- Ponza Racconta - https://www.ponzaracconta.it -

Riletture (1). Un’équipe di archeologi…

di Rita Bosso

.

“All’ubriaco, tutti offrono da bere”, dice il proverbio.
Fioccano offerte di letture, libri da scaricare e riviste a gogò; i migliori sovrintendenti di musei e di siti archeologici si offrono come guide, uno storico dell’arte molto convincente propone chiacchierate su Caravaggio e sugli impressionisti, Juan mi assicura che in capo a due settimane mi insegnerebbe a parlare spagnolo, la maestra di Dinamica Tai Chi mi ricorda che un giorno o l’altro si dovrà riprendere a camminare, si dovrà recuperare la stazione eretta; tutorial di cucito, di disegno e di pasticceria potrebbero farmi acquisire le abilità minime. Il lavoro impone webinar e hangouts.Tutto gratis, tutto di altissimo livello, tutto necessario per sopravvivere a queste giornate, a questi bollettini della Protezione Civile delle ore 18, a questi numeri, a questi pensieri; tutto rigorosamente a distanza, da pc, da remoto, offerto a chi è ubriaco di isolamento e di solitudine.

Io, in questi giorni, posso tutt’al più rileggere.
Rovisto nell’archivio di Ponzaracconta che oramai ha raggiunto quota di undicimila e rotti articoli [1], come ha recentemente ricordato Luisa la Direttora: qualcosa di buono uscirà, che diamine!

***

Il 12 dicembre 2019 Silverio Lamonica ci annunciò che era stata avviata la catalogazione [2] dei reperti di età romana giacenti nei Cameroni.

“Il 9 dicembre scorso la dottoressa Chiara Del Pino della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le province di Frosinone, Latina e Rieti, ha accompagnato a Ponza un gruppo di archeologi per procedere alla catalogazione delle anfore romane, giacenti nei locali dell’istituendo museo civico. La catalogazione è curata direttamente dalla suddetta Soprintendenza che in perfetta sinergia con il Comune di Ponza sta procedendo alla ricognizione e alla valorizzazione del notevole patrimonio archeologico isolano.

  Anfore in corso di inventario e catalogazione

Le anfore in questione risalgono al I sec. a. C. e si tratta di anfore “vinarie”. Si rimanda il lettore all’articolo: Le rotte del vino nell’antica Roma [3] pubblicato sul sito il 21 gennaio 2014.

Questa operazione è propedeutica alla futura sistemazione dei locali civici, non ancora disponibili, perché dovranno a breve essere adeguati alle norme di sicurezza, nonché climatizzati mediante l’appalto dei lavori, per i quali esiste un finanziamento statale di circa € 900.000″.

La foto che correda lo scritto non è tranquillizzante; il commento malizioso di Silverio Guarino alimenta i peggiori sospetti.

[Riletture (1). Continua]