Attualità

Per la giornata della mamma

Poesia proposta e tradotta da Silverio Lamonica

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Come ogni anno, è bello – oltre che doveroso – omaggiare la mamma. Quest’anno  tale suggestiva ricorrenza forse si celebra “in tono minore” nel senso che non sono ancora consentite tante manifestazioni esteriori di affetto, specie gli abbracci, i baci… Ma quest’anno sono tanti, troppi che a causa di questo maledetto morbo, hanno perso questa figura fondamentale nel più tragico dei modi, senza poter dare loro un’ultima carezza, un bacio, un saluto “corale” con il conforto di amici e parenti.

Per manifestare i nostri sentimenti di vicinanza a tutti coloro che hanno perduto l’affetto della mamma, ma anche di ogni altro congiunto, in questa terribile pandemia, ho scelto un componimento del poeta inglese D. H. Lawrence dedicato alla madre, morta di cancro nel 1910 e a cui era legato da un attaccamento quasi morboso (da altervista.org Lawrence e temi ricorrenti).
Una preziosa riflessione per i tanti, che hanno la fortuna di avere ancora la mamma, anche se molti – in questa circostanza – non possono ancora raggiungerla ed abbracciarla.

 

The Virgin Mother

by David Herbert Lawrence
(1885 – 1930)

My little love, my darling,
You were a doorway to me;
You let me out of the confines
Into this strange countrie,
Where people are crowded like thistles,
Yet are shapely and comely to see.

My little love, my dearest
Twice have you issued me,
Once from your womb, sweet mother,
Once from myself, to be
Free of all hearts, my darling,
Of each heart’s home-life free.

And so, my love, my mother,
I shall always be true to you;
Twice I am born, my dearest,
To life, and to death, in you;
And this is the life hereafter
Wherein I am true.

I kiss you good-bye, my darling,
Our ways are different now;
You are a seed in the night-time,
I am a man, to plough
The difficult glebe of the future
For God to endow.

I kiss you good-bye, my dearest,
It is finished between us here.
Oh, if I were calm as you are,
Sweet and still on your bier!
O God, if I had not to leave you
Alone, my dear!

Let the last word be uttered,
Oh grant the farewell is said!
Spare me the strength to leave you
Now you are dead.
I must go, but my soul lies helpless
Beside your bed.

 

La Vergine Madre 

Mio piccolo amore, mio tesoro,
eri la porta spalancata per me;
mi hai lasciato  fuori dai confini
in questo strano paese,
dove la gente si accalca come cardi,
eppure sono adorabili e aggraziati a vedersi.

Mio piccolo amore, carissima
Due volte mi hai lasciato andare,
una volta dal tuo grembo, dolce mamma,
una volta da me stesso, per essere
libero dalle passioni, mia cara,
libero dall’attaccamento alla vita domestica.

E così, amore mio, o mamma,
ti sarò sempre fedele;
son nato due volte, mia cara,
per la vita e per la morte in te;
e questa è la vita nell’aldilà
in cui sono certo.

Ti do il bacio d’addio, mia cara,
ora le nostre strade si dividono;
Tu sei un seme nella notte,
Io sono un uomo, destinato ad arare
Le difficili zolle del futuro
Che il Signore ci dona

Ti do il bacio d’addio, carissima,
tra noi è finita qui.
Oh se fossi tranquillo come te
Così dolce nella tua bara.
Oh Dio, se non potessi lasciarti
Da  sola, mia cara.

Lascia che pronunci un’ultima parola
Oh, concedere l’addio si dice
Dammi la forza di lasciarti,
ora che non ci sei più!
Devo andare, ma il mio animo giace impotente
Accanto al tuo letto.

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