Di Fazio Vincenzo (Enzo)

“Ponzaracconta” – Le pulsazioni di un sito

La Scuola di Aristotele (di Gustav Adolph Spangenberg)

di Enzo Di Fazio

Ho una sorella in Belgio con la quale ci sentiamo ogni domenica. Ovviamente anche lei sa del sito e stamani, in occasione della consueta telefonata, mi ha detto: “Sai, Enzo, da quando è nato questo sito e da quando lo visito, avverto  una piacevole sensazione: quella di sentirmi, vagandoci dentro,  più vicina a Ponza. E devo dirti che mi è aumentata anche la voglia di venirci più  spesso. Ogni  sera mi ci collego ed è un po’ come stare sull’isola”

Mia  sorella vive in Belgio da quando si è sposata, praticamente da oltre quarant’anni e ritorna a Ponza, di norma, ogni estate. Negli ultimi anni però è mancata qualche volta, per via di una   improvvisa “pigrizia” verso i viaggi in genere e quelli aerei in particolare.

Chissà? Può darsi che la voce di questo sito, stimolando la nostalgia e frenando la pigrizia, l’aiuti a non interrompere la regolarità dei viaggi e la sproni, invece, a tornare più spesso.

Scopro, poi, dalla rubrica dei lettori le varie facce dei sentimenti.

Carmela Argiero si dice commossa ricordandosi dell’infanzia vissuta a Ponza; Maria Conte da  Padova si rammarica per la decadenza attuale dell’isola e si propone con dei saggi consigli per interventi a favore dei giovani; Flora Bianchini, non ponzese ma innamorata di Ponza, usa un’espressione bellissima. Dice – a proposito del sito – che, “vagandoci dentro, se ne resta presi come in una rete”; Mauro Esposito si collega alla fine di ogni giornata e si commuove quando, scrutando tra le foto, si ritrova in una di esse con i compagni di scuola e con il Maestro Tagliamonte. Luisa Guarino ci intenerisce raccontandoci delle sue nostalgie giovanili… E  così  tanti altri, con sensazioni e ricordi che prendono forma.

Ciò che sta accadendo con questo sito e con le cose che vi vengono inserite è, quindi,  risveglio di sentimenti, ma anche movimento di intelligenze e aggregazione di idee.

Già questo deve riempire di orgoglio la Redazione e tutti coloro che vi collaborano, al di là delle voci cui, nel corso del suo cammino, questo strumento sarà capace di dar fiato.

Io stesso, confesso, ogni sera lo vado a visitare e a “sfogliarne” le pagine alla stregua di un quotidiano, visto che non c’è giorno che non vi sia qualcosa di nuovo.

Proprio come in un giornale, vi si legge di storia e di natura, di personaggi e di racconti; si guardano foto alla ricerca di luoghi e di volti non più tra noi; si legge di opinioni e si incrociano  provocazioni (stimoli) come quelle che vengono dagli scritti di Franco De Luca.

Io vedo “Ponza racconta” come  una grande piazza (l’Agorà degli antichi greci, intesa come luogo della democrazia per antonomasia) con un palco ove si alternano, in maniera libera e sentita, le voci di chi ha da dire e da raccontare intorno alla nostra isola.

E quella piazza va riempiendosi di persone, siano essi ponzesi nostalgici o non ponzesi (che di Ponza, però, si sono innamorati), siano essi conoscitori o non dei problemi dell’isola.

E, si sta verificando, che a quella piazza  acceda sempre più gente perché le cose che si sentono dal palco sono belle e stimolanti.

E sappiamo bene come le piazze aggregano, smuovono e fanno opinione.

Alle idee che ne derivano non si potrà porre freno; le si potrà solo governare.

Come dice Sandro, il fenomeno di questo sito può bene accostarsi (con tutto il rispetto per Saviano e Fazio) alla trasmissione “Vieni via con me” ed al suo impensabile successo.

I contributi verranno spontanei e saranno tanti, se a muoverli saranno sempre il buon senso ed il  rispetto delle regole, delle persone e delle idee altrui. E non può essere altrimenti se il comune denominatore è l’amore “vero” nutrito nei confronti di Ponza.

Quello che ne sortirà contribuirà sicuramente a rafforzare il grande sogno di riscatto di cui parla Gennaro.

J. F. Kennedy, Martin Luther King,  Nelson  Mandela e, più di recente, Obama ci hanno insegnato che avere un sogno è possibile e crederci significa già lavorare per realizzarlo.

Enzo Di Fazio

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