte le imbarcazioni di Cala Feola: sarebbe una pazzia che non potrebbe avere il nostro consenso.

Così terminava il documento dei noleggiatori:

Conclusioni

Le riunioni con l’Assessore Franco Schiano da qualche settimana si sono sospese e di questo siamo molto preoccupati. Con questo documento vogliamo solo contribuire alla discussione per far comprendere agli amministratori che le associazioni nautiche hanno chiara la complessità delle problematiche in campo, per questo chiediamo, che al di là delle competenze, demanio, portualità, emergenze idrogeologiche (che sembra  la Maggioranza li voglia divise tra tre Assessorati), la visione politico-amministrativa deve essere unica, come noi abbiamo cercato di dimostrare con questo documento.

Chiediamo al Sindaco, di farsi carico per spronare e incoraggiare gli amministratori a riprendere il filo del discorso tra Amministrazione da una parte e le categorie nautiche dall’altra.

 

Le riunioni tra le parti non sono state più riprese……..

 

Vincenzo Ambrosino