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A Ponza riparte l’estate: mare e tradizioni in un’isola unica del Tirreno

proposto dalla Redazione

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Da The Way Magazine un articolo della rubrica Travel con foto di Vincenzo Falcone 

Un “corallaro” dottore che ha portato la tradizione artigiana sull’isola. Vedute incredibili e tradizioni secolari che resistono nel cuore del Mediterraneo.

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Il “dottore corallaro”, Giovanni Battista Cuciniello in una foto del 1994.
Nella fotografia accanto, simboli e cartine dell’isola di Ponza dalla casa del dottore: dipinto di Ponza, libri storici dell’isola e l’immagine del Santo patrono dell’isola San Silverio.

A cavallo tra tradizioni campane e influenze laziali, l’isola di Ponza è un avamposto di cultura mediterranea nel cuore del Mar Tirreno che è sede di attività secolari. L’isola ha concluso i festeggiamenti più anomali della sua storia qualche giorno fa, il 20 giugno, giorno dedicato al santo patrono, San Silverio, 58º vescovo di Roma e Papa della Chiesa cattolica dal 536 all’11 marzo 537, quando fu deposto.

La sua ricorrenza si celebra il giorno in cui fu proclamato vescovo di Roma: solitamente il santo viene portato in processione su una portantina a forma di barca da pesca, completamente rivestita con 5mila garofani rossi, cosa che non si è vista nella festività 2020 che ha seguito il protocollo di sicurezza anti-Covid.

La riapertura delle attività per l’estate 2020 è comunque possibile per le isole di Ponza e Ventotene, che fanno parte della provincia di Latina. Il Prefetto di Latina Maria Rosa Trio ha predisposto i protocolli per limitare al massimo casi di febbri sospette sulle due piccole isole dell’arcipelago pontino.

Su questo fazzoletto di terra in mezzo al mare (10 kmq, 3400 abitanti residenti) ci sono delle vere perle di sapienza e artigianalità che il turista attento non può perdersi, anche se distratto dall’incantevole e pacifico paesaggio.

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Ponza dopo la tempesta: dopo la tormenta sulla famosissima baia “Chiaia di Luna

Giovanni Battista Cuciniello, nato a Torre del Greco (Napoli) nel 1954, e attualmente dirigente medico del Ministero della Salute per il Porto di Salerno, è una delle figure chiavi dell’isola. Ha seguito il padre Pietro Cuciniello nella lavorazione del corallo, tipica della porzione del litorale partenopeo da cui arriva e nei primi anni 80 ha scoperto Ponza assieme all’allora fidanzata e ha comprato alcune proprietà.
Innamorato di Ponza e di Palmarola, isola disabitata, tranne nel periodo estivo per la presenza di poche case e grotte. Su questo angolo di terra incontaminata ora sorge un ristorante, dove Cuciniello decide di esporre i suoi lavori. Si chiama la “Marina di Palmarola” appartenete ad amici di famiglia attualmente proprietà e casa della famiglia Fendi, mentre la bottega delle creazioni è dal 1985 sulla banchina di Fazio al porto di Ponza.

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Dal 1989, anno della laurea in Medicina di questo talentuoso creativo, ha brevettato quello che diventerà il simbolo della sua bottega, nato grazie alla richiesta di sostituzione di un ciondolo da parte di una turista. Infatti, inventa e modifica preziosi sul posto davanti ai propri clienti e ai curiosi.

L’atmosfera ponzese, dove ogni turista diventa un “local”, si respira nella bottega di Giovanni Battista. Seppur sorta in piccoli spazi, al suo interno gli sgabelli sono stati sempre due: uno per l’artigiano e l’altro ha ospitato personaggi del calibro di Carolina di Monaco, Lucio Dalla, Paola Perego, Gianfranco Ferrè e Michela Roc, il principe Carlo Massimo Lancellotti con la moglie Delfina Metz, la quale scrisse un articolo di giornale proprio sul negozio di coralli.
Amato da molti per la sua semplicità e disponibilità, dalle vecchiette del posto chiamato come “il Corallaro”, ma ormai conosciuto come “il Dottore”, ha continuato la lavorazione del corallo fino al 2003.
Prossimo al pensionamento dal suo ruolo di medico, ora tutti si chiedono se “il Corallaro dottore” regalerà nuove sorprese e nuovi progetti ai turisti del posto.

da thewaymagazine.it/travel [8] del 22 giugno 2020