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Oggi 5 giugno, Giornata Mondiale dell’Ambiente (1). Prodigio, come trama d’argento

Proposto da Roberto Landolfi, a cura della Redazione
[1]

 .

Troviamo estremamente appropriati, per celebrare questa giornata, lo scritto che segue di Sara Oliviero, insieme a quello che sarà pubblicato domani, sullo stesso tema, di Simona Di Guida: “L’armonia si è perduta nelle nostre bugie”.
Entrambe le opere si sono classificate prime nella 6° edizione del Premio per le scuole intitolato a
Lucia Mastrodomenico, rispettivamente nella sezione: altre scuole (Sara) e Liceo Vico (Simona).
La struggente intensità di questi scritti ci rimandano una nota di speranza per il futuro.

[2]
A te

Se solo io avessi l’ingegno della parola,
se solo risplendessi della tua arguzia,
allora sarei pronto ad insegnarti il potere dell’ascolto.
Ho imparato a crescerti,
ho visto con i miei occhi le tue guerre e udito le tue grida.
Ho assaggiato la tua sofferenza ed ho imparato a viverla,
ti ho concesso tutta la terra e mi hai deriso.

Ascolta, secoli fa ti ho accolto e mi sono fatto dimora per te.
Di blu e d’azzurro s’è coperta la mia superficie,
di colori e creature è la vita che vi è sbocciata.
Ho viaggiato con te e dipinto le mie acque,
ti ho sussurrato forte con la tenacia delle onde e non mi hai ascoltato.
Ho accompagnato la più piccola delle creature, con il vento l’ho accarezzata
e con la premura di una madre non l’ho abbandonata.

Io te l’ho concesso, ti ho visto accrescere la tua forza,
ti ho visto costruire nuove vie per il domani,
ti ho visto dimenticarmi.

Tutte le altre creature hanno avuto fiducia ed io le ho fatte sentire a casa.
Ma tu, tu sei diverso, mio uomo.
Tu non mi senti.
Tu che desideri tanto andartene, abbi solo una volta il coraggio di voltarti indietro
e di assaporare la bellezza della nostra storia.

Come trama d’argento ho fatto per te i miei abissi e tessuto la mia volta.
Sussiste un prodigio, disinvolto e leggero, che mi abita.
Ecco, questo prodigio è la mia acqua che tu hai sprecato.
E per nutrirti, lì dove tu, inquieto, provi ad invaderlo,
c’è la matrice del tuo nutrimento e il custode della linfa della vita.

Ascolta, io non sono impaziente quanto te: l’ho imparato dalle creature del deserto;
Per i tuoi anziani che mi hanno mostrato cosa fosse la saggezza,
per i tuoi piccoli che mi hanno dato la speranza di continuare a credere in te,
io ti perdono.
Abbi la forza di far fiorire ancora i miei germogli,
prenditi cura di me.

Tuo Mondo

 [di Sara Oliviero (Liceo Di Giacomo)]

[3]