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Spiaggette a confronto

di Francesco De Luca

 

 

[1]

 

Do do do… domani me ne vado
Re re re… respiro l’aria pura

Ricordate? Sentivamo le voci dei bambini della ‘colonia’ mentre in fila, bianca la loro divisa, bianca la veste delle suore, li accompagnavano dal palazzo sulla ‘salita Musella’ a fare il bagno. Dove? Alla spiaggia di Giancos.
Era lì che trascorrevano la mattinata sotto gli occhi vigili delle suore e delle aiutanti ponzesi… ricordo la moglie d’u diavolo ‘i Parmarola… col costume nero, fino ai piedi.
Un bagno anni luce diverso da quello che consumavamo noi nella spiaggetta della Caletta. Vuoi mettere? Alla Caletta c’era la possibilità di fare i tuffi, dallo scoglio d’ u uaglione i più piccoli, dallo scoglio d’ u giovane i più grandi. Alla Caletta c’era la scogliera ( dentro e fuori ) e la ricchezza dell’inaspettato… nu purpetiello… na stella marina… na patella reale…. Qui incontri e scontri… ragazzi e ragazze. Là tutto più contenuto, e sorvegliato. Tanto che qualche coppietta di sopra Giancos si fece vedere dopo che Mirella e Ciccillo ( i cognomi li sapete ) iniziarono a frequentare la spiaggia ogni giorno.

Insomma. CALETTA – GIANCOS: 3 a 1.

[2]

Do do do domani me ne vado… questa canzone la devo insegnare a Sofia perché oggi è a Giancos che i piccoli possono fare il bagno in sicurezza e allegria. Ci va con l’amichetta Giulia e … col nonno. E’ una comodità fortunata per gli anziani poter rinfrescarsi a due passi dalla strada in acque che non hanno nulla da invidiare alle altre cale.
Oggi, mentre la Caletta degrada nella sua funzione di attracco desolato, Giancos risuona di risa di bimbi e di benedizioni degli anziani.
Insomma: GIANCOS – CALETTA: 3 a 0.