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Pietro Aversano se n’è andato. Il ricordo di Assunta Scarpati

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Marzo… Il primo tiepido sole della primavera accarezza le fresie che solleticate dalla rugiada mattutina, sprigionano un profumo bellissimo…. Dal mio balcone guardo il porto avvolto da una lieve foschia …
Squilla il telefono…
“Assunta buongiorno, sono Civita… Quando vuoi Pietro ed io vorremmo parlare con te per la comunione di nostro figlio…”
“Ciao Civita! Vogliamo fare oggi pomeriggio?”

“Va bene, Ci vediamo oggi pomeriggio“

Nel pomeriggio Pietro e Civita arrivano a casa…
“Allora ragazzi cosa vogliamo fare? Cominciamo con un bell’ antipasto misto, uno spaghettone alla Granseola, i gamberoni… Oppure volete un pesce spina per secondo?”
Pietro e Civita si guardano… Due brevi riflessioni e Pietro mi dice:
“Assu’… comme fai tu sta ben fatto… je sacce ca me fai fa na bella figura!”
“Grazie! Però… Che torta vogliamo fare? Alla nocciola, al cioccolato e panna, crema al limone e panna…”
Pietro e Civita si guardano e Pietro di getto mi dice:

“Panna e limone, panna e limone…so’ sicure che è spiciale!!!”

Pietro: una persona schiva… ma schietta e sincera… un conoscitore della terra e dei suoi frutti… un gran lavoratore… vestito di quella saggezza popolare antica che fa pensare e sorridere….

Buon viaggio Pietro… un caro abbraccio alla moglie Civita, ai figli e a tutta la famiglia.